Category Archives: News

Accesso agli atti? Nessuna risposta

image«Come vuole la normativa, i consiglieri comunali dovrebbero avere accesso diretto e immediato agli atti amministrativi per cui vige l’obbligo di pubblicazione on line. Per consultare gli atti dell’amministrazione comunale di Latina non basta presentare richiesta scritta e formalizzata agli uffici preposti perché quelle richieste restano inevase».

La consigliera del Partito democratico Nicoletta Zuliani denuncia così una situazione che definisce «incresciosa» e che l’ha vista notificare via email agli uffici del Servizio Ambiente due richieste di accesso agli atti in merito alle quali, ad oltre un mese dalla presentazione, non ha ricevuto alcuna risposta. Per questo la democratica ha scritto al segretario generale del Comune di Latina, al presidente del consiglio comunale e al presidente dell’Oivp per informarli di quanto accaduto e comunicare loro che se entro tre giorni a partire da oggi non otterrà l’accesso richiesto si rivolgerà al prefetto e agli organi giudiziari.

image

Le richieste in questione sono state inviate agli uffici via posta elettronica il 5 e il 16 dicembre scorsi. La Zuliani chiede di visionare il Protocollo di Intesa siglato tra il Comune di Latina e il consorzio di bonifica relativo alla manutenzione e alla pulizia dei canali urbani e gli atti relativi al ripascimento degli arenili realizzato nel 2003. A un mese dalla presentazione delle richieste non è ancora arrivata risposte. «Non solo non ho ricevuto alcun feedback – spiega la democratica – ma nemmeno mi sono stati comunicati i motivi di questo ritardo o i problemi che sono sopraggiunti nel fornirà questi documenti. Ho già informato la segreteria generale del ritardo a fine dicembre, la stessa segreteria ha sollecitato il Servizio Ambiente, ma il tentativo è stato evidentemente vano non avendo prodotto alcun risultato».

«In questo modo non si rispetta il principio di trasparenza amministrativa e si lede il diritto dei consiglieri di espletare il proprio mandato elettorale perché non si consente agli stessi di esaminare e verificare informazioni e dati utili a svolgere la funzione di proposta e di controllo che spetta loro. Non avendo alcun feedback – conclude la Zuliani – mi sento legittimata a pensare che l’amministrazione non abbia prodotto gli atti o non li voglia rendere noti alle forze d’opposizione».

(to be continued…)

 

Pari Opportunità, un presunto ostacolo tecnico nega la Commissione

20130624-213556.jpgSe la Commissione Pari Opportunità a Latina non è ancora stata istituita è a causa della “discrepanza”, a detta dell’Amministrazione, tra il regolamento per la costituzione della Commissione stessa e lo statuto generale del Comune. Dopo quasi tre anni dall’insediamento dell’amministrazione Di Giorgi l’assessore Marilena Sovrani giustifica cosí il ritardo nell’avviare le procedure necessarie alla composizione della Commissione mancante. La lettera di chiarimento su questa incongruenza è stata inoltrata agli uffici solo ieri.

La motivazione è assolutamente ridicola e inesistente.

Se ne è parlato stamattina in Commissione Sanità, riunita dopo tre mesi dall’ultimo incontro e convocata su sollecitazione del Partito democratico e della consigliera Nicoletta Zuliani che ha chiamato in causa il presidente del consiglio comunale chiedendogli di ripristinare il corretto funzionamento della commissione. «Nel corso della riunione di oggi – spiega la Zuliani – l’assessore Sovrani ha asserito che il regolamento e lo statuto sono in conflitto: nel regolamento della commissione da comporre viene citata una consulta chiamata a nominare tre persone da inserire nella nuova commissione, ma di questa consulta non fa alcun cenno lo statuto comunale di Latina nell’articolo 41. In realtà non c’è nessuna incongruenza: un Regolamento deve essere più dettagliato rispetto alla provenienza dei membri rappresentativi e questi dettagli non devono necessariamente comparire nello Statuto generale del Comune di Latina».

«Non solo la Sovrani porta a motivo del ritardo questa “presunta discrepanza” a quasi tre anni dal suo insediamento in Comune – sottolinea la consigliera del Pd – ma ha pensato bene di scrivere ieri alla Commissione Affari Istituzionali perché sia quest’ultima ad occuparsi del caso e a fare in modo di rimuovere quest’ostacolo tecnico. In sostanza l’assessore, invece di prendere a carico la questione, ha scaricato la responsabilità su altri».

Per risolvere il problema e andare avanti nei lavori la Zuliani ha proposto di costituire immediatamente la Commissione Pari Opportunità nominandone i componenti e lasciando aperta la porta ai tre rappresentanti della consulta che, una volta istituita, potrà esprimere i suoi tre membri. Ma la proposta della democratica è stata bocciata senza altra motivazione da quella di “dover fare bene le cose”.

La Zuliani e il consigliere Pd Fabrizio Porcari muovono una critica dura in merito alle modalità con cui il tema è stato gestito: «Quest’interessamento tardivo e l’incapacità di arrivare ad una conclusione confermano l’inadeguatezza degli interventi e di un metodo assolutamente inconcludente: non è ricorrendo a interpellanze a terzi che si risolvono le criticità. Di fatto il Comune è inadempiente rispetto a un obbligo di legge».

Caso proroghe, «La legge smentisce Mignano»

20140107-140443.jpgfoto 1«Se Mignano asserisce che al Comune conviene lavorare in regime di proroga perché costa meno all’amministrazione si prenda la responsabilità delle sue affermazioni perché la legge dice cose diverse da quanto sostenuto dal city manager. Operare in regime di proroga significa operare contra legem». La consigliera del Partito democratico Nicoletta Zuliani risponde all’intervento del braccio destro del sindaco di Latina, pubblicato oggi sulla stampa locale, ricordando allo stesso che «la proroga è un istituto utilizzabile solo in via eccezionale poiché costituisce di per sé una violazione di quanto enunciato dall’articolo 2 del codice dei contratti pubblici, in particolare dei principi di libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione e trasparenza».

«La proroga dunque è teorizzabile nei soli, limitati ed eccezionali casi in cui, per ragioni obiettivamente non dipendenti dall’amministrazione, vi sia l’effettiva necessità di assicurare precariamente il servizio nelle more del  reperimento di un nuovo contraente – sottolinea la Zuliani citando il Consiglio di Stato (Sez. V 11/5/2009, n. 2882) – il che significa – aggiunge la democratica – che si può prorogare solo se è stata indetta una nuova gara ed è quindi definito un termine sicuro per la scadenza della proroga stessa. Analogamente – porta ancora ad esempio la consigliera – l’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici, con deliberazione n. 36 del 10/9/2008, si è espressa nel senso che “la proroga rappresenta un rimedio di natura eccezionale finalizzato ad assicurare la prosecuzione del servizio senza soluzione di continuità, nelle more della stipula del nuovo contratto».

«È chiaro che la legge stabilisce qualcosa di diverso da ciò che sostiene Giacomo Mignano. Impariamo così dal city manager – dichiara la Zuliani – una nuova verità, quella per cui gli appalti possono essere pericolosi e non sono poi tanto convenienti. Peccato che operare in regime di proroga così come sta facendo il Comune sia illecito. Se un contratto è in scadenza in una certa data, l’amministrazione deve indire la gara almeno sei mesi prima: se non succede così, io la chiamo mala amministrazione».

Altro effetto negativo di un bilancio a ridosso della fine dell’anno è per la Zuliani la corsa per impegnare le somme facendo realizzare a tecnici esterni “volanti” le progettazioni necessarie, con il rischio che i soldi messi in bilancio poche settimane prima non possano diventare opere per la città. «Il termine del 31 dicembre per impegnare le somme è perentorio – spiega la consigliera piddì – e gli uffici devono essere messi in condizione di lavorare con tempi che garantiscano la legalità. Un’amministrazione che mette a rischio i propri funzionari e dirigenti per incapacità di operare entro questi tempi, per me è un’amministrazione matrigna».

 

Servizi comunali in proroga: «Spreco di soldi pubblici»

foto 2

«Le continue proroghe per affidare temporaneamente servizi come mense comunali, trasporti, verde pubblico o pulizia di monumenti e caditoie sono il segno tangibile di una mancata programmazione che pagheranno i cittadini di propria tasca. Dare in gestione questi servizi tramite bandi di gara e grandi appalti consentirebbe risparmi notevoli, ma l’amministrazione di Latina, da quando si è insediata, non ha mai voluto fare il bilancio per tempo. Certo è una scelta coraggiosa quella di definire con anticipo il quadro di costi e delle entrate di un’amministrazione, ma è un fatto di scelta politica e nient’altro.

20140105-143652.jpgPer Nicoletta Zuliani, consigliera del Partito democratico, il rinnovo dell’affidamento in concessione del servizio mense nelle scuole e nei centri diurni deciso dal Comune di Latina è solo l’ultimo tassello di un regime transitorio di proroga che interessa tantissimi servizi comunali e di cui sono i cittadini a fare le spese. «Lo si potrebbe evitare se si facesse il bilancio entro i primi mesi dell’anno – sostiene la consigliera piddì – cosa che è assolutamente fattibile perché la normativa dà altri due momenti per mettere a punto la manovra di bilancio, il riequilibrio entro settembre e l’assestamento entro novembre. Se non si fa è perché non lo si vuole fare. È una scelta politica, nient’altro. Una scelta che grava sulle spalle dei cittadini per circa 2 milioni e mezzo l’anno».

«Nelle fasi di riequilibrio e assestamento – spiega la Zuliani – si possono fare variazioni compensative tra i capitoli di bilancio per garantirne l’equilibrio. Questi servizi in proroga e l’impossibilità di fare il bilancio rivendicata dall’amministrazione sono in realtà un alibi e uno spreco di denaro pubblico perché le proroghe hanno costi molto più elevati rispetto all’affidamento dei servizi tramite bandi di gara: pensiamo ai ribassi delle gare: comportano il 30% di risparmio o di servizi in più!

«L’amministrazione fa pagare ai cittadini la mancata volontà di fare il bilancio per tempo – conclude la Zuliani – caricando sulle spalle degli stessi circa due milioni e mezzo di euro l’anno, soldi che potrebbero essere risparmiati se solo si avesse il coraggio di programmare il bilancio nei primi mesi dell’anno.

<

La politica del NON fare

Commissione Sanità, lavori fermi al palo: non viene convocata da mesi e i consiglieri del Partito democratico scrivono al presidente
del consiglio comunale, Nicola Calandrini.

Zuliani: «Il presidente della commissione Ialongo faccia un passo indietro se non è in grado di garantirne il funzionamento»

I lavori della Commissione Sanità – Asili nido sono fermi da mesi perché la suddetta Commissione non viene convocata da chi di dovere, ovvero il presidente Giorgio Ialongo, nonostante le ripetute richieste dei consiglieri del Partito democratico, membri della stessa Commissione. Le poche volte in cui tali richieste sono state accolte con la convocazione della Commissione, il presidente non si è presentato rendendo vana la riunione.

Per questo la consigliera del Pd Nicoletta Zuliani ha inviato a nome degli altri consiglieri democratici e membri della Commissione Sanità una lettera al presidente del Consiglio comunale, Nicola Calandrini, per informarlo dello stallo in cui versano i lavori delegati alla Commissione e invitandolo a ripristinare il corretto funzionamento dell’organo consiliare. (leggi la lettera al Presidente del Consiglio)

«La Commissione Sanità – spiega la Zuliani – può sembrare a primo acchito meno urgente o importante rispetto alle commissioni Urbanistica, Bilancio o Lavori Pubblici, ma considerarla di minore dignità è lesivo nei confronti dei bisogni della città. Non convocandola Ialongo non mette i consiglieri che ne fanno parte nelle condizioni di espletare il loro mandato. Questa è la Commissione che avrebbe dovuto occuparsi dell’istituzione della Commissione Pari Opportunità, a Latina ancora inesistente. Ha poi la delega sugli asili nido e la mancata convocazione non ha permesso un’attenta analisi delle poste in bilancio tanto che ci si è accorti tardi di un ammanco di 100mila euro per il servizio. Una “svista” che abbiamo recuperato con un emendamento al bilancio, ma che si sarebbe potuta evitare se solo fosse stato possibile analizzare i capitoli dei servizi asili nido nelle dovute sedi e nei dovuti tempi».

«Se un rappresentante del popolo non è in grado di garantire il funzionamento di una commissione – dichiara la Zuliani – dovrebbe fare un passo indietro e lasciare che fosse qualcun altro ad occuparsene con impegno e dedizione. In caso diverso, dobbiamo intendere che quest’amministrazione non ha alcuna considerazione delle tematiche oggetto di delega della Commissione SanitàAsili nido e volutamente e vergognosamente consente a un consigliere che non partecipa alla vita amministrativa di impedire il lavoro della stessa Commissione».

 

Fraternità in politica?

Molti avranno forse sorriso allo stridore della parola fraternità associata alla parola politica. O forse si è pensato a quanto fosse ingenuo associare le due parole.

Ma come si fa a parlare di fraternità in politica? Perché il vescovo Crociata, da poco insediato nella diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, parla di fraternità in politica? (leggi testo integrale)

Anche io sono convinta che la fraternità è ciò che in questa fase di crisi di riferimenti e di indirizzi può aiutare a scrollarsi di dosso gli orpelli ideologici e le cattive prassi sociali: è l’anello mancante alla rivoluzione che ha segnato la storia culturale d’Europa – LIBERTA’, UGUAGLIANZA, FRATERNITA’ – è la “cenerentola” dei cardini della Rivoluzione Francese che ha trovato nell’idea della solidarietà un surrogato efficace ma non risolutivo delle disuguaglianze ed esclusioni che il capitalismo e liberismo economico hanno generato. (La solidarietà è derivata da una concezione scientistica e materialistica della società che riconosce l’interdipendenza degli esseri umani con uguali bisogni primari non garantiti dal sistema economico vigente e pertanto compensati da un atteggiamento solidarista incoraggiato anche per i suoi effetti coesivi sulla società).

Parliamo chiaramente: la fraternità in politica non è darsi pacche sulla spalla, non è il “volemose bene” tra colleghi di diversi partiti, non è il fine del nostro agire, bensì la forma del nostro agire, uno stile, una pratica quotidiana di gesti comunitari, di gesti sociali e per questo politici.

I molti che sono venuti in contatto con l’idea della fraternità come categoria politica (leggi un approfondimento) spesso cadono nella semplicistica conclusione che fraternità come categoria politica significhi lavorare per giungere ad un orizzonte comune di pensiero, o di orientamento politico, oppure la capacità di trovare dei punti in comune.

Non è così.

Fraternità in politica significa lasciarsi mettere in discussione: lasciarsi mettere in discussione dall’altro, dalla sua vita, dal suo pensiero, dalla sua cultura, dalle sue esigenze…
Fraternità in politica significa sospendere le proprie capacità sintetiche per il tempo che si deve al vero ascolto dell’altro.
Si tratta di una pratica di riconoscimento e di legittimazione dell’altro e della sua alterità (con la pretesa di mantenere questa alterità!)

Nella vita politico-amministrativa succede che questa modalità venga talvolta esplicata all’interno dei lavori delle commissioni: il numero dei consiglieri è ristretto (non più di 12-14) e rappresentativo di tutte le forze politiche elette. Nell’analisi delle proposte, degli atti amministrativi, dei documenti di bilancio, dei regolamenti il riconoscimento e la legittimazione che viene riconosciuta reciprocamente rispetto alle competenze di ogni consigliere e/o della dignità delle proposte porta spesso a trovare unanimità. Su temi come gli asili nido, gli orti sociali, le consulte, le barriere architettoniche è stata trovata unanimità di indirizzi, ma poi, nell’attuazione che necessita del passaggio agli uffici capita che le priorità cambino: la burocrazia rallenta le procedure e il politico responsabile dell’attuazione dell’indirizzo si lascia distrarre da tanti piccoli interessi particolari che affollano le scrivanie.

Mentre l’uguaglianza e la libertà mettono l’accento sui diritti del singolo, il concetto di fraternità decentra l’agire, sposta l’accento sull’altro

  • eliminando i privilegi
  • prendendosi cura dell’altro
  • dando priorità ai rapporti con le persone (comunità, face to face)
  • intendendo l’uguaglianza come appartenenza ad una sola famiglia

I politici non sono solo espressione del popolo (e quindi anche della varietà delle tipologie di persone), ma influiscono sulla vita della collettività ostentando uno stile che per la natura altamente comunicativa che la vita politica ha nella nostra società mediatica, è di per sé imitabile ed imitato.
L’incapacità di sciogliere questioni legate a ruoli, lo stallo rispetto a numerosi temi legati a deliberazioni di Consiglio mai attuate, l’assenza dal proprio ruolo con conseguente stagnazione della vita amministrativa sono tutte sfide che si potrebbero vincere se la propria vita politica fosse vista come un servizio, invece che un privilegio.

Un servizio che svolgiamo nei confronti dei nostri fratelli-concittadini.

Skatepark: il sindaco risponde… a parole

Questa mattina il sindaco manda una nota agli organi di stampa che dice: “Come ho già fatto in altre sedi confermo la mia volontà e quella dell’intera maggioranza di realizzare uno Skate park in un’area adeguata della città che possa consentire ai giovani appassionati di questa bellissima disciplina di poterla praticare in una struttura adeguata e con le necessarie condizioni di sicurezza (…) Se la consigliera Nicoletta Zuliani avesse avuto veramente a cuore quest’opera, come io ho a cuore, invece di raccogliere firme o di parlare a mezzo stampa utilizzando termine forti e davvero inappropriati (…), avrebbe fatto cosa importante nel confrontarsi con me in maniera costruttiva, lavorando insieme per soddisfare le giuste esigenze dei nostri giovani”.

nicpizzo«Ci fa piacere sapere che il progetto dello skate park non è andato a morire, ma resto dell’idea che le parole di un sindaco siano importanti e abbiano il loro peso. Il primo cittadino di Latina aveva detto che lo skate park sarebbe stato inserito nel progetto preliminare di riqualificazione del parco San Marco e non solo non è stato fatto, ma lo stesso sindaco nemmeno si è preoccupato di comunicare nulla in anticipo di questo ripensamento con un comunicato o chiamando i diretti interessati che erano certi di avere lo skatepark a breve nel Parco San Marco. Stando così le cose non posso che interpretare le parole dette nel consiglio del 29 ottobre come mere intenzioni, non come un impegno vero, testimoniato da atti amministrativi».

skaters«Al di là del ritardo con cui il sindaco ha spiegato i motivi per i quali lo skate park non è stato inserito all’interno del più ampio progetto di rifacimento e riqualificazione del parco San Marco – sottolinea la Zuliani – sarebbe importante che Di Giorgi prendesse contatto diretto con le parti che hanno richiesto quest’intervento, tenendo per esempio un’assemblea pubblica in cui spiegare ai cittadini e ai ragazzi che hanno creduto e ancora credono in quest’iniziativa DOVE e QUANDO sarà costruito quest’impianto sportivo di cui si parla nella nota inviata oggi alle redazioni. Perché l’informazione data direttamente dalla fonte e il contatto diretto sono il modo più credibile per costruire una politica che abbia veramente al centro il cittadino».

La consigliera democratica, nel rispetto del ruolo che le compete, controllerà e vigilerà sull’operato della maggioranza e perché tutto quanto è necessario per la realizzazione dello skate park sia effettivamente svolto. «Ma – dichiara scettica – se rispetto ad importanti atti amministrativi che si sarebbero dovuti discutere e deliberare in questi giorni questa parte politica non è riuscita a garantire il numero legale necessario in consiglio comunale e quindi la responsabilità rispetto a impegni assunti nei confronti dei cittadini, immagino con quale impegno si dedicherà a un progetto “minore” come questo».

«Quello dello skate park non è affatto un progetto minore perché interessa la parte più importante della nostra città, ovvero i giovani. Avevamo creduto a una parola data – perché la parola del sindaco è verità – ma i fatti lo hanno smentito. Ora – conclude la Zuliani – ci aspettiamo di vedere un capitolo in bilancio con soldi stanziati allo scopo e l’inserimento dello skatepark nel piano triennale delle opere pubbliche.

Solo questo potrà dare sostanza alla parola del sindaco».

 

Skate park, la bugia dell’amministrazione

Lo spazio per gli skaters di Latina non è stato inserito nella riqualificazione del parco San Marco nonostante le promesse della maggioranza.
Zuliani (Pd): «Atto vile e diseducativo da parte di un’istituzione che dovrebbe essere di esempio per i giovani»

skatepark«Il sindaco aveva promesso ai giovani skaters di Latina un’area dedicata e attrezzata in cui potessero praticare lo skate, ma nel progetto di riqualificazione del parco San Marco, dove doveva essere inserito l’intervento per la realizzazione di quest’area, non c’è traccia alcuna dello skate park promesso. I ragazzi che si erano mobilitati attraverso una petizione per chiedere uno spazio per la loro passione e avevano raccolto oltre 2mila firme a sostegno dell’iniziativa sono stati presi in giro. L’amministrazione comunale ha detto loro una bugia e non si è preoccupata di spiegare i motivi di questo ripensamento. È un atto vile e diseducativo da parte di un’istituzione che dovrebbe invece dare ai giovani il buon esempio».

Nicoletta Zuliani denuncia così il mancato inserimento dello skate park nel progetto di riqualificazione del parco San Marco.

Il 29 ottobre scorso la consigliera del Partito democratico aveva presentato un emendamento al bilancio per realizzare un piccolo skatepark, dopo aver raccolto le istanze di alcuni giovani skaters di Latina. I ragazzi lamentavano la mancanza di uno spazio adeguato e sicuro in città in cui praticare lo skate senza correre il rischio di venire multati e avevano anche presentato al Comune una raccolta firme per avere un’area loro e non dover utilizzare “abusivamente” quella antistante l’Intendenza di Finanza.

Il sindaco e la maggioranza avevano fatto propria la proposta della Zuliani dichiarando che lo skatepark era stato inserito nel progetto di riqualificazione del Parco San Marco. La consigliera aveva a quel punto ritirato l’emendamento, fiduciosa nella volontà espressa dall’amministrazione.

A due mesi da quella dichiarazione e dalla promessa fatta ai ragazzi il progetto di riqualificazione del Parco San Marco viene pubblicato sull’albo pretorio, ma dello skatepark non si fa cenno alcuno.

«Il sindaco smentisce se stesso – dichiara la Zuliani – perché la creazione di spazi nel verde per gli sport minori era un punto qualificante del SUO programma. Non solo, questi ragazzi sono stati ingannati e imbrogliare i giovani è da vigliacchi, specie se è il sindaco a dire bugie in una sede istituzionale, la più alta della nostra città. Nessuna difficoltà tecnica alla realizzazione dell’area può giustificare un simile comportamento, l’amministrazione era tenuta quantomeno a spiegare i motivi di questo arretramento, cosa che codardamente non ha fatto».

«Gli effetti di questo comportamento “leggero” sono devastanti. Non ci chiediamo poi perché i giovani – dice in chiusura la consigliera Pd – pensano che la politica faccia schifo: se il primo cittadino dà garanzie, fa promesse e poi, nei fatti, sulle carte, non le concretizza, ha imbrogliato i suoi cittadini, quelli ai quali dovrebbe dare l’esempio, a maggior ragione se si tratta di giovani, per cui si fa sempre troppo poco quasi che contassero meno perché ancora non votanti. La politica ha bisogno di credibilità, ma deve guadagnarsela attraverso comportamenti onesti e un rapporto sincero e schietto con i cittadini, soprattutto quelli più giovani».

SOTTOPASSO Pontina da Q4-Q5

I lavori che vediamo a ridosso del semaforo che attraversa la Pontina dai quartieri Q4-Q5 sono per spostare i tubi del gas per consentire i lavori del sottopasso che inizieranno a brevissimo.

foto 2

foto 3

 

 

 

foto 4

 

 

 

 

Ecco invece una foto del progetto del sottopasso con pista ciclabile. Progetto ASTRAL, finanziamento Regione Lazio.

Interessante sapere che la rotonda è sotto la S.S.148!! La striscia blu è la pista ciclabile.

foto 1 (1)

 

 

Erosione: e la manutenzione?

«Interventi nati sotto la spinta dell’emergenza. Servono invece uno studio a monte e un coordinamento intercomunale»

«Progetto Plus ed erosione della costa pontina non vanno evidentemente d’accordo. I milioni di euro destinati a riqualificare la marina di Latina dovrebbero avere la certezza che qualcosa resti di questa marina.

Invece, la mancata manutenzione dei lavori di ripascimento che hanno interessato ultimamente il nostro litorale ha concorso in modo significativo alla terribile erosione che ha aggredito la nostra spiaggia». Ad intervenire sulla situazione legata all’erosione del litorale di Latina è la consigliera del Partito democratico Nicoletta Zuliani, per cui gli interventi di ripascimento fatti negli ultimi tempi non hanno prodotto gli effetti sperati né sono serviti a difendere la costa pontina dal fenomeno dell’erosione perché dettati dall’emergenza e «quando si agisce in regime di urgenza si lavora male e qualsiasi misura adottata rischia di perdere di efficacia» sostiene la consigliera del Pd.

«La legge nazionale 53/98 – spiega la Zuliani – obbliga gli enti coinvolti nelle operazioni di ripascimento a stipulare una convenzione per stabilire i vari oneri da sostenere, uno dei quali è la manutenzione, indispensabile perché l’opera duri nel tempo e abbia la sua efficacia. Nei ripascimenti effettuati sul nostro litorale non è stata stipulata alcuna convenzione, di conseguenza non è stata fatta la dovuta manutenzione».

«Si è trattato finora di piccoli interventi, nati sotto la spinta dell’emergenza e decisi senza che fosse considerato uno studio complessivo e di ampio raggio. Per questo – sottolinea la consigliera – urge un tavolo sovracomunale in cui stabilire le rispettive competenze, dunque in che misura ogni comune può e deve intervenire per tutelare e salvaguardare la propria costa».

La necessità di un coordinamento intercomunale nasce anche dall’esigenza di considerare il litorale pontino un unicum nel panorama naturalistico regionale: «Non si può intervenire pensando solo al proprio pezzetto di costa – sostiene la Zuliani – perché gli elementi naturali sono interdipendenti l’uno dall’altro e non agiscono rispettando i confini delle amministrazioni politiche. Da Anzio a Terracina dobbiamo ripensare la nostra costa come un tutt’uno, recuperare l’equilibrio che l’erosione ha turbato e tutelare al meglio il prezioso cordone dunale del litorale pontino».