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TPL: confermata la proroga.

schermata-2017-05-05-alle-18-54-32Era esattamente come dicevo io: a giugno non ci sarà nessun nuovo gestore dei trasporti e ATRAL avrà la proroga del servizio.

Ormai è una certezza e a comunicarla è stato il dirigente Aldo Doria. La “novità” è emersa nella Commissione Trasparenza di oggi in cui si iniziavano ad esaminare i dati relativi alle aree a rischio corruzione del primo settore in esame Attività Produttive e Trasporti.

La proroga è un istituto eccezionale che deroga alla norma che impone un concorso di evidenza pubblica per settori di grandi importi economici e di servizi pubblici che richiedono ingenti capacità di investimento e di gestione. Nella illustrazione del dirigente è emerso come i tempi per affidare il servizio trasporti al nuovo gestore oggi non ci siano  - e io aggiungo, nonostante l’Amministrazione Coletta abbia avuto tempi larghi per mettere a punto un bando di gara dal suo insediamento.  Il bando di gara era praticamente già redatto dal commissario prefettizio e richiedeva solo piccolissime modifiche per inserirvi la clausola del famoso ATO.

L’elemento a mio avviso poco chiaro e che per questo approfondiremo nella prossima seduta di Commissione Trasparenza è che esistono due PEG dei Trasporti: uno datato 18 aprile 2017 che riporta come tempi per l’affidamento del nuovo servizio TPL  dicembre 2017 come redatto dal dirigente Doria, e l’altro, quello approvato in Giunta e datato 20 aprile, che riporta invece il mese di giugno 2017, data che il dirigente in audizione ha dichiarato palesemente impossibile da rispettare. E’ chiaro che la Giunta abbia modificato il termine all’interno del PEG, termine palesemente impossibile da rispettare.

Inviterò l’Assessore ai trasporti Buttarelli a motivare la modifica e a chiarirci la posizione dell’Amministrazione Coletta in merito.

Nella gestione del tema trasporti è evidente la confusione che regna nella maggioranza: questo andare avanti e poi fare passi indietro continui è sintomo di di una visione non chiara che crea disorganizzazione e  che purtroppo genera pasticci ed errori. E gli errori si pagano.

E purtroppo a pagarli sono i cittadini senza però averne alcuna responsabilità…

Caso proroghe, «La legge smentisce Mignano»

20140107-140443.jpgfoto 1«Se Mignano asserisce che al Comune conviene lavorare in regime di proroga perché costa meno all’amministrazione si prenda la responsabilità delle sue affermazioni perché la legge dice cose diverse da quanto sostenuto dal city manager. Operare in regime di proroga significa operare contra legem». La consigliera del Partito democratico Nicoletta Zuliani risponde all’intervento del braccio destro del sindaco di Latina, pubblicato oggi sulla stampa locale, ricordando allo stesso che «la proroga è un istituto utilizzabile solo in via eccezionale poiché costituisce di per sé una violazione di quanto enunciato dall’articolo 2 del codice dei contratti pubblici, in particolare dei principi di libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione e trasparenza».

«La proroga dunque è teorizzabile nei soli, limitati ed eccezionali casi in cui, per ragioni obiettivamente non dipendenti dall’amministrazione, vi sia l’effettiva necessità di assicurare precariamente il servizio nelle more del  reperimento di un nuovo contraente – sottolinea la Zuliani citando il Consiglio di Stato (Sez. V 11/5/2009, n. 2882) – il che significa – aggiunge la democratica – che si può prorogare solo se è stata indetta una nuova gara ed è quindi definito un termine sicuro per la scadenza della proroga stessa. Analogamente – porta ancora ad esempio la consigliera – l’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici, con deliberazione n. 36 del 10/9/2008, si è espressa nel senso che “la proroga rappresenta un rimedio di natura eccezionale finalizzato ad assicurare la prosecuzione del servizio senza soluzione di continuità, nelle more della stipula del nuovo contratto».

«È chiaro che la legge stabilisce qualcosa di diverso da ciò che sostiene Giacomo Mignano. Impariamo così dal city manager – dichiara la Zuliani – una nuova verità, quella per cui gli appalti possono essere pericolosi e non sono poi tanto convenienti. Peccato che operare in regime di proroga così come sta facendo il Comune sia illecito. Se un contratto è in scadenza in una certa data, l’amministrazione deve indire la gara almeno sei mesi prima: se non succede così, io la chiamo mala amministrazione».

Altro effetto negativo di un bilancio a ridosso della fine dell’anno è per la Zuliani la corsa per impegnare le somme facendo realizzare a tecnici esterni “volanti” le progettazioni necessarie, con il rischio che i soldi messi in bilancio poche settimane prima non possano diventare opere per la città. «Il termine del 31 dicembre per impegnare le somme è perentorio – spiega la consigliera piddì – e gli uffici devono essere messi in condizione di lavorare con tempi che garantiscano la legalità. Un’amministrazione che mette a rischio i propri funzionari e dirigenti per incapacità di operare entro questi tempi, per me è un’amministrazione matrigna».

 

Servizi comunali in proroga: «Spreco di soldi pubblici»

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«Le continue proroghe per affidare temporaneamente servizi come mense comunali, trasporti, verde pubblico o pulizia di monumenti e caditoie sono il segno tangibile di una mancata programmazione che pagheranno i cittadini di propria tasca. Dare in gestione questi servizi tramite bandi di gara e grandi appalti consentirebbe risparmi notevoli, ma l’amministrazione di Latina, da quando si è insediata, non ha mai voluto fare il bilancio per tempo. Certo è una scelta coraggiosa quella di definire con anticipo il quadro di costi e delle entrate di un’amministrazione, ma è un fatto di scelta politica e nient’altro.

20140105-143652.jpgPer Nicoletta Zuliani, consigliera del Partito democratico, il rinnovo dell’affidamento in concessione del servizio mense nelle scuole e nei centri diurni deciso dal Comune di Latina è solo l’ultimo tassello di un regime transitorio di proroga che interessa tantissimi servizi comunali e di cui sono i cittadini a fare le spese. «Lo si potrebbe evitare se si facesse il bilancio entro i primi mesi dell’anno – sostiene la consigliera piddì – cosa che è assolutamente fattibile perché la normativa dà altri due momenti per mettere a punto la manovra di bilancio, il riequilibrio entro settembre e l’assestamento entro novembre. Se non si fa è perché non lo si vuole fare. È una scelta politica, nient’altro. Una scelta che grava sulle spalle dei cittadini per circa 2 milioni e mezzo l’anno».

«Nelle fasi di riequilibrio e assestamento – spiega la Zuliani – si possono fare variazioni compensative tra i capitoli di bilancio per garantirne l’equilibrio. Questi servizi in proroga e l’impossibilità di fare il bilancio rivendicata dall’amministrazione sono in realtà un alibi e uno spreco di denaro pubblico perché le proroghe hanno costi molto più elevati rispetto all’affidamento dei servizi tramite bandi di gara: pensiamo ai ribassi delle gare: comportano il 30% di risparmio o di servizi in più!

«L’amministrazione fa pagare ai cittadini la mancata volontà di fare il bilancio per tempo – conclude la Zuliani – caricando sulle spalle degli stessi circa due milioni e mezzo di euro l’anno, soldi che potrebbero essere risparmiati se solo si avesse il coraggio di programmare il bilancio nei primi mesi dell’anno.

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