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Contratti cimiteriali in Trasparenza.

La prossima commissione trasparenza tratterà il tema dei contratti cimiteriali. Questa è una questione che come presidente della commissione trasparenza e legalità ho l’obbligo di tornare a sottoporre con forza all’amministrazione Coletta che, ad un anno e mezzo dall’insediamento, ancora lascia i cittadini ancora senza risposta ed in balia di false notizie.

E le risposte non sono velleitarie, bensì obbligatorie perché questo vuoto sta portando numerosissimi cittadini a rinnovare (e pagare) concessioni di tombe e loculi sul cui rinnovo ci sono fortissimi dubbi di legittimità. Sono infatti in capo al Comune i loculi cimiteriali che di fatto sono beni demaniali, ovvero non alienabili (non si possono vendere né acquistare). Il Comune li ha dati in gestione attraverso un progetto di finanza ed un privato se ne occupa dal 2009 stipulando contratti di concessione trentennali. Ma per chi ha seppellito il proprio caro prima di quella data la durata della concessione aveva un tempo diverso: di certo era più lunga di 30 anni. Perché si dovrebbero allora rinnovare e pagare concessioni ancora valide? Perché nessun cittadino è in possesso di un contratto firmato dal comune dove viene esplicitata la durata della concessione?

Diverse sono state le sollecitazioni collaborative del PD: in commissione trasparenza, poi in commissione bilancio, poi in consiglio comunale con una mozione in cui si chiedeva, per la complessità e muldidisciplinarietà del tema, di costituire una commissione speciale, strumento messo a disposizione dell’Ente per lo studio e l’analisi condivisa di questioni complesse. Questa proposta è stata respinta da LBC a marzo 2017: a quest’ora avrebbe già ben prodotto i suoi frutti. E invece siamo ancora all’anno zero.

A dicembre dello scorso anno va in pensione il dirigente che sin dall’inizio si era occupato dei rapporti con Ipogeo. Relaziona a Buttarelli, l’assessore di riferimento.
La nuova dirigente ad aprile 2017 in commissione Bilancio ha chiesto 6 mesi di tempo per studiare la questione.
Cambio di guardia: Buttarelli che aveva la competenza del cimitero, ora passa il testimone al nuovo assessore che ha chiesto del tempo per studiare la questione.

Il fatto è che l’amministrazione deve essere a servizio dei cittadini e non il contrario.

Abbiamo funzionari e dipendenti che da anni si occupano dei rapporti tra Ipogeo e Comune di Latina, ci sono consiglieri che sono conoscitori della materia, dirigenti che hanno scandagliato e approfondito il tema già nella precedente consiliatura ed ora sono assegnati ad altro servizio, ma pur sempre dentro l’amministrazione… perché si vuole partire sempre da zero? Perché perdere tanto tempo? Perché non mettere a sistema ciò che già c’è facendo tesoro del lavoro di analisi già fatto in precedenza?
Il contributo che attraverso la Commissione Trasparenza e legalità vogliamo dare è proprio questo.

Mi auguro che l’amministrazione si renda conto del danno che procura con il percorso solitario che ha intrapreso sia nello studio che nelle scelte.

La nostra collaborazione è totale.

Cimitero: è silenzio assordante

La questione cimitero non può più aspettare.
La politica deve pronunciarsi.
I cittadini hanno aspettato anche troppo.
Cinque sono le questioni di grosso calibro che pendono nella questione della gestione del cimitero e sulle quali ancora non abbiamo una parola dall’amministrazione:
1 – l’ampliamento: il commissario aveva dato l’ok ma nel frattempo, a forza di aspettare e di studiare, la variante urbanistica per l’ampliamento è scaduta e se vogliamo farla va ora riproposta in consiglio; i vincoli relativi agli espropri sono scaduti e si allontana il completamento dell’opera che nel frattempo si è dotata di loculi provvisori che dovranno diventare definitivi variando la progettazione originaria.
2 – fatturazioni sospese (tutti quei servizi non compresi dalla convenzione ma risultati necessari o configurati come tali) e quindi extra project financing attualmente oggetto di contenzioso e che si configureranno come debiti fuori bilancio per diversi milioni di euro
3 – lavori di manutenzione straordinaria per le quali la concessionaria ha certificato dei costi ma il comune deve controllare sia i lavori che la corrispondenza dei costi
4 – sottoscrizione dei contratti
5 – richiesta di adeguamento alle norme degli uffici della Ipogeo srl interni al cimitero.
La questione che interessa più da vicino i cittadini è quella relativa ai CONTRATTI: se un cittadino ha pagato al comune per una concessione di una sepoltura nel 1997, è tenuto a rinnovare la concessione prima della scadenza? Nessun destinatario di concessione di sepoltura ha in mano un contratto perché il Comune di Latina non ne ha mai rilasciata copia, e molti ignorano se la scadenza delle concessioni è a 99, 60 o 30 anni. L’avviso della Ipogeo a recarsi presso gli uffici per rinnovare i contratti non ha fatto altro che creare ulteriore disorientamento e rabbia nei cittadini.
E’ ora che il comune si pronunci.
Nello spirito di collaborazione e per accelerare le operazioni di “studio” da parte della nuova amministrazione avevo proposto di istituire una Commissione Consiliare ad hoc solo per la questione cimitero per accelerare il percorso conoscitivo e chiuderlo in pochi mesi per avere tutti gli elementi e poi dare un indirizzo: il “niet” dell’amministrazione Coletta che ha voluto fare da sola non ha prodotto che tempi morti e una accresciuta confusione e malcontento da parte dei cittadini.
Perché non si approva il nuovo Regolamento di Polizia Mortuaria (già pronto) visto che quello vigente risale al periodo del Podestà? Solo il Regolamento Comunale può dirimere certe questioni. Perché non viene portato in Commissione?
Perché non si chiarisce quali rinnovi sono legittimi e quali no?
E’ agli atti una richiesta ufficiale urgente di convocazione di Commissione Lavori Pubblici e Bilancio congiunta per conoscere un chiaro indirizzo politico sul caso dei contratti per la concessione delle sepolture.

Si al Regolamento delle sale giochi, No a regolamento del Cimitero.

Due notizie, una positiva ed una negativa.

Da oggi il Comune di Latina ha il Regolamento per le sale giochi e giochi leciti per il contrasto e la prevenzione del GAP. La mozione nr.1 di questa consiliatura è stata proprio quella a mia prima firma insieme a quelle dei colleghi del PD e, dopo un iter che è durato 8 mesi, abbiamo approvato un regolamento che, siamo coscienti, costituisce solo un primo passo. Con i miei colleghi della provincia stiamo lavorando alacremente per dotare tutti i comuni della provincia di questo regolamento. Ma stiamo facendo molto di più. La prossima settimana si terrà il Consiglio Provinciale in cui verrà istituita su nostra proposta, la Settimana del Buon Gioco contro le ludopatie da tenersi ogni terza settimana di settembre. In questo modo ogni anno si dedicheranno momenti di approfondimento, studio, convegnistica, eventi pubblici per incentivare al buon gioco, quello sociale contro le modalità isolanti delle cosiddette “macchinette”.
Sono quindi molto felice ed orgogliosa per questo passo in avanti.

Purtroppo questa amministrazione non si è dimostrata altrettanto pronta a comprendere l’urgenza e la serietà della proposta di istituire una Commissione Consiliare Temporanea (Commissione Speciale) per studiare e concludere il percorso di definizione del Regolamento di Polizia Mortuaria in un tempo relativamente breve e che scioglierebbe tanti dei nodi che attualmente “soffocano” i nostri cittadini. Tutti conosciamo i problemi che i cittadini hanno rispetto alla questione cimitero: concessioni di 90 anni che vengono ricontrattate e soggette a rinnovo, spese per il mantenimento, servizi carenti perché non presenti nel contratto di project financing, un regolamento attuale parziale, uno risalente al 1938… Una commissione speciale avrebbe garantito un iter dedicato ad una questione molto intricata e che comporta ricadute economiche sui nostri cittadini.

Hanno detto no perché lo faranno con i metodi tradizionali. Ho chiesto loro: “Visto che la definizione e l’approvazione di questo regolamento non è presente nella vostra programmazione triennale degli obiettivi, quando verrà portata a completamento? Nel 2020 con il prossimo DUP? Quali tempi prevedete di impiegare per questo iter?”
Non hanno risposto. Hanno fatto finta che non avessi proprio formulato la domanda…
Devo dedurre che si prenderanno molto tempo per studiare la questione e che ci vorranno almeno 4 anni.

Mi dispiace.

Bollette del cimitero: perché?

IMG_0143.JPGSo che molti hanno interesse a conoscere l’origine di queste bollette relative alle spese di mantenimento del cimitero che in questi giorni sono arrivate e stanno ancora arrivando nelle cassette postali dei cittadini che hanno una concessione delle sepolture nel cimitero di Latina.

La società Ipogeo dal 2009, sotto l’amministrazione Zaccheo, gestisce il cimitero del Comune di Latina, compresa la manutenzione della parte vecchia e della parte nuova. Per quanto riguarda la parte nuova, con i contratti posti in essere dal 2009 in poi, sono stati stabiliti dei costi che sono stati addebitati al titolare delle sepolture: €15+IVA per sepoltura all’anno.
Dovunque – in Italia e all’Estero – si paga una certa somma che varia dai €10 ai € 30 annui per il mantenimento, la pulizia, le luci votive (non per Latina), la guardiania ecc… oppure, se il Comune gestisce direttamente il cimitero, nella TASI è compreso questo tributo per tutti i cittadini.

Perché i costi di manutenzione arrivano solo ora?
Da quando l’Ipogeo ha preso in mano la gestione del cimitero, a nessun titolare delle sepolture sono mai arrivati i costi da pagare relativi alla manutenzione e pulizia. Perché?
Il problema era che delle oltre 15.000 sepolture non si conoscevano la gran parte dei nomi dei titolari e quindi non si conosceva a chi spedire bollettini per coprire il costo di questo servizio.
Al tempo del commissario Nardone, non possedendo ancora la Ipogeo i nominativi dei titolari delle sepolture, le fu accordato dal Comune un anticipo di €540.000 annui per due annualità (2009/2010, 2010/2011, quelle in bolletta).
Un anticipo che andava poi restituito, anche perché i costi della pulizia e mantenimento andrebbero pagati eventualmente dai titolari delle sepolture, e non da tutti i cittadini – anche quelli che non hanno alcuna sepoltura.

Ma perché la società ipogeo non chiedeva i soldi direttamente ai titolari delle sepolture?
L’Ipogeo lamentava di non avere l’anagrafica di tutti i titolari e quindi di non riuscire a rintracciare i nomi che dovevano poi pagare questo bollettino a copertura dei costi di mantenimento annui.
Per effettuare questa ricognizione anagrafica, la Ipogeo ha svolto un lavoro – estraneo al contratto – per cui il Comune le ha accordato un pagamento di circa €76.000: senza questo lavoro di ricognizione anagrafica la società non poteva inviare i bollettini e coprire le spese del mantenimento.
Al termine di questa ricognizione, ecco pronto l’elenco dei nomi a cui intestare i costi di manutenzione.
Attualmente, però, tutti stanno ricevendo questi bollettini, sia quelli che hanno un contratto stipulato dopo il 2009, sia coloro che hanno un contratto stipulato prima del 2009, sul quale non c’è scritto che si dovesse pagare per questo servizio.

Da qui il dubbio sulla legittimità: è possibile modificare un contratto unilateralmente?
Nella maggior parte dei casi ante 2009, non era neanche stato stipulato un contratto tra il titolare delle sepolture e il Comune… Il dubbio allora è che, non avendo il cartaceo del contratto molti cittadini non sanno se quelle somme erano veramente comprese nella concessione o no.

Ma dov’è il rischio d’impresa?
Ogni società , investendo in una impresa, accetta di farsi carico dei rischi.
La società concessionaria doveva farsi carico del rischio di impresa e non richiedere al comune l’anticipo di questi costi che, ricordo, per due annualità sono stati coperti con soldi da bilancio comunale per un totale di €1.080.000, quindi pagati da tutti i cittadini, anche quelli che non hanno in concessione alcuna sepoltura presso il cimitero di Latina.

Secondo il principio del “farsi carico del rischio d’impresa” la IPOGEO non dovrebbe affatto interpellare il Comune di Latina se vede che i suoi conti non tornano. Cosa che invece ha fatto richiedendo l’anticipo dei costi di manutenzione.
Se voi ci fate caso, infatti il bollettino che è arrivato ha con un conto corrente a nome del Comune di Latina. Questo avviene perché il Comune di Latina deve avere rimborsate le somme anticipate nel 2010 e nel 2011.
Errore: secondo me il Comune non deve ricevere il rimborso dai titolari delle sepolture, bensì dalla società Ipogeo. Purtroppo in un accordo successivo al primo, vengono stabilite e sottoscritte le modalità di riscossione messe in atto in questi giorni.

Altra domanda: per quale motivo è la ipogeo che ci invia queste bollette?
Dal racconto che fanno in Comune, il Comune di Latina non aveva risorse umane sufficienti per poter effettuare questo lavoro di bollettazione e invio dei bollettini – anche perché era la società ipogeo ad avere l’elenco dei nomi degli eredi delle sepolture – ed ha quindi incaricato la IPOGEO pagandola circa €10.000 per il servizio di bollettazione, soldi che ritornano al Comune con l’euro e cinquanta presente in bolletta per la spedizione. (Leggi la determina che affida la bollettazione alla Ipogeo)
Errore: secondo me le funzioni del Comune e della Ipogeo vanno tenute separate e invece hanno sempre risentito di una reciproca ingerenza indebita, sancita da codici e codicilli nelle varie convenzioni e addendum alle convenzioni.

Essendo queste “storture” messe nero su bianco, hanno valore legale e sono pertanto vincolanti. Ecco perché la Ipogeo ha citato il Comune di Latina in giudizio per €14ML per inadempienze contrattuali.
Per questo ho chiesto di portare la questione in Commissione Bilancio per chiarire le posizioni.

Dobbiamo pagare le bollette?
Se non pagate, vengono messe a ruolo e Equitalia, che effettua il recupero crediti per conto del Comune, agisce nei confronti dei morosi. Chi ritiene di non doverle pagare e di essere in possesso delle carte che sostengono questa posizione, può comunque percorrere la strada del ricorso. Sono sicura che le associazioni dei consumatori hanno tutti gli strumenti per consigliare per il meglio.

Per conto nostro, stiamo usando tutti gli strumenti in nostro possesso per obbligare l’Amministrazione a fare chiarezza sulla questione, ma si sa, quando le cose nascono storte, non muoiono dritte.

di questo ringraziamo l’amministrazione Zaccheo. Sentitamente.

 

Cimitero di Borgo Montello, delibere tutte illegittime: questo è un sistema.

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Le irregolarità sulle determine e sull’affidamento dei lavori al cimitero di Borgo Montello, che lo scorso gennaio avevo segnalato alla segreteria generale del Comune di Latina, non soltanto erano fondate, ma evidenziano un contesto in cui l’amministrazione di Giovanni Di Giorgi opera con dolo in perfetta consapevolezza. Torno a denunciare il comportamento del Comune e, stavolta, potrebbero essere chiamate in causa sia la Procura della Corte dei Conti sia la Procura della Repubblica perché si faccia chiarezza e perché si accertino le responsabilità di certi comportamenti lesivi nei confronti dell’Ente.

 

Lo scorso gennaio avevo ipotizzato una sorta di “spacchettamento” – procedura vietata dalla legge – per l’affidamento dei lavori per il cimitero di Borgo Montello. Avevo notato una serie di determine con importi che non necessitano l’indizione di una gara da parte dell’Ente pubblico per commissionare un lavoro, il quale può quindi affidarlo direttamente ad una ditta di fiducia. Una procedura che presentava però una serie di illegittimità, che avevo denunciato alla segreteria generale del Comune di Latina e che oggi trovano conferma nella risposta scritta fornita dall’Ente.

 

Il Segretario Generale nella sua risposta ha infatti confermato i miei dubbi ed ha messo nero su bianco la propria valutazione, scrivendo letteralmente: “L’analisi svolta delinea un quadro di complessa, plurima illegittimità”. 

 

Vengono poi evidenziati, nella risposta del segretario generale, anche tutti gli aspetti che determinano tale condizione. 

Vediamo alcuni esempi. N

ella determinazione n.2556/2012 risulta “del tutto insufficiente la motivazione del ricorso all’affidamento diretto, tanto più che l’affidamento di per sé non postula un’effettiva urgenza”, mentre vengono definiti illegittimi, nel quadro economico, sia la previsione dei compensi, sia l’attribuzione di valore contrattuale alla determina stessa per effetto della sottoscrizione. 

Riguardo alle determine successive, di “rinnovo” dell’affidamento (n.2300/2013; n.423/2014; n.1626/2014), il segretario generale, oltre a diversi altri aspetti, specifica che: è “ingiustificato il frazionamento della durata dell’appalto, posto che trattasi di attività assolutamente ordinarie e, come tali, prevedibili e programmabili” e definisce lo stesso rinnovoillegittimo, perché questo sarebbe stato ammissibile soltanto se previsto negli atti di gara e contabilizzato nell’importo posto a base della stessa”. Ed esplicitamente viene scritto: “trattasi di un frazionamento sistematico, motivato da urgenza non sussistente, in violazione ripetuta della normativa sugli appalti”.

 

Nella nota inviata al segretario, avevo anche sottolineato che il valore complessivo delle determine superava i 40mila euro e che quindi il Comune avrebbe dovuto indire una gara per affidare i lavori, come come aveva fatto la prima volta, nel 2012. Invece aveva continuato a commissionare i lavori a “pacchetti” di tre mesi, senza peraltro rispettare in un caso neanche le tempistiche per la pubblicazione degli atti, ed oggi se ne è capito il perché: nella nota, il segretario generale spiega infatti che gli uffici del Bilancio avevano per ben due volte negato i soldi per i lavori, motivando il diniego sulla base della non pertinenza del capitolo di spesa indicato nell’atto, ed altri aspetti, tra cui il fatto che fosse necessario “uniformare l’atto – come sottolineò il dirigente del Servizio – al quadro normativo in tema di affidamento dei lavori, servizi e forniture”.

 

Il Comune sapeva quindi perfettamente di non essere in regola con la normativa vigente, perché un dirigente, in autotutela dell’Ente, lo aveva chiaramente già detto. 

Perché allora si è continuato la stessa prassi, in consapevole violazione della legge?”. 

Invita il sindaco ad una profonda riflessione politica: “Considerando che quelle determine sono state firmate, nel tempo, da tre dirigenti diversi, e che si viene a configurare un vero e proprio modus operandi di illegittimità diffusa in quasi ogni settore del Comune, soprattutto dove si intrecciano gli interessi economici di molti, il sindaco Giovanni Di Giorgi prenda atto degli errori della sua amministrazione e si faccia da parte. 

 

Così come ha deciso di commissariare l’Urbanistica ponendone a capo un ex prefetto, il sindaco faccia lo stesso anche con gli altri settori, lasci il Comune e faccia commissariare l’Ente”.

La coerenza dello “spacchettamento”

C’è “coerenza” di metodo tra la gestione del verde e quella della gestione da parte del cimitero di Borgo Montello in tema di affidamenti per i lavori di manutenzione. Come era accaduto per la gestione del verde pubblico, a Latina ci troviamo nuovamente di fronte al sistema dello ‘spacchettamento‘, una procedura che la legge vieta e che non favorisce nessuno, se non le ditte che ricevono gli affidamenti diretti per lavori a committenza pubblica.

Lo “spacchettamento” consiste nella redazione di diverse determine, tutte da importi inferiori ai 40mila euro, i cosiddetti “sotto soglia“, in modo che l’ente non sia tenuto ad indire una gara per commissionare i lavori, ma possa procedere per affidamento diretto ad una ditta di fiducia.

Per il cimitero di Borgo Montello, l’unica gara indetta in questa consiliatura risale al 2012 per i lavori da effettuare nell’anno 2013, stimati nel valore di 65mila euro. Poi il Comune ha continuato ad affidare la manutenzione straordinaria del sito, sempre alla stessa ditta, a “pacchetti” di tre mesi. Lo ha fatto per tutto il 2014.

L’aspetto irregolare sta nel fatto che il valore di questi lavori affidati con determine, se sommato, supera i 40mila euro (Iva esclusa) e ci troviamo quindi di fronte ad una irregolarità da parte del Comune, che avrebbe dovuto indire una gara per l’affidamento della manutenzione del camposanto come aveva fatto nel 2012.

imageUn altro problema: il 22 gennaio 2015 viene pubblicata un’altra determina, la 1626 del 2014, riferita all’affidamento dei lavori al cimitero di Borgo Montello per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2015. La pubblicazione avviene dopo 4 mesi, a giochi fatti, quasi un mese dopo che il tempo d’affidamento è persino concluso. Questo significa che la ditta ha lavorato per tre mesi senza contratto, quindi in una posizione di assoluta irregolarità, e che l’Ente dovrà pagarli senza aver impegnato le somme, generando quindi un debito fuori bilancio

Basta prendere in giro i cittadini. Si tratta di una situazione che segnalerò al segretario del Comune e che è materia della Corte dei Conti. Il punto è però che a Latina questa è la prassi. Il mancato rispetto dei tempi è ormai una caratteristica del nostro Comune: giovedì si terrà un consiglio con ordini del giorno e mozioni presentate ad agosto del 2014, ignorando del tutto i fatti – gravissimi – che sono accaduti nel frattempo e che hanno investito l’amministrazione Di Giorgi. Un’amministrazione che, così com’è, non può durare neanche un giorno di più.

IPOGEO vs Comune di Latina: €ML14

imageIl Comune di Latina è stato citato in giudizio dalla Ipogeo, la società che gestice il cimitero comunale, per una cifra esorbitante: quasi €14 milioni. Si tratterebbe, secondo il gestore privato, di spese e costi sostenuti negli anni di cui avrebbe invece dovuto farsi carico l’Ente. Il Comune dovrà presentarsi in aula, per rispondere davanti al giudice delle proprie presunte inadempienze, il 13 aprile 2015.

Insieme al consigliere Marco Fioravante abbiamo denunciato, interrogato, sollecitato l’amministrazione a decidere, ad affrontare il problema, ma l’attesa pare sia il “modus operandi”, il carattere distintivo dell’Amministrazione Di Giorgi.

ATTENDISMO
Le situazioni non vengono mai affrontate al momento giusto.
Nella discussione sul tema dei debiti fuori bilancio durante il consiglio comunale di oggi, ho dovuto puntare il dito contro la scellerata gestione dei conti e degli affari del Comune da parte dell’amministrazione Di Giorgi.
Si rimandano i problemi, si mettono toppe ovunque e solo quando ormai è troppo tardi, si cercano soluzioni. Il risultato è un accumulo di costi a carico della collettività, tale da mandare in default un intero Comune.

I COSTI ESORBITANTI: progetto a metà.
L’elenco dei costi, che ha portato ad un totale di 13.798.244,61 euro (oltre ad un’ordinanza di ingiunzione di pagamento provvisoriamente esecutiva di €1.830.591), è impressionante. Emergono immediatamente gli oneri conseguenti alla mancata approvazione del progetto definitivo, ovvero i permessi che il Comune non rilascia affinché il progetto venga completato, con nuove sepolture ed un nuovo braccio che completa la terza fase del project financing. Solo questa voce è da 2 milioni e mezzo.

FATTURE SCADUTE NON PAGATE
Poi c’è la parte che riguarda le fatture scadute non pagate, in cui sono comprese le operazioni cimiteriali a carico dell’ente (sepolture provvisorie) per circa 90mila euro, ed il canone di mantenimento relativo alla terza, quarta e quinta annualità che ammonta a € 1.605.000.

LA QUESTIONE del MANTENIMENTO
Qui c’è un ulteriore aspetto che va approfondito. Il commissario prefettizio Guido Nardone aveva stabilito che il Comune dovesse anticipare alla società le somme del canone di mantenimento fino all’individuazione degli eredi delle salme che occupano i loculi della parte vecchia, per poter fatturare loro questo costo. Quindi la concessionaria avrebbe dovuto rimborsare il Comune le somme dell’anticipo. Sembra invece che la Ipogeo consideri queste somme, anziché un anticipo come dovrebbe, la compensazione per un costo che non riesce a coprire secondo le modalità stabilite dalla convenzione (rintracciando gli eredi di chi occupa le sepolture).
Perché queste somme anticipate non figurano nel bilancio come crediti?

OBITORIO
È stata conteggiata, poi una serie di costi a causa, secondo la Ipogeo, del mancato rispetto delle disposizioni contrattuali: le attività di supporto al servizio obitoriale, che non erano annoverate nella convenzione, ma che di fatto sono state sostenute dalla società (€ 88.000); le luci votive: si parla di copertura del costo per mancato introito.
Un altro costo sarebbero stati i maggiori oneri sostenuti per diversi orari di apertura rispetto a quelli previsti in convenzione (€ 600.000).

IL COSTO del “NON DECIDERE”
Anche qui il Comune, per aver lasciato in sospeso una questione importante, rischia di far pagare tutti i cittadini: l’Ente ha infatti richiesto orari diversi per il cimitero senza però regolamentarli. Così la Ipogeo ritiene valido il regolamento non approvato nella delibera che approva però la convenzione.

ACCATASTAMENTI e CONCESSIONI
Quattromila euro sono invece richiesti quale costo che la concessionaria avrebbe sostenuto per l’accatastamento dei loculi prima del 2009. E ancora: il mancato introito a seguito dell’impossibilità dei rinnovi delle concessioni (€8.356.000).

IL TOTALE
La somma di tutte le spese ammonta a 13.665.771,16. Poi ci sono gli interessi, che ammontano a € 132.000 473, per un totale di €13.798.244,61. Con questo siamo in pieno default. Probabilmente il giudice non accorderà il totale di quanto richiesto dalla Ipogeo, ma si mette in atto un contenzioso che porterà certamente il Comune a prendere delle decisioni che finora non ha mai avuto il coraggio di prendere.
La questione, come più volte ho denunciato, non è mai stata portata nelle commissioni preposte, Bilancio e Sanità. Ora l’Ente sarà costretto a definire un regolamento cimiteriale perché fino ad oggi la società intende il proprio regolamento come l’unico regolamento cimiteriale, mentre il Comune di Latina ha elaborato un proprio regolamento dei servizi cimiteriali all’interno del quale, ovviamente, sono inseriti articoli che colmano quel vuoto normativo che ha generato la citazione in giudizio.
Mai, ripeto, sono stati oggetto di discussione né nelle commissioni né in consiglio. Ed ancora una volta si bypassano gli organi rappresentativi per eccellenza.

IPOTESI di TRANSAZIONE BONARIA
Esiste un’ipotesi di transazione bonaria pervenuta agli uffici comunali già nel maggio del 2014, ma mai discussa, né mai portata all’attenzione delle commissioni.
Questo è il perfetto esempio di come far lievitare oneri a carico di società o di persone che hanno rapporti economici con il nostro Comune: rimandare, non decidere, è il modo per accumulare pesanti ipoteche per il futuro, per procrastinare decisioni che aumenteranno il proprio peso con il tempo che passa, il proprio carico oneroso nei confronti della collettività.

imageLE RESPONSABILITÀ
Per colpa di chi?
Per colpa di chi, in questi ultimi pochi anni, non ha deciso.
E queste persone hanno nome e cognome: c’è un sindaco, c’è un assessore al settore, anzi due, ci sono diversi dirigenti, un responsabile unico del procedimento, ci sono presidenti di commissione, c’è una maggioranza che ha preferito non discutere, non convocare commissioni con punti all’ordine del giorno da noi ripetutamente richiesti, ripetutamente richiesti.

La maggioranza è rimasta supina, inerte, silenziosa.
E cosa genera questo comportamento?
Cattiva politica e malaffare.
E debiti, debiti, a carico della collettività.

Grazie sindaco e grazie alla maggioranza tutta: se il vostro obiettivo era quello di non mandare in dissesto questo comune nel 2014 ma nel 2015, credo che ci siate riusciti.
Complimenti.

CIMITERO: accordo per il vecchio ma non per il nuovo

Questa mattina è stato firmato un accordo di transazione tra la società Nuova Ipogeo, che gestisce il cimitero comunale, ed il segretario generale del Comune. Si tratta di un accordo tra le due parti che va a sanare, con 2 milioni di euro che il Comune dovrà versare al privato, una serie di questioni negli anni non erano state definite dalla convenzione iniziale e che andavano a costituire un cumulo di piccole spese che, sommate, andavano a pesare sul bilancio generale del Comune e sul Pef della società privata. Un milione sarà preso dalla Cassa depositi e prestiti, mentre la restante parte graverà sul bilancio comunale.

Tutto questo lasciando completamente all’oscuro le Commissioni che si occupano di studiare, vagliare e votare le decisioni più importanti del Comune e che sono composte da tutti i rappresentanti: maggioranza ed opposizione.

“Il lavoro delle commissioni da questa amministrazione viene ormai letteralmente bypassato – sottolinea Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico – Non si tratta però soltanto di un atteggiamento irrispettoso nei confronti di un organo comunale composto dai rappresentanti dei cittadini, ma anche di un comportamento molto discutibile dal punto di vista amministrativo e politico. Non è infatti la prima volta che accade una cosa del genere: sempre più spesso, a causa della scarsa coesione politica della maggioranza, si genera un immobilismo molto difficile da superare. Per mesi le commissioni, quando vengono convocate, parlano di tematiche minori e vengono lasciate le decisioni più importanti e significative per la città alle scelte dirigenziali. La questione andava invece trattata in commissione, se non meglio in una seduta congiunta di Sanità e Bilancio, vista la trasversalità dell’argomento”.
“L’aspetto positivo della firma di oggi è comunque quello di vedere soddisfatta una richiesta, quella di sanare gli incompiuti della convenzione, che noi chiediamo da tempo. Per esempio – spiega Zuliani – per quanto riguarda le utenze di acqua ed energia elettrica nell’accordo bonario si precisano alcuni elementi interessanti: il Comune di Latina non ha adempiuto ai propri obblighi in maniera integrale, in particolare riguardo alla sezione degli impianti mai messi a norma dall’amministrazione, ed alla costruzione di un pozzo e di un nuovo impianto di irrigazione che il gestore è stato costretto ad attivare vista l’inadempienza dell’amministrazione. Costi che il privato ha pagato di tasca propria e che verranno imputati al Comune. Dal documento la concessionaria si fa anche carico, pur non essendo tenuta a questo, di determinare le attività della camera mortuaria e della camera autoptica mai definite dal Comune. Dobbiamo quindi ribadire che l’attendismo di questa amministrazione ed il rimpallo da un dirigente all’altro rispetto alle competenze, hanno generato costi maggiori”.

“Nel lontano luglio 2012 il Segretario Comunale Russo produceva una nota relativa alla proposta di delibera redatta dal RUP Le Donne avente per oggetto l’approvazione del progetto di ampliamento del cimitero – afferma Fioravante -. Dopo due anni e mezzo il progetto non è stato ancora approvato e continuano ad essere utilizzati i loculi provvisori. Questo ritardo nell’approvazione del progetto, da parte del Comune di Latina, ha causato un danno all’impresa appaltatrice dei lavori di ampliamento del cimitero. Quindi, a causa della negligenza della politica locale, l’impresa all’interno di una transazione rinuncia a circa un milione di euro per oneri relativi alla ritardata approvazione del progetto ma richiede comunque un pagamento equivalente a circa due milioni di euro per i lavori non iniziati. Una mancanza, quella da parte del comune di Latina, che andrà a gravare sulle casse dei cittadini e, soprattutto, non presente nelle commissioni preposte a studiare le carte”.

Futilità all’ordine del giorno

“Commissione Sanità, il tema del cimitero attende ancora”

Una proposta sull’adozione dei cani passa in primo piano con una semplice idea, nessun risparmio e nessun atto concreto.

In Commissione Sanità si parlava dell’idea proposta dal consigliere di FdI Maurizio Patarini di elargire incentivi a chi adotta un cane dalla struttura comunale di Latina, cercando di risparmiare su un servizio che costa al Comune circa 100mila euro all’anno. Una proposta per la seconda volta all’ordine del giorno, sulla quale tutta la commissione si è mostrata d’accordo, ma che… non ha portato ad alcun risultato, perché lo stesso capogruppo Fdi ha impedito che vi si arrivasse, riformulando la proposta di Patarini con un’altra tutta diversa: un project financing per il canile di Latina. L’idea è dunque rimasta tale e non soltanto non c’è stato un risparmio per l’amministrazione, ma è costata il prezzo di una commissione riunita inutilmente e lo slittamento di temi fondamentali – come quello del cimitero – rimasti al palo da mesi e che, sì, farebbero risparmiare milioni di euro all’Ente comunale.

“Il tema dell’adozione dei cani è stato affrontato con approssimazione, senza dati concreti, e senza alcun riferimento ad esperienze di altre amministrazioni che hanno già implementato con successo un sistema simile. La cosa più più grave è però che la maggioranza dimostra di non riuscire a comprendere la priorità dei temi ed il loro valore: non merita di governare la seconda città del Lazio.
Le commissioni sono organi vitali del Comune e dovrebbero riunirsi per fornire soluzioni da proporre in Consiglio, non gingillarsi con semplici idee. In particolare la commissione Sanità è importante: il presidente che è stato fino a poco tempo fa in carica non ha avuto il coraggio politico di fare e cambiare le cose che non vanno, restando latitante per quasi un anno. Ora staremo a vedere se con questo nuovo presidente l’antifona sarà diversa”.

“Allo stato attuale, il cimitero è come un rubinetto sempre aperto per le casse comunali – spiega Zuliani, che da tempo segnala la situazione – Neanche un mese fa il Comune ha dato il via libera alla costruzione di 50 nuovi loculi provvisori, quando negli ultimi anni ne sono stati costruiti già 600 dal concessionario, con una spesa di oltre mezzo milione, più 500 euro per ogni salma che si sposta. Un altro mezzo milione costerà al Comune, in termini di risarcimento al concessionario, la mancata approvazione del progetto definitivo del cimitero; ancora un altro mezzo milione all’anno ci costano le tombe senza eredi, quando invece le richieste di cremazione sono in aumento di anno in anno. E a proposito di cremazione, c’è un regolamento varato dalla commissione che mai è stato sottoposto al voto in Consiglio e che quindi è come se fosse carta straccia.

Cosa sta concludendo la maggioranza?
Nulla.
Propone idee che, pur nella loro bontà, restano tali e costano denaro che esce dalle tasche dei cittadini. Per non parlare del regolamento del cimitero: quello attualmente in vigore risale al 1938.
Cosa si aspetta ad aggiornarlo?”.

Cimitero: si sceglie il provvisorio che costa due volte ai cittadini

Nuove spese per la collettività e il problema delle tombe resta sospeso
“Un danno economico per il Comune.
Il Comune ancora una volta trova soluzioni temporanee giustificandole come “urgenti

Siamo di fronte all’ennesimo atto del dramma del cimitero comunale di Latina. Con una nuova determinazione, redatta a marzo ma pubblicata il 22 luglio, l’amministrazione autorizza la costruzione di 50 nuovi loculi provvisori da parte del concessionario Ipogeo, cui seguiranno altre inumazioni, esumazioni e spostamenti di salme con costi a carico dei cittadini. Soluzioni provvisorie ma costi certi ed eterni.
Il riferimento è alla pubblicazione della delibera 447/2014 sulla “Fornitura e allestimento di 50 loculi di tipo provvisorio presso il cimitero urbano” redatta dal Servizio manutenzioni del Comune. Nel testo si legge che si tratta di un intervento urgente, vòlto a garantire un servizio primario alla comunità cittadina, e che sarà effettuato dalla ditta Ipogeo srl, concessionaria del sito, in extra convenzione. Una spesa extra che il Comune considera a tutti gli effetti un “investimento”, con un impegno di spesa di 29.700 euro da inserire nel bilancio 2014. Ognuno dei 50 nuovi loculi provvisori costerà 540 euro, più Iva (10%).

“Fino ad oggi abbiamo costretto il concessionario a costruire 600 sepolture provvisorie (€536.000) dalle quali inumiamo ed esumiamo salme per spostarle una volta ottenuto il posto definitivo. Inumare, esumare e spostare salme costa ogni volta 500 euro, per un totale di 86mila euro. Oggi diamo il via ad una nuova costruzione provvisoria, proseguendo così nella strada delle soluzioni provvisorie con costi permanenti e sempre più alti.

A maggio è pervenuta all’amministrazione la proposta economica da parte della Ipogeo srl relativamente alla modifica del rapporto che lega i due soggetti che risulta, ad oggi, insostenibile economicamente soprattutto da parte dei cittadini che pagano due volte: come privati clienti della Ipogeo e come finanziatori di un’amministrazione che continua a pagare il concessionario per servizi che possono essere evitati. Che fine ha fatto la proposta? Sono passati oltre due mesi e si continua a spendere soldi per soluzioni provvisorie. È scandaloso”.
“Durante una commissione Trasparenza, nel febbraio del 2013 – ricorda invece Fioravante – il segretario comunale aveva affermato che la decisione definitiva di approvazione del progetto di ampliamento era competenza del Consiglio Comunale e non della Giunta. Da febbraio ad oggi non si è mai inserito, nell’ordine del giorno del consiglio, l’approvazione del progetto del cimitero. Proprio per questa mancanza il Comune di Latina sarà costretto a pagare, come minimo, un risarcimento di 459 mila euro. In sostanza, il Comune di Latina non ha adempiuto al suo dovere di approvare il progetto e la società concessionaria Ipogeo chiede i danni per l’impossibilità di iniziare i lavori entro i termini stabiliti nell’accordo”.

Evidentemente l’amministrazione Di Giorgi o è incapace di risolvere questo problema o non lo vuole risolvere. Una situazione sempre più annosa sempre più costosa che carica i cittadini di un onere economico ormai non più sostenibile.