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Commissione Pari Opportunità: nomina dei membri al prossimo consiglio comunale

La richiesta depositata stamattina dai consiglieri del Partito democratico.
Zuliani: «Un atto dovuto dopo due anni di discussioni inconcludenti»

gita1I consiglieri del Partito democratico hanno depositato questa mattina una richiesta di convocazione del consiglio comunale per la nomina dei membri che dovranno far parte della Commissione Pari Opportunità, passaggio propedeutico alla costituzione della Commissione stessa. «La sollecitazione ad inserire tra i punti all’ordine del giorno del prossimo consiglio la nomina delle componenti arriva dopo almeno due anni spesi a batterci per l’istituzione di questa commissione» ricorda la consigliera del Pd Nicoletta Zuliani, particolarmente attiva su questo fronte.

«Abbiamo sollecitato più volte il presidente della Commissione Sanità e l’assessore con delega alle Pari Opportunità, ma le nostre sollecitazioni – sottolinea la Zuliani – non hanno mai trovato seguito o risposta alcuna. La richiesta di convocazione dell’assise con la nomina dei membri della commissione all’odg è un atto più che dovuto e urgente a fronte di numerose sedute in commissione nelle quali non si è mai stai in grado di arrivare ad una decisione risolutiva. Si era chiesto che il regolamento per la costituzione dell’organismo – ricorda ancora la consigliera del Pd – venisse modificato per rendere più attuale ed efficiente il funzionamento della commissione da attivare, ma anche questo non è stato fatto. Preso atto di questa ulteriore mancanza ci atterremo per ora al regolamento vigente del 2003 (leggi il Regolamento) purché si proceda con la composizione della commissione.

Ci sono diverse associazioni che hanno idee e proposte di sostegno alle donne, ma che non hanno una sede istituzionale in cui esprimerle o nella quale confrontarsi. Esistono inoltre delle sanzioni per chi non si adegua alla legge che prescrive la composizione della commissione ad inizio legislatura».

«La  prossima assise comunale – conclude la Zuliani – sarà l’occasione per verificare se la maggioranza ci tiene ad avere l’organismo come ha sempre detto o se l’impegno decantato a favore della sua costituzione resterà anche questa volta inattuato».

Più donne nei ruoli decisionali: Latina è in controtendenza

image«La presenza femminile nei ruoli e nei luoghi decisionali cresce in Italia, ma Latina resta esclusa da questa tendenza. Di più: nel secondo rimpasto di giunta attuato dal sindaco è stato messo alla porta una dei due assessori donna in quota. La nostra città continua a distinguersi in negativo sul fronte della parità di genere e l’amministrazione comunale non fa nulla per sovvertire questo trend».

La consigliera del Pd Nicoletta Zuliani rilancia così l’opportunità della mozione presentata ieri da alcuni suoi colleghi di partito per il riequilibrio delle rappresentanze di genere nell’esecutivo Di Giorgi. La Zuliani porta a sostegno della mozione alcuni dati emersi dall’ultimo rapporto dell’Istituto di ricerche sulla pubblica amministrazione (Irpa), dati che denunciano un ingresso massiccio delle donne nei consigli comunali e in parlamento grazie anche alla recente legge della doppia preferenza di genere nelle amministrazioni comunali. «Nelle nicpizzoamministrazioni pubbliche – dice la Zuliani facendo riferimento allo studio dell’Ipra – la presenza delle donne nella dirigenza di prima fascia è pressoché equa, al 52%. Diversamente, nella dirigenza di seconda fascia crolla a poco più del 10%. Nei ruoli di dirigenza scolastica la presenza femminile è crescente anche a Latina e lo stesso vale per le donne magistrato. Nei ruoli che richiedono conoscenze e competenze certificate – sottolinea la democratica – le donne riescono a ottenere risultati migliori. Ancora non siamo presenti in maniera equa nel mondo finanziario, ma è accertato che le donne con le loro capacità e un lavoro puntuale e creativo impongono livelli più alti di prestazione ed efficacia».20130711-090505.jpg

«Nella nostra città questa tendenza al rialzo non si registra, tutt’altro» rileva con amarezza la Zuliani aggiungendo che la mozione presentata da alcuni esponenti del suo partito «si lancia in un j’accuse che solo il Pd può permettersi. Siamo infatti – spiega la consigliera – l’unico partito che per primo ha imposto l’alternanza uomo donna nelle liste delle primarie e una presenza significativa di donne nelle liste elettorali. Diversamente da Latina si stanno comportando altri comuni e sindaci. Bartolomeo a Formia, per esempio, ha avuto l’intelligenza e il coraggio di imporre una presenza di donne in giunta di oltre il 50%». «A Latina – dice ancora la Zuliani – la questione delle poltrone per le donne è stata vista come ostruttiva rispetto alle ambizioni maschili e l’amministrazione non ha dimostrato alcuna attenzione tanto per le poltrone in giunta quanto per organismi di rappresentanza di base». La consigliera fa riferimento in particolare alla commissione Pari opportunità «per la quale – ricorda – sono stati richiesti pareri al ministero, sono state ignorate le proposte di modifica del regolamento così come tutte le richieste di discussione intorno alla mancata convocazione della stessa commissione. La questione della parità di genere e del riequilibrio delle rappresentanze non è una moda intellettuale o un esercizio di pensiero – conclude la Zuliani – bensì una prassi che vuole valorizzare le donne per il loro apporto decisionale. Una verifica semplice: basta vedere se alle parole si fanno seguire i fatti.».

Commissioni ferme: un’offesa per i cittadini che aspettano

«Ialongo si dimentica di convocare la commissione Sanità, Asili Nido, Pari Opportunità che presiede: questa dimenticanza è un’offesa nei confronti dei cittadini». Dopo Sarubbo, anche Nicoletta Zuliani segnala l’immobilismo del lavoro delle commissioni consiliari denunciando in particolare l’assenteismo dei dirigenti e dell’assessore al ramo nell’ultima seduta della commissione Sanità e la mancata discussione delle modifiche da apportare al Regolamento della Toponomastica.20140302-161948.jpg

«Nel consiglio comunale del 18 febbraio scorso – afferma la Zuliani – l’attuale capogruppo di Forza Italia aveva promesso e annunciato la convocazione della commissione Sanità da lui presieduta per discutere del tema del riequilibrio delle intitolazioni a strade e luoghi pubblici attualmente sbilanciati a favore di uomini, tema che la maggioranza aveva deciso di affrontare in Commissione piuttosto che in aula consiliare. Ma nessuna commissione è stata convocatacon questo punto all’ordine del giorno». La consigliera del Partito democratico sottolinea oltre al danno la beffa perché «la prima commissione convocata era per il 24 febbraio con gli asili nido dati in gestione a terzi come un unico punto all’odg, peccato che nessuno degli uffici né l’assessore sia venuto a chiarire le incongruità rilevate dal PD».

«Questa commissione – ricorda la Zuliani – ha in carico questioni che non ha mai risolto: temi relativi al canile comunale o al dimensionamento delle farmacie per cui al ricorso vinto al Tar contro il Piano dei nuovi servizi farmaceutici non è seguita alcuna azione amministrativa che ottemperasse alla norma che chiede equità nella distribuzione delle farmacie sul territorio al fine di garantire l’accessibilità al servizio a chi risiede in zone periferiche». Tra i nodi rimasti in sospeso da oltre un anno e mezzo, anche la questione relativa alle tariffe dei matrimoni civili e degli spazi comunali che ospitano gli sposi: «Il locale di via Ezio – osserva la democratica – è a dir poco squallido per un evento di questo tipo. Ma è tutto fermo, la commissione non si riunisce e chi è responsabile del luogo deputato a queste decisioni resta muto e immobile. Per non parlare della questione della commissione Pari Opportunità per la quale, mi pare evidente, manca la volontà politica di insediare».

Altro tema sospeso per la Zuliani è il Regolamento di Polizia Mortuaria che regola questioni costate fino ad oggi centinaia di migliaia di euro ai cittadini: «Perché non viene convocata la commissione con questo punto all’odg che ho richiesto più volte di discutere? – si domanda la consigliera citando poi il protocollo d’intesa sull’imprenditoria femminile – per cui il Comune si è dichiarato favorevole, ma a differenza di altri comuni che hanno fatto seguire agli intenti delle delibere di consiglio, qui tutto tace. Anche le consulte della scuola e Famiglia/infanzia approvate entrambe all’unanimità dal Consiglio non possono partire perché la commissione deve approvarne i relativi regolamenti. È chiaro – conclude la Zuliani – che non c’è la volontà politica. L’ipocrisia di chi dichiara ma non fa seguire i fatti è sotto gli occhi di tutti».

La destra di Latina ha paura delle donne

Oggi in consiglio abbiamo dato alla città la possibilità di convergere su una proposta di buon senso che molte città italiane stanno adottando: il riequilibrio della toponomastica scegliendo nomi di strade, vie, luoghi pubblici ecc… che tengano conto della parità di genere.

20140218-221524.jpgAvevo precedentemente proposto, in Commissione, di modificare alcuni articoli del Regolamento di Toponomastica in discussione, per favorire un maggior riequilibrio di figure femminili nell’intitolazione di strade, piazze e luoghi pubblici della città.

Hanno votato contro le mie proposte. (leggi le modifiche).

Ho scritto allora una mozione che i consiglieri di maggioranza oggi NON HANNO VOLUTO VOTARE.
Sarà interessante, quando pronto, leggere la trascrizione degli interventi: vi prometto che la metterò online e lascerò a voi valutare.

La mia valutazione è la seguente: non riescono proprio a votare nulla che sia proposto da me o dalla minoranza: lo vivono come un’umiliazione. Addirittura hanno minacciato di presentare una mozione identica e votarsela. Forse non sanno che il regolamento questo lo vieta :-)

Allora, visto che volevano bocciare la mozione (che obiettivamente condividevano ma non potevano ammetterlo), hanno proposto di “congelare” la mozione per portare le idee in commissione e li discuterle. La votazione della mozione si sarebbe tenuta alla prossima seduta consiliare.

Ecco le proposte difficili da votare:
- promuovere le iniziative necessarie affinché nelle prossime assegnazioni di toponimi venga costantemente perseguito l’equilibrio di genere nella toponomastica cittadina
- promuovere per il prossimo, anno scolastico 2014-2015, un progetto per le scuole secondarie di primo grado (scuole medie) di Latina che individui e proponga alla Commissione Toponomastica figure di donne di rilievo culturale, scientifico, storico cui intitolare le prossime piazze, strade, scuole, o luoghi pubblici con allegata relazione della motivazione alla scelta.

Come capirete, troppo “difficili” da votare così su due piedi… “E poi”, hanno detto, “il Consiglio non era il contesto adatto a questa discussione”.

Valutate voi.

Giunta troppo al maschile a rischio annullamento

imageNicoletta Zuliani: «Il sindaco è tenuto a motivare l’assenza di altre donne»

«La formazione uscita dal recente rimpasto viola il principio delle pari opportunità e potrebbe per questo essere a rischio di annullamento». Netta prevalenza maschile, l’estromissione della Sovrani poi “ripescata” grazie all’affidamento della minidelega per asili nido e pari opportunità (che però non ha alcun valore per il TUEL): è la nuova giunta comunale dopo la rivisitazione delle quote operata da Di Giorgi, «una giunta – afferma la consigliera del Partito democratico Nicoletta Zuliani – che non rispetta un’equa rappresentanza di genere».

«Il 5 marzo 2013 – sottolinea la Zuliani – il presidente dell’Anci Graziano Del Rio, in una lettera a tutti i sindaci, ricorda che nella nomina degli assessori venga rispettato “il principio di pari opportunità tra uomini e donne garantendo la presenza di entrambi i sessi”, norma che può dirsi effettivamente rispettata, dice la lettera, “se si traduce in un’equilibrata presenza sia sotto il profilo numerico che qualitativo”. Nel caso della giunta comunale di Latina non si può certo parlare di equilibrata presenza dato che donne e uomini si trovano in un rapporto di 1 a 8».

«Se non trovano donne o non è equilibrata la presenza di genere – dice la consigliera – chi è al governo è tenuto a motivare certe scelte con ragioni di inidoneità, incompatibilità o mancanza di alternative valide».

La Zuliani porta a sostegno della sua tesi la sentenza n.24 del Tar del Piemonte del 10 gennaio 2013 nel cui dispositivo si legge che “la presenza di un solo assessore di genere femminile non vale certamente a soddisfare il principio di un’equilibrata presenza di donne e uomini nella composizione dell’organo di governo. (…) tale scelta è ammissibile purché l’eventuale dissenso rispetto a qualunque candidatura femminile venga giustificato da concrete ragioni di inidoneità o incompatibilità politica alla funzione, nonché dalla mancanza di alternative valide, compatibili con il quadro politico, diversamente traducendosi in un’ingiustificata elusione di un cogente precetto costituzionale.”

«Possibile che tra le fila del centrodestra – si chiede la democratica – non esistano almeno due donne valide per rendere altrettanto valida la giunta Di Giorgi? In mancanza di opportune motivazioni – ribadisce la Zuliani – la giunta può essere annullata. Che il sindaco non riesca tenere a bada la schiera di consiglieri plurivotati ed evidentemente altamente competenti nella materia assessorile a loro delegata a favore del rispetto di una norma (Lg.251/2012) e dell’emancipazione culturale e politica della sua città – conclude la consigliera – è un fatto grave e del quale il primo cittadino dovrà rispondere».

Nidi in convenzione, il Comune non paga

«Vicenda emblematica di malgoverno e mala amministrazione»

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«La vicenda che sta riguardando gli asili nido in convenzione, con i mancati pagamenti che il Comune deve a queste strutture, è emblema di mala amministrazione, di incapacità gestionale e di scarsa sensibilità verso un settore che meriterebbe un’attenzione particolare da parte di chi è al governo della città». La consigliera del Partito democratico Nicoletta Zuliani commenta così la protesta dalle titolari di alcuni nidi convenzionati approdate questa mattina in Comune perché creditrici nei confronti dell’amministrazione comunale, rea di non aver pagato loro le fatture dell’anno

Dietro al mancato pagamento non c’è un motivo politico. «Esiste una legge che impone alle amministrazioni pubbliche di pagare in modo cronologico quanto dovuto – spiega la Zuliani – dunque se per qualche motivo l’amministrazione non può pagare una fattura di ottobre, tanto per fare un esempio, tutte quelle a seguire restano bloccate. Il Comune di Latina è debitore nei confronti dei nidi convenzionati proprio perché ci sono fatture rimaste bloccate sui tavoli dei Servizi Sociali. E la ragione di quest’impasse risiede nel fatto che a dicembre scorso nel settore dei Servizi sociali sono stati cambiati ben cinque dirigenti. Un valzer di incarichi costato caro agli asili nido gestiti da privati in convenzione con il Comune».

«Queste strutture – sottolinea la consigliera Pd – sono piccole imprese che hanno bisogno di soldi mese per mese avendo da sostenere una serie di spese per garantire un servizio qualitativamente adeguato e il salario ai dipendenti che vi lavorano. Sono esempi di imprenditorialità giovane e al femminile da tutelare. Se il Comune non paga mette queste imprese in grandi difficoltà oltre a dimostrarsi insensibile nei confronti di una particolare categoria di soggetti».

«Quanto sta succedendo – conclude la Zuliani – è il risultato di una cattiva amministrazione, un’amministrazione che non riesce a trovare identità, che è in balia di pressioni e caroselli dirigenziali, che è incapace di decidere e il cui immobilismo ha come effetto collaterale un danno nei confronti di un settore rispetto al quale il Comune dovrebbe avere maggiore attenzione e responsabilità».

LATINA e il genio femminile

Aggiornato di recenteChe Latina sia stata costruita da uomini e DONNE lo sanno tutti, ma dai nomi delle strade, piazze, scuole, non si direbbe: sembrerebbe quasi che la città ignori le figure di donna dallo spessore culturale, storico e scientifico che sono cresciute qui o alle quali Latina guarda con ammirazione e di cui si “nutre” giornalmente.

Ho proposto in Commissione di modificare alcuni articoli del Regolamento di Toponomastica in discussione, per favorire un maggior riequilibrio di figure femminili nell’intitolazione di strade, piazze e luoghi pubblici della città. Hanno votato contro le mie proposte. (leggi le modifiche)

Più della metà della popolazione è donna; la donna vive (e quindi lavora) di più e contribuisce in modo determinante alla formazione e alla crescita degli uomini che, in maggior numero, governano e decidono le sorti della città.

Anche i nomi delle nostre strade e delle nostre piazze contribuiscono a creare la cultura di un popolo, definendone le figure storiche degne di memorabilità. Ma se tali figure illustri sono quasi sempre maschili, quali le conseguenze nella percezione delle persone? Questa la frase che apre il sito di TOPONOMASTICA FEMMINILE, nato da un gruppo su FaceBook e che ha lanciato una campagna di sensibilizzazione rispetto al fronte culturale della parità di genere.

A settembre avevo chiesto al Comune di aderire al Bando indetto da Toponomastica Femminile e FNISM (Federazione Nazionale Insegnanti) e rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, finalizzato a riscoprire e valorizzare il contributo offerto dalle donne alla costruzione della società. Non ho ricevuto alcuna manifestazione di interesse. (Leggi la proposta).

Presenterò una mozione in Consiglio Comunale per impegnare il sindaco e la giunta nella direzione di un riequilibrio in questo senso.

Temo, però, che Latina sia ancora molto lontana dai livelli di rispetto e di valorizzazione del genio femminile…

 

 

 

 

Pari Opportunità, un presunto ostacolo tecnico nega la Commissione

20130624-213556.jpgSe la Commissione Pari Opportunità a Latina non è ancora stata istituita è a causa della “discrepanza”, a detta dell’Amministrazione, tra il regolamento per la costituzione della Commissione stessa e lo statuto generale del Comune. Dopo quasi tre anni dall’insediamento dell’amministrazione Di Giorgi l’assessore Marilena Sovrani giustifica cosí il ritardo nell’avviare le procedure necessarie alla composizione della Commissione mancante. La lettera di chiarimento su questa incongruenza è stata inoltrata agli uffici solo ieri.

La motivazione è assolutamente ridicola e inesistente.

Se ne è parlato stamattina in Commissione Sanità, riunita dopo tre mesi dall’ultimo incontro e convocata su sollecitazione del Partito democratico e della consigliera Nicoletta Zuliani che ha chiamato in causa il presidente del consiglio comunale chiedendogli di ripristinare il corretto funzionamento della commissione. «Nel corso della riunione di oggi – spiega la Zuliani – l’assessore Sovrani ha asserito che il regolamento e lo statuto sono in conflitto: nel regolamento della commissione da comporre viene citata una consulta chiamata a nominare tre persone da inserire nella nuova commissione, ma di questa consulta non fa alcun cenno lo statuto comunale di Latina nell’articolo 41. In realtà non c’è nessuna incongruenza: un Regolamento deve essere più dettagliato rispetto alla provenienza dei membri rappresentativi e questi dettagli non devono necessariamente comparire nello Statuto generale del Comune di Latina».

«Non solo la Sovrani porta a motivo del ritardo questa “presunta discrepanza” a quasi tre anni dal suo insediamento in Comune – sottolinea la consigliera del Pd – ma ha pensato bene di scrivere ieri alla Commissione Affari Istituzionali perché sia quest’ultima ad occuparsi del caso e a fare in modo di rimuovere quest’ostacolo tecnico. In sostanza l’assessore, invece di prendere a carico la questione, ha scaricato la responsabilità su altri».

Per risolvere il problema e andare avanti nei lavori la Zuliani ha proposto di costituire immediatamente la Commissione Pari Opportunità nominandone i componenti e lasciando aperta la porta ai tre rappresentanti della consulta che, una volta istituita, potrà esprimere i suoi tre membri. Ma la proposta della democratica è stata bocciata senza altra motivazione da quella di “dover fare bene le cose”.

La Zuliani e il consigliere Pd Fabrizio Porcari muovono una critica dura in merito alle modalità con cui il tema è stato gestito: «Quest’interessamento tardivo e l’incapacità di arrivare ad una conclusione confermano l’inadeguatezza degli interventi e di un metodo assolutamente inconcludente: non è ricorrendo a interpellanze a terzi che si risolvono le criticità. Di fatto il Comune è inadempiente rispetto a un obbligo di legge».

La politica del NON fare

Commissione Sanità, lavori fermi al palo: non viene convocata da mesi e i consiglieri del Partito democratico scrivono al presidente
del consiglio comunale, Nicola Calandrini.

Zuliani: «Il presidente della commissione Ialongo faccia un passo indietro se non è in grado di garantirne il funzionamento»

I lavori della Commissione Sanità – Asili nido sono fermi da mesi perché la suddetta Commissione non viene convocata da chi di dovere, ovvero il presidente Giorgio Ialongo, nonostante le ripetute richieste dei consiglieri del Partito democratico, membri della stessa Commissione. Le poche volte in cui tali richieste sono state accolte con la convocazione della Commissione, il presidente non si è presentato rendendo vana la riunione.

Per questo la consigliera del Pd Nicoletta Zuliani ha inviato a nome degli altri consiglieri democratici e membri della Commissione Sanità una lettera al presidente del Consiglio comunale, Nicola Calandrini, per informarlo dello stallo in cui versano i lavori delegati alla Commissione e invitandolo a ripristinare il corretto funzionamento dell’organo consiliare. (leggi la lettera al Presidente del Consiglio)

«La Commissione Sanità – spiega la Zuliani – può sembrare a primo acchito meno urgente o importante rispetto alle commissioni Urbanistica, Bilancio o Lavori Pubblici, ma considerarla di minore dignità è lesivo nei confronti dei bisogni della città. Non convocandola Ialongo non mette i consiglieri che ne fanno parte nelle condizioni di espletare il loro mandato. Questa è la Commissione che avrebbe dovuto occuparsi dell’istituzione della Commissione Pari Opportunità, a Latina ancora inesistente. Ha poi la delega sugli asili nido e la mancata convocazione non ha permesso un’attenta analisi delle poste in bilancio tanto che ci si è accorti tardi di un ammanco di 100mila euro per il servizio. Una “svista” che abbiamo recuperato con un emendamento al bilancio, ma che si sarebbe potuta evitare se solo fosse stato possibile analizzare i capitoli dei servizi asili nido nelle dovute sedi e nei dovuti tempi».

«Se un rappresentante del popolo non è in grado di garantire il funzionamento di una commissione – dichiara la Zuliani – dovrebbe fare un passo indietro e lasciare che fosse qualcun altro ad occuparsene con impegno e dedizione. In caso diverso, dobbiamo intendere che quest’amministrazione non ha alcuna considerazione delle tematiche oggetto di delega della Commissione SanitàAsili nido e volutamente e vergognosamente consente a un consigliere che non partecipa alla vita amministrativa di impedire il lavoro della stessa Commissione».

 

CERCASI segno concreto di valorizzazione femminile

La consigliera Zuliani chiede un segno concreto di valorizzazione del contributo della “donna” alla costruzione della società.

L’occasione si presenta attraverso l’indizione concorso indetto da Toponomastica femminile e FNISM (Federazione Nazionale Insegnanti) e rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, finalizzato a riscoprire e valorizzare il contributo offerto dalle donne alla costruzione della società.

Attraverso attività di ricerca-azione si vogliono individuare e descrivere, nel contesto territoriale della scuola, itinerari di genere femminile in grado di riportare alla luce le tracce delle presenze femminili nella storia e nella cultura del Paese.

Il lavoro consiste, attraverso la ricerca storica, nell’individuazione di donne che si siano distinte per le loro azioni, per l’attività letteraria, artistica e scientifica, per l’impegno umanitario e sociale o per altri meriti che alunne e alunni riterranno significativi nel territorio di riferimento.

Una ricerca anche a livello geografico e urbanistico, a partire dall’osservazione della città, del quartiere e delle sue strade, dalla ricostruzione e dallo studio delle dinamiche del suo sviluppo riflettendo sulle ragioni delle intitolazioni presenti e su quelle di tante esclusioni o assenze femminili.

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