Tag Archives: nicoletta zuliani

LATINA: città della ricerca e dei giovani.

Con l’avvicinarsi delle elezioni ci si lancia e si comincia a dire cosa Latina dovrebbe essere.

Dico la mia.

deeea825-7f87-497e-88d1-71db1ff16d7eLatina è nata come la città del futuro, perché progettata e ideata nel Novecento in un paese che ha millenni di cultura e di insediamenti; Latina, in più, è nata come città delle opportunità.

Spesso si volge lo sguardo indietro, a vedere da dove siamo nati, come siamo nati, da chi siamo nati…

Latina è una città giovane e  i giovani guardano avanti.

Se guardiamo bene, cominciamo ad essere in tanti ad avere i figli che sono ormai emigrati per completare la loro formazione, per specializzarsi e trovare opportunità lavorative fuori dal nostro territorio.

E per noi è un orgoglio vederli valorizzati, apprezzati, ma gli effetti della loro formazione base e dei valori che gli abbiamo trasmesso non ricadono qui sul nostro territorio ma… lì dove loro hanno trovato opportunità di sviluppo dei loro talenti.

La vicinanza con Roma  ci ha sempre penalizzato rispetto all’offerta turistica, a quella formativa di livello superiore come anche nell’offerta culturale.

Penso invece che dobbiamo aspirare che Latina diventi un luogo di eccellenza.

Latina può diventare un polo che attrae giovani per le occasioni formative e di ricerca che offrirà.

Abbiamo eccellenze nel campo della ricerca medica, farmaceutica, siamo avanguardia nel campo della bio agricoltura, dell’enogastronomia, nel campo della musica nei suoi diversi generi, della letteratura, del teatro, della regia e videoproduzione, della fotografia, della moda…

Immaginate come può cambiare la città con un afflusso smisurato di giovani. Come cambia la città? Come cambia l’economia?

Camerino ha visto completamente stravolto il suo profilo di paesino di 1000 abitanti di periferia, diventando città universitaria con un indotto enorme che ha attivato economie impensate, dal mercato degli immobili all’industria del tempo libero, dello sport, della ristorazione..

E Latina ha tutte le carte in regola per progettare il suo futuro in questo senso.

I fondi della Next Generation EU costituiscono un vero trampolino di lancio che indirizza proprio in questa direzione.

Non si può mancare di investire in ricerca e formazione che a loro volta innescano processi produttivi a catena che ricadono direttamente sull’economia e la città intera.

Latina ha già le potenzialità per tutto questo, ma occorre avere il coraggio di considerarla la PRIORITÀ, non uno dei tanti campi d’intervento per far contenti tutti e nessuno: l’idea centrale che muove e genera e le altre.

Timidamente le facoltà presenti nella città ci hanno provato in questi anni, ma possono poco se la politica e gli investimenti non si orientano verso questo obiettivo strategico che può davvero rivoluzionare le prospettive della città.

Sì, la mia idea di futuro di Latina sta tutta qui: giovani, altissima formazione e ricerca.

TRASPARENZA nota dolens

img_0513La trasparenza non può essere sindacata da cavilli o esercitata a corrente alternata: è una scelta di vita politica e amministrativa. O si attua la massima trasparenza o si vuole nascondere qualcosa. (Mi riferisco agli atti di una gara espletata da ABC che un consigliere dell’opposizione non riesce ad avere.)

E proprio in quanto a trasparenza questa amministrazione rischia di essere ricordata come quella che ha inciampato più volte e si è “difesa” da chi invece deve controllare.

Una nemesi.

Non è qualificante da parte di un’amministrazione che rivendica onestà, trasparenza, e partecipazione, perdersi in un bicchier d’acqua quando un consigliere dell’opposizione chiede di conoscere i dettagli e i documenti relativi ad una gara. Non importa se la gara sia stata fatta dall’azienda speciale: l’azienda speciale è una derivazione del Comune di Latina e sebbene sia giuridicamente altro dal Comune di Latina, è sempre una creatura dell’amministrazione Coletta. In primis dovrebbe essere l’amministrazione tutta a supportare e dare importanza ad una richiesta del genere.

Per quale motivo ci si attacca ad un cavillo invece di garantire, anche per se stessa, il diritto di conoscenza di tutti i particolari di una gara, quella dei panni usati, ormai così tanto attenzionata, tanto più se si è convinti che sia stata fatta a regola d’arte?

Se poi si va a controllare il sito dell’azienda speciale vediamo che pecca proprio in trasparenza, ancora mancano infatti documenti fondamentali: i bilanci, la carta dei servizi, controlli e rilievi sull’amministrazione, i servizi erogati, le informazioni ambientali, i pagamenti, la prevenzione della corruzione… ed è quasi un anno ormai che l’azienda è operativa.

Un ente che si nasconde dietro un cavillo proprio di fronte ad una richiesta di trasparenza o è in cattiva fede o non comprende la portata del proprio ruolo, a beneficio di tutti e non a difesa di qualcuno. Casomai la difesa deve essere del sacrosanto diritto di conoscenza.

E questo va fatto per legge, una legge schiacciante tutta a favore del consigliere anche con l’ultima sentenza che dà ragione alla mozione del PD sul diritto dei consiglieri ad avere password e id per accesso diretto al protocollo e agli atti dell’Ente bocciata da LBC (sentenza 3486/2018)

Il sindaco metta fine a questa spiacevole quanto incredibile episodio e dimostri che il potere esercitato per il bene collettivo è generoso e va ben oltre i cavilli quando si tratta di trasparenza.

La trasparenza non può essere a corrente alternata: è una scelta di vita politica.

 

Altro che trasparenza…

Dopo la presentazione della mozione in cui chiediamo un accesso agli atti più immediato, (leggi la mozione) e quindi una garanzia di maggior controllo e di trasparenza, la Segretaria Generale invia una nota a tutti i Dirigenti dell’Ente e a tutti i consiglieri per informare di cambiamenti sull’iter riservato all’accesso agli atti dei consiglieri comunali.

La mozione chiede un acceso diretto così da non impegnare dipendenti e uffici in aperture di istruttorie inutili, visto che i consiglieri, per legge possono accedere illimitatamente a tutti i documenti in possesso dell’Ente, anche quelli secretati.

E invece, l’amministrazione Coletta cosa fa?

schermata-2018-10-31-alle-10-20-27Nell’attesa del Regolamento (che doveva essere pronto per giungo 2018 e che deve essere approvato in Consiglio Comunale), la Giunta decide un iter che, in barba alla semplificazione, allunga, aggiunge passaggi, impone procedure più macchinose e di fatto attiva un controllo sui consiglieri invece di facilitare il controllo che i consiglieri sono tenuti ad esplicare per mandato.

Il TUEL art.43 comma 33 dice che “Le modalità della presentazione di tali atti e delle relative risposte sono disciplinate dallo statuto e dal regolamento consiliare.

Ripeto, Statuto e Regolamento che esprimono indirizzi dei rappresentanti dei cittadini, non della Giunta.

E invece la Giunta e la Segretaria Generale impongono un diverso iter per soli due mesi che ci separerebbero dal Regolamento che, nella nota, si lascia intendere sia imminente (o forse ci vorrà molto di più??)

E poi c’è una questione relativa alla data di protocollazione: se un consigliere chiede dei documenti in una certa data nell’ufficio che li detiene, l’ufficio deve farli passare per forza per l’Ufficio del Consiglio che li protocolla e li rimanda al primo ufficio: quale data è da considerare per calcolare i 30 giorni entro i quali la legge impone di dare i documenti?

Non avevamo bisogno di questi ulteriori passaggi e mi chiedo, chi ne beneficia?

Questa non è né organizzazione né trasparenza: si chiama burocratizzazione e controllo centralizzato.

L’Amministrazione Coletta farebbe bene a impiegare le sue energie per cose più importanti, non a rendere la vita difficile a impiegati e consiglierI.

Congresso Regionale PD 2018: la mia scelta.

schermata-2018-10-24-alle-19-36-09Ancora una volta mi ritrovo a fare una scelta #controcorrente.
Eh si. Proprio non riesco a pensare una cosa e farne un’altra,  e quello che penso è che se il PD non si rigenera dal midollo, diventerà presto  una sigla del passato.

Per questo sostengo Andrea ALEMANNI come candidato regionale alla segreteria del partito.

Andrea è un giovane amministratore del II Municipio di Roma  (37 anni) eletto per la seconda volta con più voti che nella prima: una voce fuori dal coro.schermata-2018-10-24-alle-15-28-20

#Controcorrente è il nome del gruppo di giovani amministratori che lo sostengono, perché l’energia e le idee che vengono da una politica fatta sul campo sono quelle che al PD sono mancate da troppo tempo. Inutile qui fare analisi di come siamo diventati partito ad una cifra in provincia, di quanto manchi la vera politica nella scelta delle alleanze (leggi le mie considerazioni a margine dell’evento di Zingaretti Piazza Grande): se non c’è l’umiltà di riconoscere i fallimenti, se non abbiamo il coraggio di scelte coerenti, se non facciamo camminare le nostre idee su gambe di persone credibili, se non abbandoniamo le logiche di prepotenza il nostro partito si spegnerà fino a scomparire.
Ora è il momento di dire e fare qualcosa che rigeneri questo partito, per davvero.

Ecco il documento che raccoglie le sue idee che qui in breve riassumo in alcuni punti:

  • Creazione di una scuola di formazione per una militanza consapevole e per formare una nuova classe dirigente di qualità
  • Riunioni periodiche tra esponenti del governo regionale e il partito per discutere i problemi letterati che più importanti della regione: un modello da riprodurre a cascata sui territori
  • Ripensare i circoli on-line e creare forum di discussione aperti a tutti gli iscritti
  • Corretta comunicazione e gestione trasparente senza aver paura del confronto fra pensieri differenti
  • Convocare almeno una volta l’anno la conferenza di tutti i segretari di circolo della regione
  • Massima trasparenza nella governance

Una posizione importante, quella del segretario regionale, se ben usata, perché le scelte politiche nei territori, le alleanze alle elezioni, la formazione di un vivaio di classe dirigente, le candidature, il raccordo con tutti gli amministratori passano proprio per quella posizione.

Per il momento tra il 26 e il 28 voteranno solo gli iscritti al PD, ma si chiederà, il 25 novembre, anche la partecipazione aperta di tutti i non iscritti. I partiti sono importanti perché le loro decisioni ricadono sulla vita dei cittadini ed è per questo che il PD coinvolge tutti nella scelta dei propri alti dirigenti.

“Non puoi risolvere un problema con lo stesso tipo di pensiero che hai usato per crearlo” 

Ecco perché c’è bisogno di nuove teste.

Il Palabianchini in trasparenza: sport e impianti sportivi sotto la lente d’ingrandimento.

Il Partito Democratico che presiede la Commissione Trasparenza ha dato voce ufficiale rispetto alla questione Palabianchini. La questione della interdizione del palazzetto dello sport ha tenuto col fiato sospeso le tre società sportive di serie A e tanti cittadini, e, pur essendo stata notificata già dal giorno 21 luglio agli assessori Lavori Pubblici, Sport, Patrimonio e al Sindaco nulla è emerso fino a fine agosto.

Presenti alla commissione, convocata dalla presidente Nicoletta Zuliani, gli assessori al patrimonio Capirci e alla Trasparenza e Legalità Briganti e il dirigente Cappiello. Assente l’assessora allo Sport Di Muro.
(qui un resoconto dettagliato della commissione ed un video)
“Fino ad oggi si è venuti a conoscenza di problemi e tempi di possibile soluzione solo attraverso le notizie date dai giornalisti, attraverso indiscrezioni ed interviste a radio private. Nella piena ufficialità, garantita da una commissione consiliare, gli assessori presenti hanno garantito la riapertura del palazzetto per il 30 settembre.

Restano forti perplessità rispetto ai soldi che il commissario aveva stanziato per il Palazzetto per il 2016 e che non sono mai stati utilizzati per inerzia politica, come anche il ritardo con cui tutta l’operazione “messa in sicurezza” è stata avviata.
Il refrain dell’amministrazione è che gli atti sono sparsi nei vari uffici ed è difficile una ricostruzione, quando basterebbe parlare con il dirigente ultimo incaricato per chiedere il quadro completo o istituire la pratica del “passaggio delle consegne”, osserva la presidente.
Buono l’accorpamento nella macrostruttura dei servizi Manutenzione Impianti e LLPP che permetterà maggiore univocità nelle decisioni e garantirà iter amministrativi più chiari ed efficienti.

“Non si può però ignorare il vuoto politico dell’assessora allo sport in questa città. Nessuna dichiarazione, nessun contatto con le società sportive e un’assenza altrettanto politica quella in Commissione Trasparenza. Una città che ha eccellenze in ogni campo non ha trovato ancora un riferimento in amministrazione certo e reale: tutti ricorrono al sindaco in una evidente carenza di politiche sportive e di chi le incarna.

Lo sport è un ingrediente indispensabile per la costruzione e il consolidamento di una comunità; è trasversale alle generazioni, alle appartenenze politiche, ai credi religiosi, è salute fisica e mentale, è un connettivo sociale fortissimo, è impresa e molto altro e merita di più.”

LBC rimescola le carte: nuove linee funzionali e cambio di dirigenti.

img_9325È nella facoltà di un sindaco fare e disfare, programmare e riprogrammare, nominare e revocare nomine, tutto per garantire il raggiungimento di un obiettivo, quello della soluzione dei problemi della città e per dare una migliore risposta alle necessità dei propri cittadini. Lo scorso 11 agosto in giunta sono state approvate le nuove linee funzionali con relativo ennesimo “rimescolamento” di dirigenti. Contengono però, elementi che mi lasciano molto perplessa per gli effetti “collaterali” che avranno.

RALLENTAMENTO della MACCHINA

Si sta riproponendo il “carosello” dei dirigenti, quello che tanto avevamo contrastato nell’amministrazione Di Giorgi. Ne consegue un allungamento dei tempi: un dirigente assegnato a nuovo servizio non firma atti lasciati a metà dal precedente, deve avere il tempo di studiarli per prendersene la responsabilità (a meno che non firmi ad occhi chiusi). Si rallentano quindi ulteriormente i tempi che in questa città già sono insopportabilmente lunghi.

LA VALUTAZIONE

Questa amministrazione ha tanto messo l’accento sulla valutazione dei dirigenti. Giustamente. Le parole di vanto che LBC ha speso sull’approvazione dei Piani Esecutivi di Gestione si basava proprio sulla possibilità di valutare i dirigenti in base agli obiettivi raggiunti. Gli obiettivi vengono infatti concordati insieme ai dirigenti in una riunione (quella riunione del 19 febbraio di cui non si riesce ad avere copia della verbale). Si concordano perché in base a quegli obiettivi il dirigente verrà valutato e pagato conseguentemente. Ora, come fa – ad esempio – il nuovo dirigente del personale ad essere valutato per il suo lavoro se quel lavoro non è stato concordato con lui ma con altro dirigente? Come si fa a garantire una valutazione congrua, veritiera, obiettiva? Se gli obiettivi non verranno raggiunti, quale dirigente verrà penalizzato: chi aveva concordato l’obiettivo o chi se l’è ritrovato e non l’ha portato a termine?

In questo modo salta tutto, compreso il principio di condivisione e partecipazione (l’11 agosto diversi dirigenti erano in ferie e si sono ritrovati la sorpresa del cambio delle carte in tavola mentre erano in vacanza).

IL PERSONALE

Quando viene concordato un obiettivo con un dirigente, ne consegue l’assegnazione di risorse economiche ed umane per garantire il raggiungimento di quell’obiettivo. Il rimescolamento porterà anche ad un “carosello” del personale con le sue conseguenze  (ulteriore allungamento dei tempi per l’espletamento di pratiche). Nel momento in cui si creano nuovi servizi (incoming, sviluppo economico, bellezza, antimafia…) si dovrebbero ridefinire anche le risorse economiche ed umane. Lo faranno a settembre? Il personale di servizi eliminati (URP, Informagiovani) a chi faranno riferimento? Se devono chiedere le ferie, qual è il dirigente cui fare riferimento?

QUALI OBIETTIVI

Restano scoperte le spiegazioni di servizi di nuova istituzione come Incoming, Bellezza e Antimafia. Ad esempio Bellezza: parola che fa colpo in un contesto freddo e tecnico come quello dell’organizzazione di un ufficio. Ma che obiettivo è? La Bellezza è così soggettiva… Chi decide cosa è bello e cosa no? Quali sono i criteri ed i parametri? E’ una bellezza secondo LBC, o è una bellezza che verrà definita dopo un percorso partecipativo con tutti i cittadini? Chi decide la Bellezza? Il Decoro Urbano si comprende bene cosa sia, e Latina non è nuova a questo settore: è definibile e misurabile. Tra l’altro non si comprende bene per quale motivo sia stato tolto al settore della Gestione del Territorio e dato ai Lavori Pubblici, dove le risorse vanno divise con altre numerose ed urgenti necessità.

E l’Antimafia? Ci doteremo di magistrati che lavoreranno per il comune di Latina? L’antimafia è un’attività ben espletata da magistrati esperti e dediti, è una sfera, quella della lotta alla mafia, che attiene ad uno dei tre poteri dello stato, la magistratura. In Comune abbiamo la prevenzione della corruzione (di cui la Iovinella è anche responsabile). E’ ridondante e con la funzione della Legalità e Anticorruzione già esistenti nel nostro comune, come è ridondante la funzione di Sviluppo Economico ed Attività Produttive.

Più che di ridondanza c’è bisogno di una maggiore chiarezza ed efficienza.

Il reset della macchina comunale attuato l’11 agosto di fatto scombussola gli uffici e gira completamente le spalle al lavoro svolto dall’ex assessore Costanzo che aveva speso tutte le sue energie proprio al riassetto della macchina amministrativa definito come il primo obiettivo, quello più importante. LBC sta rivedendo alla radice le proprie scelte e la Segretaria Generale, nonché Direttore Generale, nonché Responsabile Anticorruzione nonché Responsabile dei procedimenti disciplinari, nonché responsabile Antimafia ha conquistato la piena e totale fiducia della nuova amministrazione che le dà carta bianca, anche a costo di sacrificare una “pietra angolare” di LBC. 

Azienda Speciale dei rifiuti: approvata.

Un Consiglio lunghissimo quello di ieri ma doverosamente lungo. Il comune di Latina si dota, investendo soldi dei cittadini, di un’azienda per la raccolta dei rifiuti: la ABC. Solo per la raccolta. Per il resto (conferimento agli impianti di compostaggio, RIDA ecc..) resta tutto uguale.

La tipologia di azienda si chiama “speciale” ed ha la caratteristica di rispondere alle finalità dettate dal comune attraverso il Consiglio Comunale, di pareggio di bilancio e, nell’eventualità di perdite, sarà il comune a ripianarle. (consulta tutti i documenti)

A mio avviso è un’”avventura” che in questo momento non potevamo permetterci visto il quadro di grave incertezza organizzativa (uffici con dirigenti che rinunciano all’incarico, carenza cronica di personale, avvicendamenti continui di dirigenza, assessore al personale dimissionario…) ed economico-finanziaria (diverse “spade di Damocle” pendono sulla nostra testa: i contenziosi milionari della Latina Ambiente e Metro Latina).

Per creare questa azienda il Consiglio ha approvato un finanziamento di €400mila per garantirci il leasing dei mezzi da gennaio ad aprile 2018 e ci accolleremo un mutuo da €12ML che ripagheremo in 10 anni. Tutto questo si poteva risparmiare affidando il servizio ad una ditta esterna che si faceva carico del rischio d’impresa (che invece ci prendiamo noi senza essere imprenditori) e sulla quale avremmo potuto eventualmente rivalerci con penali qualora non avesse raggiunto gli obiettivi che il comune fissava (così invece paghiamo in prima persona e di tasca nostra tutti i discostamenti dagli obiettivi).

Le Aziende Speciali funzionano bene nelle piccole realtà urbane (paesi come Roccagorga, Pontinia, Busto Arsizio…); in città grandi o si radicano in comuni solidi e virtuosi (Reggio Emilia è un esempio) o fanno molta difficoltà e richiedono contributi comunali per ripianare il bilancio ogni anno di centinaia di migliaia di euro (comuni consorziati della provincia di Pescara, del Trentino…)

I CONTROLLI
I controlli sono un tema importante. Da una recente conversazione che ho avuto con i nostri Revisori dei Conti ho appreso che l’amministrazione è inadempiente rispetto all’attuazione dei controlli sulle partecipate per carenza di personale: figuriamoci per il controllo analogo richiesto sull’Azienda Speciale! La risposta degli uffici alla mia richiesta se fossero riusciti a sopportare il carico di lavoro che il controllo dell’azienda speciale comportava, è stata che la funzione  sarebbe stata gravosa, e senza risorse umane aggiuntive non si poteva garantirla. Attualmente il servizio non è assegnatario di questa funzione. Mi chiedo chi dovrebbe esserlo.

Non sarebbe stato allora più prudente lavorare sodo per organizzare meglio la macchina amministrativa per poi arrivare all’Azienda Speciale con un substrato più solido su cui costruire?

La CORRETTEZZA degli ATTI
Un altro nodo non sciolto (per la rigidità del presidente Colazingari che non mi ha concesso 3 minuti in più quando ad altri ha concesso anche oltre) è la questione della conformità degli atti. Mi rendo conto che ai più possa sembrare un tema poco comprensibile e per nulla interessante, ma come amministratori abbiamo anche questo obbligo: accertare che gli atti siano conformi a quanto la legge stabilisce. La fretta con cui LBC e la giunta hanno chiuso l’iter – voglio ricordare che sono state fatte solo 2 commissioni sull’ABC mentre ben 8, ad esempio, sono state dedicate all’osservatorio sulla ZTL – ha causato diverse irregolarità che si sarebbero potute accertare con un parere di conformità da parte della Segretaria Generale che è come il notaio dell’Ente.
Ebbene, nel Consiglio del 3 agosto LBC ha respinto la proposta di richiesta parere di conformità, gettando così un’ombra sulla conformità degli atti. In questo modo è stata negata la possibilità di avere la certezza che tutto l’iter fosse conforme alla legge.

Chi fa politica non può fidarsi, deve invece continuamente verificare, controllare ed accertare perché quando si agisce per nome e per conto dei cittadini e per di più gestendo i loro soldi, il proprio compito diventa approfondire, controllare, valutare e poi scegliere, come un buon padre di famiglia, usando principi prudenziali che non mettano a rischio la collettività e i suoi beni. 
Un parere di conformità avrebbe messo tutti con le spalle al riparo, in primis la maggioranza. Invece hanno preferito mettere la testa sotto la sabbia, far finta che tutto fosse conforme consentendo alla Segretaria Generale di non esporsi con una validazione dell’iter che evidentemente non era poi così conforme, eccezione sollevata anche dall’ex assessore Costanzo, punto di riferimento iniziale di LBC,  l’unico forse di cui potevano fidarsi. Si è consentito ad una figura esterna di privare tutti di una certezza, quella del parere di conformità, regalandole la possibilità di tirarsi fuori da una responsabilità che evidentemente non voleva prendersi, che non poteva né voleva sostenere.

Per ammissione della maggioranza, tutti i dubbi sollevati dall’opposizione erano gli stessi dei consiglieri di LBC (a proposito, come mai il presidente Di Trento era assente proprio ieri?). Con approfondimenti fatti solo per loro, ed io aggiungo autoreferenziali, i dubbi sono stati sciolti. Un iter evidentemente portato avanti nelle segrete stanze di LBC, non certo alla luce del giorno durante le commissioni. A noi i dubbi sono rimasti tutti.

Quando si parla di partecipazione…

Sempre più nubi nere sull’ABC di Coletta

img_8531Ieri ore 16:00 Commissione Ambiente/Bilancio su Azienda Speciale ABC

Per dichiarazione dell’Assessore all’Ambiente Roberto Lessio, gli uffici del settore ambiente sono al collasso, e noi che facciamo? Un’Azienda Speciale per la raccolta e smaltimento rifiuti che avrebbe dovuto coinvolgere quel servizio al 100%, sin dalla sua progettazione.
Neanche un funzionario dell’ufficio ambiente ha partecipato al gruppo di lavoro che si è occupato del percorso prodromico alla costituzione dell’Azienda Speciale, tutti esterni (scrivono e poi la palla resta a noi): dalla Cooperativa Erica al gruppo di lavoro dell’Università di Napoli Federico II del prof. Lucarelli (costatoci €47mila).

Perché i funzionari del settore ambiente non sono stati coinvolti?
Non erano all’altezza?
Abbiamo degli incompetenti, oppure si temeva che sarebbero stati d’intralcio al progetto?

Di fatto la delibera per la costituzione dell’Azienda che verrà portata in Consiglio non è firmata da NESSUN dirigente del settore ambiente (bensì dalla Segretaria e Direttore Generale che non ha competenze tecniche di tipo ambientale), come neanche la Relazione ex art.34 (che deve spiegare il cambio di indirizzo da servizio appaltato a esterni a servizio svolto da azienda creata all’uopo) riporta NESSUNA firma di dirigente o funzionario competente di ambiente del nostro Comune.

Insomma, il settore ambiente del Comune è al collasso in quanto a personale, quello che c’è non è minimamente coinvolto non si sa perché (l’assessore dice che erano troppo impegnati e non voleva sovraccaricarli…), e noi tiriamo su un’Azienda tra le più grandi del Lazio senza una solidità organizzativa di base e soprattutto senza il coinvolgimento del settore ambiente del comune…
Alla faccia della partecipazione.

Progetto aleatorio, approssimativo e soprattutto non rispettoso delle più semplici procedure che un “buon padre di famiglia” sa di dover usare.

Azzardato è poco.
È da irresponsabili.

Azienda speciale con atti pasticciati, Lbc crea il pretesto per nuovi contenziosi

img_7584La stampa riporta del rischio risarcimento danni da parte di una società che aveva risposto al bando rifiuti, poi annullato.

È legittimo cambiare idea, è legittimo cambiare orientamento, è legittimo cambiare indirizzo, ma se non lo si fa con atti chiari ed inconfutabili si fa solo danno.

L’amministrazione Coletta non è stata chiara e netta rispetto all’indirizzo da prendere sui rifiuti, non tanto dal punto di vista ideologico, ma dal punto di vista degli atti amministrativi. Dalla campagna elettorale ad oggi le idee sono mutate più volte, ma ad oggi nessun atto di Consiglio Comunale, che è l’unico organismo preposto alla scelta rispetto al servizio rifiuti, si esprime nella direzione dell’Azienda Speciale. E questo, purtroppo, sarà uno degli elementi che verranno usati contro l’Amministrazione.

Con una maggioranza compatta come LBC si sarebbe potuto esprimere un indirizzo chiaro subito, già da dicembre, mentre la nebulosità e l’incertezza dell’amministrazione Coletta espongono oggi la città ad un ulteriore rischio contenzioso.
Ancora oggi ci troviamo di fronte ad una sostanziale sovrapposizione di atti di indirizzo che sussistono contemporaneamente: qual’è quello valido ed efficace? Ricordo che è il Consiglio Comunale l’unico ad avere  titolo per esprimersi in questo senso.
Il 12 maggio 2015 viene dato un chiaro indirizzo dall’ente nella direzione della esternalizzazionedella raccolta e gestione rifiuti: DCC nr.24/2015, tanto che il commissario BARBATO dà seguito a questo atto e predispone il bando di gara.
Con l’insediamento di COLETTA il bando viene sospeso – con nota inviata dal sindaco alla dirigente del servizio ambiente – in attesa di un parere ANAC che neanche sappiamo se mai arriverà in tempo utile per darci la certezza che quel bando fosse davvero fatto male.
Intanto l’amministrazione sovrappone all’indirizzo del maggio 2015 una delibera di consiglio comunale, quella dell’11 novembre 2016, dove (cito dalla delibera)“si rileva che l’attuale bando non corrisponde agli obiettivi programmatici di questa amministrazione sulla gestione dei rifiuti, la loro raccolta e riciclaggio, [quindi] l’ipotesi più idonea è senza dubbio la gestione in-house.”

Rimaniamo nel campo delle idee e delle opinioni, non degli atti chiari, tanto che nello stesso documento viene rimandato a tempi successivi il Piano Industriale e la relazione ex articolo 34 (documento che deve motivare il cambio di indirizzo che evidentemente ancora non è efficace). Quindi questa delibera non delibera un bel niente.

Il 24 marzo 2017 (dopo la bacchettata dell’ANAC) con la delibera di giunta nr.97/2017 la Giunta propone di deliberare in consiglio comunale un’altra forma di gestione del servizio rifiuti: l’Azienda Speciale, senza citare la revoca o l’annullamento delle precedenti due delibere di consiglio.
Ricapitolando, oggi abbiamo tre atti: due di questi confusi e pasticciati e che dicono tre cose diverse: il primo l’esternalizzazione (affidamento a società esterna); il secondo la municipalizzata (l’ente gestisce il servizio); il terzo l’Azienda Speciale (l’ente costituisce un’azienda per perseguire uno scopo).

Questo scenario pasticciato non farà bene alla città, anzi presta il fianco a chi ritiene di essere stato danneggiato e questo renderà la nostra città più fragile.

 

Azienda speciale per i rifiuti, un salto nel vuoto: il rischio d’impresa a carico dei cittadini

schermata-2017-06-24-alle-16-42-24Nella commissione ambiente di ieri l’Assessore Lessio ha illustrato l’Azienda Speciale che si occuperà della igiene urbana e raccolta e smaltimento rifiuti nella nostra città. Un’azienda tutta del Comune, tutta dei cittadini, che garantirà una maggiore pulizia, bollette più basse, nessun inquinamento e rispetto dei parametri europei. (leggi i documenti relativi all’Azienda Speciale ABC)

Non mi piace la lettura manichea della realtà: non è vero che i servizi gestiti dal pubblico siano migliori di quelli gestiti dal privato perché il privato cerca solo il guadagno a danno della collettività. Questo è frutto di un approccio molto ideologico e di scarso buon senso da parte di chi, per propria ammissione nuovo in tutto, “alle prime armi” tanto che la città è costretta a portare pazienza, perché bisogna dar tempo alla maggioranza di studiare ed imparare come si amministra una città.

Sperando forse nella fortuna del principiante l’amministrazione Coletta si azzarda a costituire un’Azienda propria (o meglio, con i soldi dei cittadini di Latina) per un servizio tra i più complessi: raccolta e gestione dei rifiuti urbani. Secondo il loro approccio, “noi facciamo meglio perché controlliamo in prima persona tutte le fasi”, chiunque al di fuori di noi non fa i nostri interessi.

Semplificazione pericolosa e completamente anacronistica, perché il privato deve essere invece considerato un partner importante del pubblico visto che anche il privato vive dentro la comunità di cui tutti facciamo parte: il privato si specializza nella fornitura di servizi qualitativamente alti (ricordiamo che è il pubblico a stabilire il capitolato nel bando di gara), e il pubblico deve specializzarsi nel controllo.

Credo che la buona gestione non sia appannaggio di chi possiede un bene: credo si stia confondendo la proprietà con la modalità di gestione considerando il “mercato” estraneo ai valori del bene comune.

Nessuno si permetterebbe mai di dire che un parco pubblico appartiene a chi ha un chiosco al suo interno, che fornisce un servizio di ristorazione e si occupa di tener pulita e sorvegliata l’area.

Gli imprenditori privati non sono per antonomasia dei furbacchioni: sono persone che hanno una specifica vocazione quella di innovare. E’ grazie a loro che da uno stato stazionario, ovvero la situazione in cui le imprese realizzano soltanto attività ordinarie, un imprenditore spezza questo stato introducendo un’innovazione,  - che può essere un’invenzione tecnica, una nuova formula organizzativa, la creazione di nuovi prodotti o di nuovi mercati – riducendo i costi medi e creando nuova ricchezza. E questa non è una teoria di oggi: È una teoria di oltre 100 anni quando Schumpeter individuò nella rincorsa tra innovatori ed imitatori la dinamica dell’economia di mercato. Gli imprenditori non possono intendersi soltanto come cercatori di profitto: il profitto è solo un segnale che dice che c’è innovazione. Dopo che l’innovazione è riconosciuta come valida, inizia l’imitazione che svolge un’importantissima funzione di bene comune perché fa sì che i vantaggi derivanti dalle operazioni non restino solo confinati all’impresa che ha innovato, ma si estendano all’intera società riducendo i prezzi e aumentando il benessere collettivo.

L’imprenditore, ben diverso dallo speculatore, può essere un partner delle amministrazioni della cosa pubblica: anzi deve, perché anche lui fa parte della nostra comunità.

Avere paura degli imprenditori e rispondere con la costituzione di un’azienda al 100% del comune (con tutti i rischi di impresa che il Comune coprirà se le cose vanno male), con un risparmio attuale di soli €49mila (senza calcolare il ribasso d’asta della gara che ci avrebbe fatto ottenere un vero risparmio), senza avere alcuna esperienza, mi sembra un azzardo. Questo progetto sta risucchiando tantissimo tempo ed energie che non vengono impiegate per la risoluzione degli altri problemi che abbiamo: trasporti, verde, lido…

Lo spirito di imprenditoria si paga con i propri soldi, non con i soldi dei cittadini: un’amministrazione saggia avrebbe prima consolidato le proprie competenze, l’organizzazione degli uffici, le dirigenze, il bilancio; avrebbe prima messo in sicurezza i minimo sindacale di una città (viabilità, verde, disinfestazioni, attività estive, trasporti…), avrebbe fatto il bando sui rifiuti controllando per 6 anni e poi, vincendo le elezioni, avrebbe messo su una signora Azienda Speciale, se proprio voleva.

Oggi siamo costretti a salire su un aereo con alla guida un neo-patentato di patente B..