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Questione ampliamento Biogas a Borgo Montello.

L’interrogazione (leggi) che Enrico Forte ed io abbiamo posto all’Assessore all’Ambiente Lessio chiedeva per quale motivo il Comune era assente alla Conferenza dei Servizi IMG_1720decisoria indetta dalla Provincia rispetto all’ampliamento dell’impianto biogas presente nella discarica di Borgo Montello.

Un ampliamento da €10ML e da 2,6MW, potenza che pensiamo si giustifichi solo con un futuribile ampliamento della discarica, e questo non lo vogliamo né noi né tutto il Consiglio Comunale.

Il Comune di Latina riceve comunicazione di una Conferenza dei Servizi sull’ampliamento di un impianto biogas a Borgo Montello il 12 settembre 2016, i giornali ne parlano e il 22 novembre il Comune di Latina è assente alla riunione. (leggi la convocazione inviata al Comune) L’Assessore per ben due volte e a due giornalisti diversi dichiara che lui non ne sapeva nulla: dagli uffici non gli è arrivato nulla.

Come può il Comune essere assente ad una riunione così importante che riguarda un territorio già martoriato e per cui si è anche deliberato in Consiglio Comunale rispetto alla chiusura della discarica? Perché non viene presentata nessuna osservazione? Perché potenziare a dismisura un impianto già presente se vogliamo che la discarica si chiuda? Non sono sufficienti gli impianti già presenti a smaltire il gas?

Noi presentiamo questa interrogazione. (leggi l’interrogazione)

Nella sua risposta l’Assessore è più preoccupato ad attaccare il giornalista che aveva fatto emergere il caso che non a dare una risposta a noi. (leggi la risposta). Tra l’altro dichiara l’inutilità di quel passaggio in conferenza dei servizi in Provincia, come se tutto venisse deciso sopra le testa dei cittadini e lui non potesse farci nulla… Di fatto non ci risponde, anzi, alla fine, ci chiede in cosa consiste il “Lessio Gate” (????) di cui si parla in una articolo di giornale, che noi ignoriamo e che non era menzionato nella nostra interrogazione; evidentemente confonde i politici con chi racconta la politica sui giornali.

Riteniamo che l’assenza del Comune di Latina in questo passaggio decisorio un fatto grave e per questo chiediamo un’istruttoria per un’inchiesta interna per appurare eventuali responsabilità di chi ha omesso la comunicazione, oppure le dimissioni dell’Assessore.

E intanto in Provincia precisano che dalla conferenza dei servizi è pervenuto il solo parere dei Vigili del fuoco il 20 settembre 2016 e che “ad oggi non sono stati espressi dissensi qualificati delle amministrazioni interessate alla conferenza dei servizi”.

Perché il Comune di Latina era assente.

Cimitero di Borgo Montello, delibere tutte illegittime: questo è un sistema.

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Le irregolarità sulle determine e sull’affidamento dei lavori al cimitero di Borgo Montello, che lo scorso gennaio avevo segnalato alla segreteria generale del Comune di Latina, non soltanto erano fondate, ma evidenziano un contesto in cui l’amministrazione di Giovanni Di Giorgi opera con dolo in perfetta consapevolezza. Torno a denunciare il comportamento del Comune e, stavolta, potrebbero essere chiamate in causa sia la Procura della Corte dei Conti sia la Procura della Repubblica perché si faccia chiarezza e perché si accertino le responsabilità di certi comportamenti lesivi nei confronti dell’Ente.

 

Lo scorso gennaio avevo ipotizzato una sorta di “spacchettamento” – procedura vietata dalla legge – per l’affidamento dei lavori per il cimitero di Borgo Montello. Avevo notato una serie di determine con importi che non necessitano l’indizione di una gara da parte dell’Ente pubblico per commissionare un lavoro, il quale può quindi affidarlo direttamente ad una ditta di fiducia. Una procedura che presentava però una serie di illegittimità, che avevo denunciato alla segreteria generale del Comune di Latina e che oggi trovano conferma nella risposta scritta fornita dall’Ente.

 

Il Segretario Generale nella sua risposta ha infatti confermato i miei dubbi ed ha messo nero su bianco la propria valutazione, scrivendo letteralmente: “L’analisi svolta delinea un quadro di complessa, plurima illegittimità”. 

 

Vengono poi evidenziati, nella risposta del segretario generale, anche tutti gli aspetti che determinano tale condizione. 

Vediamo alcuni esempi. N

ella determinazione n.2556/2012 risulta “del tutto insufficiente la motivazione del ricorso all’affidamento diretto, tanto più che l’affidamento di per sé non postula un’effettiva urgenza”, mentre vengono definiti illegittimi, nel quadro economico, sia la previsione dei compensi, sia l’attribuzione di valore contrattuale alla determina stessa per effetto della sottoscrizione. 

Riguardo alle determine successive, di “rinnovo” dell’affidamento (n.2300/2013; n.423/2014; n.1626/2014), il segretario generale, oltre a diversi altri aspetti, specifica che: è “ingiustificato il frazionamento della durata dell’appalto, posto che trattasi di attività assolutamente ordinarie e, come tali, prevedibili e programmabili” e definisce lo stesso rinnovoillegittimo, perché questo sarebbe stato ammissibile soltanto se previsto negli atti di gara e contabilizzato nell’importo posto a base della stessa”. Ed esplicitamente viene scritto: “trattasi di un frazionamento sistematico, motivato da urgenza non sussistente, in violazione ripetuta della normativa sugli appalti”.

 

Nella nota inviata al segretario, avevo anche sottolineato che il valore complessivo delle determine superava i 40mila euro e che quindi il Comune avrebbe dovuto indire una gara per affidare i lavori, come come aveva fatto la prima volta, nel 2012. Invece aveva continuato a commissionare i lavori a “pacchetti” di tre mesi, senza peraltro rispettare in un caso neanche le tempistiche per la pubblicazione degli atti, ed oggi se ne è capito il perché: nella nota, il segretario generale spiega infatti che gli uffici del Bilancio avevano per ben due volte negato i soldi per i lavori, motivando il diniego sulla base della non pertinenza del capitolo di spesa indicato nell’atto, ed altri aspetti, tra cui il fatto che fosse necessario “uniformare l’atto – come sottolineò il dirigente del Servizio – al quadro normativo in tema di affidamento dei lavori, servizi e forniture”.

 

Il Comune sapeva quindi perfettamente di non essere in regola con la normativa vigente, perché un dirigente, in autotutela dell’Ente, lo aveva chiaramente già detto. 

Perché allora si è continuato la stessa prassi, in consapevole violazione della legge?”. 

Invita il sindaco ad una profonda riflessione politica: “Considerando che quelle determine sono state firmate, nel tempo, da tre dirigenti diversi, e che si viene a configurare un vero e proprio modus operandi di illegittimità diffusa in quasi ogni settore del Comune, soprattutto dove si intrecciano gli interessi economici di molti, il sindaco Giovanni Di Giorgi prenda atto degli errori della sua amministrazione e si faccia da parte. 

 

Così come ha deciso di commissariare l’Urbanistica ponendone a capo un ex prefetto, il sindaco faccia lo stesso anche con gli altri settori, lasci il Comune e faccia commissariare l’Ente”.

La coerenza dello “spacchettamento”

C’è “coerenza” di metodo tra la gestione del verde e quella della gestione da parte del cimitero di Borgo Montello in tema di affidamenti per i lavori di manutenzione. Come era accaduto per la gestione del verde pubblico, a Latina ci troviamo nuovamente di fronte al sistema dello ‘spacchettamento‘, una procedura che la legge vieta e che non favorisce nessuno, se non le ditte che ricevono gli affidamenti diretti per lavori a committenza pubblica.

Lo “spacchettamento” consiste nella redazione di diverse determine, tutte da importi inferiori ai 40mila euro, i cosiddetti “sotto soglia“, in modo che l’ente non sia tenuto ad indire una gara per commissionare i lavori, ma possa procedere per affidamento diretto ad una ditta di fiducia.

Per il cimitero di Borgo Montello, l’unica gara indetta in questa consiliatura risale al 2012 per i lavori da effettuare nell’anno 2013, stimati nel valore di 65mila euro. Poi il Comune ha continuato ad affidare la manutenzione straordinaria del sito, sempre alla stessa ditta, a “pacchetti” di tre mesi. Lo ha fatto per tutto il 2014.

L’aspetto irregolare sta nel fatto che il valore di questi lavori affidati con determine, se sommato, supera i 40mila euro (Iva esclusa) e ci troviamo quindi di fronte ad una irregolarità da parte del Comune, che avrebbe dovuto indire una gara per l’affidamento della manutenzione del camposanto come aveva fatto nel 2012.

imageUn altro problema: il 22 gennaio 2015 viene pubblicata un’altra determina, la 1626 del 2014, riferita all’affidamento dei lavori al cimitero di Borgo Montello per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2015. La pubblicazione avviene dopo 4 mesi, a giochi fatti, quasi un mese dopo che il tempo d’affidamento è persino concluso. Questo significa che la ditta ha lavorato per tre mesi senza contratto, quindi in una posizione di assoluta irregolarità, e che l’Ente dovrà pagarli senza aver impegnato le somme, generando quindi un debito fuori bilancio

Basta prendere in giro i cittadini. Si tratta di una situazione che segnalerò al segretario del Comune e che è materia della Corte dei Conti. Il punto è però che a Latina questa è la prassi. Il mancato rispetto dei tempi è ormai una caratteristica del nostro Comune: giovedì si terrà un consiglio con ordini del giorno e mozioni presentate ad agosto del 2014, ignorando del tutto i fatti – gravissimi – che sono accaduti nel frattempo e che hanno investito l’amministrazione Di Giorgi. Un’amministrazione che, così com’è, non può durare neanche un giorno di più.

Consiglio Comunale sui Rifiuti

Ieri c’è stato il Consiglio Comunale da noi richiesto dove abbiamo discusso del problema dei rifiuti.

Personalmente ho appreso cose nuove: sapevate che a Montello ci sono due discariche? Una è per la città di Latina, l’altra …. è per tutti gli altri comuni della provincia che sono 33 !!
Quando l’Assessore all’Ambiente (Fabrizio Cirilli) diceva di “mettere un punto” alla discarica di Borgo Montello, non intendeva di chiuderla!
Magari!!
È quello che abbiamo tutti creduto, però.
Intendeva invece che Latina avrebbe conferito altrove. Tutti gli altri comuni della provincia avrebbero continuato a conferire a Montello.

Abbiamo quindi proposto una commissione d’inchiesta  che si occupasse di far chiarezza in un ambito estremamente delicato, con personaggi che hanno interessi perché le cose non si risolvano.
Esempi:
Ogni volta che conferiamo in discarica paghiamo il proprietario della discarica: chi è? EcoAmbiente, posseduta per il 49% da LatinAmbiente, e quindi per metà di questa quota dal Comune di Latina.

Altro esempio, stiamo continuando a conferire in discarica rifiuti NON trattati. La normativa europea ci impone di trattare i rifiuti prima di conferirli in discarica. Siamo quindi “fuori legge”.
In provincia NON abbiamo un impianto per trattare i rifiuti (il piano Marrazzo successivamente ripreso dalla Polverini lo prevedeva ma non in provincia di Latina). Cusani lo vuole in provincia e la Polverini non glielo da…
La frazione umida la portiamo in provincia di Piacenza!!!! (come indicato dalla Regione).
Chi beneficia da questa movimentazione di rifiuti? Chi li trasporta.
Io ho sempre sentito che le varie mafie fanno affari con il trasporto dei rifiuti…
Abbiamo messo i cassonetti in centro città e la raccolta differenziata è DIMINUITA, mentre negli altri quartieri il degrado attorno ai cassonetti non accenna a diminuire e pochissimi differenziano (avete mai visto i supermercati differenziare i rifiuti?)
Insomma, alla fine? Ci hanno bocciato la proposta della Commissione d’Inchiesta.
Spero di non avervi avvilito (pensate a me!!)

Il mondo va verso le rinnovabili, la differenziata spinta, il rispetto dell’ambiente e l’impatto zero… Vedrete che saremo COSTRETTI a farlo.

Ci COSTRINGERANNO e allora lo faremo.
Questo è ciò che un po’ mi consola…
Ma state tranquilli, NOI NON MOLLIAMO la presa.