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Intervista del “Giornale di Latina” sul presente e il futuro del PD.

IMG_9473La vicenda dei numerosi arresti nei confronti di politici da noi contrastati in 4 anni e che alla fine abbiamo sfiduciato mettendo fine ad un’era, non ci coinvolge solo come politici e cittadini: ci coinvolge anche come membri di un partito.
L’inchiesta che nelle sue intercettazioni interessa l’avvocato Mansutti, fa male a tutti noi e mette il partito in una situazione di grande debolezza.
La giornalista Marianna Vicinanza – del Giornale di Latina – mi intervista sul presente e il futuro del Partito Democratico di Latina.
Riporto qui l’intervista come apparsa sul giornale di oggi, domenica 20 novembre 2016.

Restano i cocci del partito democratico [...] Chi dovrà raccoglierli però sono coloro che siedono in consiglio comunale, le leve del partito in assise ovvero coloro che hanno il compito di portare avanti l’azione dei democratici e che rappresentano il presente il futuro dell’azione politica per i prossimi anni nel capoluogo. Come Nicoletta Zuliani, tra i firmatari della lettera che chiede la sospensione di Mansutti, alla quale chiediamo da dove si riparte.

“Le scelte non le fai solo con enunciati e frasi di circostanza ma con azioni identificabili e riconoscibili. Le scelte che deve fare il partito devono andare nella direzione di un cambio di rotta: se fino ad ora il partito ha spesso rappresentato interessi di tipo elettorale, ora non lo può fare più, non può essere individuato come un contenitore per realizzare la propria “legittima aspirazione personale”. In un partito che è a servizio della propria comunità, le aspirazioni personali dei singoli politici non sono mai legittime, perché se sono “personali” non sono per il bene della collettività ma piuttosto per realizzare un proprio personale progetto.
In questo modo si piegano le scelte del partito e si orientano verso la realizzazione del proprio interesse elettorale o di carriera politica  piuttosto che nella direzione che la situazione, le circostanze, il territorio richiedono.
Il tempo di questi meccanismi personalistici è finito. È doveroso mettersi a disposizione del partito con il proprio tempo e le proprie competenze e laddove circostanze e territorio richiedono un candidato con caratteristiche diverse dalle tue è importante farsi da parte e lavorare per dare forza al progetto in un ruolo nuovo, diverso. Non perché si è costruita una rete di rapporti fitta in un territorio  bisogna necessariamente essere il cavallo prescelto per la corsa. Non si può ipotecare le scelte di candidature future su assetti e relazioni costruite oggi: se continuiamo così il partito non sceglierà mai liberamente! Gli equilibri, gli umori, le esigenze di un elettorato cambiano oggi in modo repentino…

Se reiteriamo lo stesso comportamento che ci ha portato al punto di grande conflittualità che viviamo oggi e quindi di grande debolezza, il PD morirà. Quanti di noi vogliono oggi un partito governato da “legittime aspirazioni personali”? Non lo vuole nessuno”.

La Zuliani si sofferma anche sul Mansutti.
“Mi dispiace che Maurizio non abbia fatto un atto elegante nei confronti del partito e della comunità democratica, perché lui è un signore nel suo modo di fare nei suoi atteggiamenti. Questo volersi imporre e costringere delle persone che pensano opportuno un suo passo indietro ad esporsi con un documento, non è da lui. Sono convinta che le sue dimissioni siano attese da tanti democratici e democratiche: il gruppo è più importante del singolo, e il gruppo va tutelato sempre.
Le questioni che riguardano Mansutti sono state identificate con il Partito Democratico, ma va chiarito che lui appare coinvolto in maniera personale e come tale deve agire scostandosi dal partito; non può portare il Partito Democratico dentro un giudizio pubblico orientato a fare sciacallaggio nei nostri confronti: in questo modo esponi il partito ad uno sciacallaggio vero e proprio.

Il percorso dei consiglieri del PD della scorsa consiliatura è un percorso di chiarezza per tutto ciò che abbiamo fatto; nel 2011 tanti di noi erano eletti per la prima volta e non avevamo legami con il passato né con portatori di interesse di nessun tipo. Le nostre battaglie le abbiamo portate avanti nell’interesse pubblico sempre. Questo lo voglio ribadire con forza.”

Riflessioni a ridosso del Natale

In questi ultimi giorni due eventi mi hanno portato a riflettere: la strage di Peshawar e le intercettazioni delle telefonate di colleghi consiglieri del PD con Bruno Landi.

Non si può non provare rabbia e indignazione.

Per le intercettazioni, posso solo confermare l’opportunità dell’uscita dal gruppo PD di De Amicis e la valutazione del Comitato di Garanzia del partito per Mattioli: accondiscendenza e complicità con persone inviaschiate in storie legate alla gestione criminosa dei rifiuti sono da escludere dalle modalità relazionali di persone pubbliche come noi.

Per Peshawar, se l’odio e il male generano epiloghi efferati e disumani come la strage di 132 bambini in una scuola, allora occorre alzare il livello dell’amore e del bene per realizzare una civiltà di vera famiglia umana, costruendo invece di demolire.
E le parole sono importanti per costruire o per “raddrizzare”: le parole non si vedono ma agiscono, uccidono, incoraggiano, motivano alla vita e fanno cambiare idea…

Ho saputo che il sindaco ha deciso, dopo il mio intervento sulla stampa, di operare diversamente in questo ambito.  Bene.

CONSIGLIO COMUNALE 22/dic/2014
La presentazione della nuova giunta tutta seduta sugli scranni accanto al sindaco non ha impedito alla maggioranza di “squagliarsi” piano piano, e dopo 4 punti discussi già mancava il numero legale per la terza volta ed abbiamo dovuto chiudere il Consiglio: povera Latina… la delibera che aveva per oggetto il Regolamento TARI che faceva si che coloro che godono di esenzioni o riduzioni potessero avere l’opportunità di usufruirne ancora per l’anno 2014 è rimasta fuori dalla discussione. (Vi ricordate che gomme rosa incartate con carta che diceva “RITENTA, SARAI PIÙ FORTUNATO”? Mi sembra che siamo ridotti a questo.)

Occorrerà un altro Consiglio Comunale, con evidente costo a carico della collettività, per poterlo deliberare.

BUON NATALE
image (2)Voglio augurarvi un sereno Natale, più capace di dare, più capace di fare famiglia, di condividere, non solo perché oggi molti più sono gli indigenti, ma perché il nostro vivere non avrebbe alcun senso se continuassimo ad escludere.
La famiglia di sangue, quella allargata, la famiglia umana, ha bisogno di essere costruita: non diamola per scontata.
Ed ogni Natale arriva per questo.
Nicoletta