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Aspettando il bando: ATRAL ringrazia.

img_7252È un film già visto: il Commissario prefettizio Nardone prepara il bando per il trasporto pubblico locale e il sindaco Di Giorgi sceglie di prorogare.
Il Commissario Barbato prepara il bando per il trasporto pubblico locale e il sindaco Coletta sceglie di prorogare.
Cambia amministrazione, cambia libro, ma le pagine sono le stesse ed anche il protagonista indiscusso: ATRAL.

Cosa diceva LBC
La campagna elettorale di LBC puntava ai nodi di scambio con il trasporto extraurbano, si parlava di alta frequenza, di aumento delle corse e anche di corsie preferenziali o semafori ad azioni intelligenti. Per le zone a bassa densità si parlava di attuare soluzioni di servizi a chiamata, flessibili, da erogare sulla base delle effettive richiesta proveniente dall’utente. Di un ATO nessuna traccia.
Coletta avrebbe chiesto al Commissario Barbato di “non emettere documenti di gara per il trasporto pubblico lasciando alla nuova amministrazione la scelta del come e con chi operare”. Caso mai l’amministrazione stabilisce i criteri e il capitolato: il sindaco non può scegliere assolutamente chi vince, giusto? Una richiesta che, nei termini con cui sarebbe stata fatta, direi quanto meno azzardata.

Per LBC meglio l’ATO che il bando
Il bando per il TPL è sostanzialmente pronto ed approvato dal dirigente sin dal 2015, molto prima dell’insediamento di Coletta, e nelle more dell’espletamento del bando, viene data una ulteriore proroga fino a giugno 2016.
Nonostante le sopraggiunte direttive della UE in tema di concessioni ed appalti pubblici contenute nel DL 50 dell’aprile 2016, in tempo record il 31 maggio 2016 dagli uffici veniva approvata la determina dirigenziale con le modifiche per partire con la gara.
Quindi tutto era super pronto.
Improvvisamente si cambiano le carte in tavola: in una conferenza dei servizi del 22 agosto l’assessore Buttarelli dichiara che il sindaco ha ricevuto una comunicazione dalla città di Aprilia con cui si chiede la possibilità di valutare un servizio in ambito più vasto e quindi propone l’ATO (Cisterna, Aprilia, Cori, Rocca Massima, Lanuvio, Sermoneta). Si sceglie quindi di soprassedere al bando, e l’ATO viene inserito in extremis nel DUP del 2016 e proposto il 3 novembre in Consiglio Comunale.
Nel programma LBC non ve n’era traccia.
Si traccheggia, si perde tempo sostanzialmente, dietro all’ipotesi di questo fantomatico quanto inutile ATO (ditemi che vantaggio ne avrebbe Latina con le sue specificità tra borghi, marina e stazione a cedere i suoi chilometri a Rocca Massima o a Lanuvio…); si fanno presentazioni in pompa magna da parte dei consiglieri Giri e Campagna in Commissione Trasporti; si presenta il progetto in conferenza stampa per poi fare marcia indietro. Il 31 ottobre si determina l’ennesima proroga ad ATRAL fino a giugno 2017.
Ancora ATRAL.

ATRAL senza controlli
Evidentemente l’amministrazione Coletta reputa più importanti altri settori dell’amministrazione perché il funzionario preposto al controllo dell’esecuzione del contratto con ATRAL viene spostato d’ufficio ad altro settore (segreteria del sindaco) e i tre dipendenti addetti al controllo del servizio ATRAL vengono spostati per il servizio di portierato del mercato annonario, lasciando un tempo assolutamente residuale al controllo dei servizi ATRAL. Il gestore del TPL può stare tranquillo senza alcun controllo, tanto più che i cittadini non potranno comunicare disfunzioni con whatsapp o email semplici perché la proposta, pur unanime, non è stata realizzata. Quindi o ti rechi personalmente negli uffici a denunciare una disfunzione, o nessuno riporterà alcun disservizio.
È innegabile che in tutto questo chi ci guadagna è ATRAL, gestore indiscusso da 12 anni (di cui 6 di proroghe) e ormai privo di controlli da parte del comune di Latina.

Chi ci guadagna?
“Follow the money”, si dice quando si vuole capire il motivo di certe scelte, e qui pare che il guadagno non è certo a favore della città che si ritrova con mezzi che cadono a pezzi, e un servizio a dir poco indecente: chi ci guadagna è sempre ATRAL, che, ricordiamolo, detiene quote ragguardevoli della società Metro Latina che potrebbe strozzare il nostro comune se rivendicasse tutto quello che è in suo potere di rivendicare.
Fino ad oggi chi perde ancora sono invece i cittadini, grazie alla nuova amministrazione che preferisce sognare un ATO invece di realizzare immediatamente la gara che avrebbe dato un nuovo gestore, con nuove regole, nuovi mezzi, e avrebbe fatto risparmiare circa un milione di euro di proroga e che invece dobbiamo dare ad ATRAL.
Perché si è perso tutto questo tempo? Perché non si avviano subito le procedure di gara? L’amministrazione deve dirci immediatamente quali sono i tempi per realizzare il bando e i motivi di questo ritardo.
La beffa
L’ultima beffa: di nuovo Giri e Campagna seduti accanto al rappresentante dell’ATRAL a pubblicizzare un abbonamento che è in vigore dal 2005. È scritto nella delibera di consiglio 47/2003 dove si approva il sistema tariffario del sistema trasporti e mobilità urbana. Mi sono chiesta: ma per quale motivo pubblicizzano un abbonamento mensile per soli due mesi che sono rimasti? Perché non l’hanno fatto prima, magari in campagna elettorale? Perché non l’ha comunicato bene l’ATRAL? Oppure si sa già che ci sarà una ulteriore proroga?
Sicuramente ATRAL ringrazia.​

FONDI EUROPEI, IL COMUNE ESCA DALL’IMMOBILISMO PER ENTRARE NEL FUTURO

Siamo capaci, oltre a farci revocare i finanziamenti come per la scuola di via Cimarosa, anche a farceli assegnare?” Questa la domanda della consigliera del PD Nicoletta Zuliani che sprona l’amministrazione a rispondere ai bandi relativi al programma PROGRESS per il periodo 2007-2013.

La Commissione UE ha infatti stanziato 3,6 milioni di euro per finanziare 10-15 progetti che dovranno concentrarsi su due priorità: il “Divario di retribuzione tra uomini e donne” e l’ “Equilibrio di genere nelle posizioni decisionali del mondo economico”.

20130711-074957.jpg Il bando è rivolto a ONG, parti sociali, università, istituti e centri di ricerca e prevede la possibilità di coinvolgere come partner di progetto soggetti come le autorità locali e regionali, i ministeri e gli organismi di parità. I progetti proposti dovranno mirare a generare un valore aggiunto a livello europeo, apportando benefici per più di un Paese e rafforzando le sinergie e la cooperazione al di là dei confini nazionali, pertanto sono fortemente incoraggiati progetti e partnership transnazionali e non verranno presi in considerazione progetti che richiedano una sovvenzione inferiore a 250.000 euro. Le proposte possono essere presentate fino al 28 agosto 2013.

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Contributi alle associazioni culturali: tutto fermo in Comune

I consiglieri comunali del Partito democratico Cozzolino, Sarubbo e Zuliani preparano un emendamento al prossimo bilancio per finanziare il bando con 50mila euro
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«Era il mese di Luglio 2011 e sono passati quasi due anni da quando abbiamo presentato in Consiglio Comunale l’emendamento al Bilancio per stanziare contributi economici in favore delle associazioni culturali della nostra città. È stata una delle primissime proposte che abbiamo all’inizio della consiliatura a testimonianza del nostro impegno per la promozione della cultura a Latina». I consiglieri comunali del Partito democratico e componenti della commissione cultura Alessandro Cozzolino, Omar Sarubbo e Nicoletta Zuliani, tornano sull’istituzione di un bando pubblico per aiutare le associazioni culturali, sportive e di promozione sociale premiando il merito e la qualità dei progetti presentati.20130423-071202.jpg
Il Consiglio Comunale approvò all’unanimità la proposta e nei mesi successivi la commissione cultura si mise al lavoro per redigere la bozza del bando pubblico oggi nella disponibilità degli uffici preposti.

«Dopo 22 mesi, inspiegabilmente, ancora non è stato pubblicato il bando e non è stato stanziato un euro – denuncia Cozzolino -. Nei fatti ai cittadini impegnati nella cultura e nel sociale viene negata un’opportunità, un aiuto concreto e vengono lasciati soli. Siamo molto turbati. Perché questi ritardi? Perché il Sindaco e la Giunta se la prendono comoda? Forse si sono pentiti di aver votato a favore della nostra proposta?». A oggi l’unico strumento a disposizione di un’associazione per ottenere un contributo economico al Comune consiste nel “chiedere al Sindaco” al quale è concesso un potere discrezionale, immenso e ingiusto di concedere oppure negare l’aiuto.

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