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Il mio intervento per la sfiducia al sindaco Di Giorgi


INTERVENTO MOZIONE DI SFIDUCIA
4 giugno2015
Mi dispiace che il sindaco sia uscito dall’aula: avrei voluto rivolgermi a lui, ma lo farò a Lei, Presidente, e a tutta l’aula.

Oggi siamo qui per argomentare, discutere e votare una mozione di sfiducia al sindaco, alle sue scelte, ai suoi collaboratori, ai suoi risultati.

Il fallimento di un’amministrazione non è mai un motivo per esultare, io non festeggerò.

Non stiamo giocando a carte, non è una partita di calcio, qui si tratta di decretare il fallimento di una cosa seria, il progetto di una città, progetto al quale noi – lo vogliamo dire – non abbiamo mai creduto fin dall’inizio.
Quel progetto al quale tanti cittadini hanno guardato, in cui hanno sperato, e dato fiducia, oggi dobbiamo constatare era soltanto un “libretto dei sogni” per il popolo, perché in questo palazzo si è fatto tutt’altro.

E proprio per questa ragione il crollo di questa amministrazione non è motivo di esultanza, perché in questo progetto che ripeto, era fasullo per l’80 %, erano però riposte le speranze della maggioranza dei miei concittadini.
Gli stessi concittadini che ora guardano alla nostra città e fanno le loro considerazioni: Latina è sommersa dal degrado (diamo uno sguardo attorno: erbacce, le passerelle a mare inutilizzabili, buche rattoppate anche nelle strade di nuova concezione, immondizia, scuole in condizioni drammatiche), Latina è sprofondata nell’immobilismo, in un baratro.
E quindi voglio rivolgere all’onorevole Maietta che ha fatto dichiarazioni in tal senso proprio ieri.

Signori, noi nel baratro ci siamo già!!

Abbiamo già visto le scene dei morti che aspettano sepoltura, abbiamo già visto le scene delle dimenticanze nel bilancio pari a €100mila per gli asili nido, abbiamo già visto le scene della finanza, della magistratura che irrompe negli uffici per prelevare documenti e carte per accertare fatti illeciti, abbiamo già visto aprire indagini importanti che coinvolgono sindaco, assessori, consiglieri della maggioranza, dirigenti…

Siamo costretti a violare la duna perché le passerelle non sono agibili, siamo costretti a chiedere aiuto ai cittadini per il verde o alla Protezione Civile, ci manca l’esercito! Se questo non è baratro…

E i latinensi non la riconoscono più.

Addirittura grazie al suo operato, al suo cattivo operato, alcuni rimpiangono il precedente sindaco, Vincenzo Zaccheo, quello che è stato l’iniziatore e l’origine delle storture contrattuali della Metro, di Urbania, della Ipogeo, il responsabile di mostri edilizi perché mai portati a termine come la cittadella giudiziaria e l’ex-icos, quello che non ha vigilato sulla Latina Ambiente ecc… storture che lei, sindaco, avrebbe dovuto raddrizzare sin dall’inizio, sin dai primi giorni.
Fatto salvo prometterlo in ogni occasione dal primo consiglio, quello d’insediamento di questa amministrazione fino all’ultimo, quello di novembre dove sono state votate le sue linee di fine mandato…

Perché vede sindaco, per governare una città e farlo bene non basta avere tanta buona volontà, come molti dei suoi assessori hanno sempre affermato quasi a farsene scudo per giustificare le proprie incapacità.

Non basta mettercela tutta
.
Non basta neanche avere una grande carica umana come devo riconoscerle, lei ha e in grande misura.

Dal punto di vista tattico, lei ha fatto bene a puntare su questa sua carica umana, perché la maggior parte dei cittadini non riescono ad entrare nei meccanismi interni alla politica locale: valutano quello che vedono, e quindi la sua vicinanza umana, la sua presenza, la sua carica di simpatia… E per questo le accordano il loro sostegno e il proprio consenso elettorale senza però andare ad accertarsi della capacità di governo che un sindaco necessariamente deve garantire, e la capacità di governo è un elemento che richiede ben altre qualità; la simpatia, la buona volontà, il “mettercela tutta” non bastano. E prima o poi i cittadini se ne accorgono perché saranno poi i risultati delle condizioni della città che peseranno sulla valutazione finale.

E sono proprio quei risultati che i cittadini non vedono che oggi fanno sentire la città tradita e dimenticata, sostanzialmente in un baratro.

Tra i latinensi che si sentono traditi ci sono tutti quelli che hanno creduto in lei, nel suo progetto, credendo nel suo passato (un bravo ragazzo, della destra quella buona, quella che si prende a cuore il sociale).
Quel passato fatto di gite con i portatori di handicap, di vita associativa, di partite di pallone
A questa persona loro hanno dato fiducia e l’hanno data di cuore. E hanno sostenuto quel progetto che faceva di Latina il laboratorio della destra, quella che doveva risollevare l’Italia e di cui Latina doveva essere il prototipo… Esatto abbiamo visto il prototipo del risultato del laboratorio della destra: lo ripeto un baratro.

Poi ci sono i suoi sostenitori, quelli che facevano politica con lei, quelli che l’hanno sostenuta mettendoci la faccia, candidandosi a suo sostegno, sperando magari in qualche piccolo ruolo una volta vinte le elezioni…
Tutti questi oggi sono profondamente delusi, non solo perché quel progetto, quel sindaco non sono ciò che si aspettavano, ma perché i vari ruoli, sono stati dati a chi poteva garantire un equilibrio a sostegno della sua tenuta. Un ulteriore tradimento a vantaggio dei mercenari della politica. L’evidenza è talmente schiacciante che non hanno neanche la forza di difendere più né lei né il suo operato.
È diventato, sindaco, indifendibile.

Si ricorda quando in campagna elettorale ammesso gli errori della precedente giunta di cui lei faceva parte, e ha chiesto scusa ai cittadini rilanciando una coalizione che, aveva promesso, avrebbe ridato un nuovo volto a Latina. Beh, tutti ormai si sono accorti che non bastava l’umiltà di un “mea culpa” in campagna elettorale per riacquistare la fiducia dopo aver fatto parte della squadra di un sindaco che aveva fatto tanti gravi errori: ci vuole la capacità di governare.
E questo elemento, quello della capacità di governo, a lei sindaco, è mancato sin dall’inizio.

La governabilità è data dai numeri di un gruppo coeso, di un gruppo di persone che hanno come unico obiettivo quello di realizzare un progetto sulla città che i cittadini hanno scelto come proprio futuro, un futuro condiviso.

Melapark, casa di vetro (quindi grande trasparenza e possibilità di partecipare alle decisioni da parte dei cittadini), nuovo stadio, nuovo carcere, bilancio partecipato (!!), parco per sport minori…

Guardiamo alla coesione della sua squadra.
Prima giunta di assessori: sotto scacco dei suoi grandi elettori, ha cambiato idea rispetto ai suoi collaboratori più stretti, quelli della giunta, sin dall’inizio. Assessorato al Bilancio e Finanze, forse il più “pesante”, Giuseppe di Trento primo assessore al bilancio avrebbe dovuto poi essere arruolato come City Manager, ma non è così, primo dei mille passi indietro che ha fatto: City Manager sarà Giacomo Mignano a costo zero. Maietta sostituirà Di Trento come assessore al Bilancio prima di vincere le elezioni come Deputato alla Camera e di dimettersi. Breve interregno di Calvi come assessore al Bilancio per poi andare ai Servizi Sociali e lasciare il posto al tecnico Francalancia.
Quindi, torniamo a settembre 2011, liquida la prima giunta per rimodularne una seconda e via di seguito. Arriviamo alla sostituzione dell’assessore Fanti, protagonista da tempo immemore della scena politica di Latina, più volte assessore in diversi settori, ma piuttosto maltollerata, sia politicamente che negli uffici, sostituita da Mastrogiacomo che doveva rappresentare la valorizzazione di una parte politica, quella dell’ex Lista Polverini, che si andava sempre più differenziando da lei dal suo operare e che richiedeva di essere più considerata o ne avrebbe perso l’appoggio. Pericolo non scampato, sindaco, perché dopo pochi mesi l’assessore MASTROGIACOMO è stato sostituito da Alessandro Calvi, alto esponente di Forza Italia, per mantenere, anche questa volta, il sostegno di una parte dei consiglieri della maggioranza, quelli di Forza Italia. L’assessore Sovrani in quota UCD, partito inesistente a Latina, prima mandata via, poi ripresa qualche mese dopo ma con deleghe ridotte.
Poi la sua nuova giunta, quella della svolta, quella che doveva garantire che lei non sarebbe mai stato più tirato per la giacchetta, quella che doveva essere totalmente tecnica ma che poi si è ridotta ad esser tecnica solo per due esponenti: l’assessore all’urbanistica e l’assessore al bilancio.
Ne conosciamo tutti l’epilogo: l’ex prefetto La Rosa si dimette, la persona sulla quale forse, lei aveva riposto grande fiducia – o questo è ciò che appariva – e certo sperava che come ex prefetto La Rosa potesse garantirle una certa immunità rispetto alle storture del settore urbanistica, per ripulire, per ripristinare la legittimità degli atti. Ebbene, l’immunità l’ex prefetto l’ha garantita per se stesso uscendo fuori da quello che infine ha capito essere un gioco che non gli apparteneva.
E poi ricordiamo il recente passo indietro di tutti gli assessori di FI, e le dimissioni del Capo di Gabinetto che era stato scelto tra i migliori…, queste le ultime “perdite”.

Deleghe assessorili usate non come luoghi per esercitare le proprie competenze (interessante è la lettura dei curricula dei nostri assessori), ma come moneta per acquisire sostegno e lealtà politica. Praticamente una merce di scambio.

Uno stato dei fatti davanti al quale il cittadino non può fare altro che assistere impotente.

Ci sono due livelli di governo: quello del popolo, con la gestione di cose che servono alla vivibilità della città e dei servizi per i quali le persone vanno dal sindaco a chiedere migliorie o a protestare, e quello dei politici della propria compagine di governo che è la meno visibile ma la più importante…
Un governo coerente e compatto viaggia di pari passo su questi due fronti e realizza quanto contenuto nel proprio programma sindacale perché questo è ciò che tiene insieme e compatta una maggioranza: lavorare per il bene dei cittadini.
Ma una compagine politica, invece, non si tiene insieme quando gli interessi sono diversi, si differenziano e si discostano dal programma, o meglio, quando il programma, che altro non è che uno specchietto per le allodole che nasconde vicende oscure alla maggior parte dei cittadini, e che fanno crollare tutta un’impalcatura che in questo caso, nasconde il nulla.

Questa è la realtà, sindaco. Lei sa meglio di me che la stragrande maggioranza dei cittadini di Latina non hanno né il tempo né la voglia di seguire queste vicende che hanno un po’ il sapore di una soap-opera politica, difficile da comprendere specie se non si ha nessun amico tra gli attori principali, o si inizia a seguirle da metà puntata.

Quindi, il cittadino medio, preso dalle sue cose e dai suoi problemi non può che fare un’analisi rispetto unicamente a ciò che vede: negli ultimi giorni la città è piena di sacchi dell’immondizia non ritirati, odori nauseabondi, le buche per le strade che vengono rattoppate alla meno peggio le rendono simili a strade di campagna, giardini diventati giungle per errori nei bandi, per la burocrazia… e si imputa al sindaco la responsabilità di questo caos.
Giustamente.

Sempre lo stesso cittadino medio vede recapitarsi a casa una lettera da parte del Comune che chiede la cosiddetta tassa sui morti. Poi vede la sua città arrivare alla cronaca nazionale proprio per questa cosiddetta tassa sui morti e non capisce o non ricorda l’origine di questa assurdità, non comprende, e imputa al sindaco questa responsabilità: poi si informa, gli viene detto che la tassa è annullata, no non è annullata è sospesa. Poi dai giornali apprende che non è neanche così…

E i soldi dei cittadini buttati per la Metro, Urbania che non onora il suo debito nei nostri confronti, scappa e il Comune sta zitto, la scuola di via Cimarosa, il raddoppio della ciclabile, i mancati finanziamenti per documentazione incompleta, le innumerevoli indagini giudiziarie, e i piani particolareggiati… noi, sindaco, non molliamo.
Sulla questione dei piani faremo quanto in nostro potere per continuare a mantenere alta la guardia su questo tema, in regione faremo tutto il necessario per continuare a vigilare perché tecnici si sono espressi e questo è un tema che non riguarda solo questioni burocratiche, riguarda la vita dei cittadini, che deve essere l’unico bene di chi amministra una città.

Ricordo che la prima eccezione che sollevai sul cimitero fu il pagamento delle utenze: a novembre 2011 sollevai questa questione che si portava dietro tante altre questioni relative a questa convenzione, come il non risolto del contributo che oggi si è definito in questi €15 che devono pagare i cittadini poi sospeso ecc…
Come partito democratico abbiamo richiesto numerosissime volte la discussione di questo punto all’ordine del giorno in commissione bilancio, in commissione sanità, ma mai c’è stata la volontà da parte della sua amministrazione di affrontare il problema o di affrontarlo in tutta trasparenza davanti alla città che anche noi rappresentiamo.
A distanza di quattro anni, ben quattro anni assistiamo ancora ad un non definito, non deciso, che porta disordine nelle casse comunali e disordine tra i latinensi.

Questo è solo uno dei tantissimi esempi delle questioni non definite, dell’incapacità di decidere e di prendersi le responsabilità.
Questo è il modus operandi della sua amministrazione salvo poi decidere in quattro e quattr’otto ripavimentazioni, piste ciclabili, rotonde varie… l’apparenza.

La sostanza, i temi caldi, le questioni scottanti sono rimaste tutte lì a pendere come una spada di Damocle sulle teste di tutte noi.

E voglio dirle, che tra le tantissime cose che ho imparato in questi quattro anni c’è questa: mai tentare di vincere elezioni con chi non ha in cuore e in testa la realizzazione del programma, mai con chi vuole solo vincere per gestire fette di potere, mantenere prerogative e ritagliarsi spazi di interessi particolari. Va a finire male.
Questo è il cancro della politica e chi sceglie di non andare a votare ci comunica esattamente questo: la politica non è fatta per fare i propri interessi.

È per questo, sindaco, che ritengo, non semplicemente inutile la prosecuzione di questa consiliatura, bensì dannosa, perché questo immobilismo che conosciamo ormai da troppo tempo significa aprire le porte alla dittatura degli interessi forti, quelli che con i cittadini non hanno niente a che fare.

Politica “in chiaro”

Forse non tutti sanno che è possibile leggere gli interventi dei consiglieri comunali nelle sedute consiliari: sono da qualche mese allegate ad ogni Delibera di Consiglio. Forse non lo sanno neanche diversi consiglieri…
Quanti dei miei colleghi rendono noti i propri interventi?
Qualcuno dei miei colleghi del PD lo so per certo.
Ma gli altri?
Personalmente la considero una cosa importante: mette in grado il cittadino di condividere momenti cruciali delle decisioni che riguardano la propria città oltre che alimentare una accountability oggi assolutamente imprescindibile.

Il rappresentante dei cittadini ha il dovere di documentare e rendere noto il proprio operato per poter essere apprezzato e valutato dai propri elettori, e i cittadini/elettori hanno il diritto-dovere di seguire il proprio eletto per instaurare un rapporto di collaborazione.
Se manca questo, il politico rimane solo e fuori da ogni controllo.
Ecco il link al verbale del consiglio di venerdì scorso, quello delle linee di fine mandato, contenente gli interventi di tutti i consiglieri.
Interessanti anche le dichiarazioni di voto.

Intervento su bilancio consuntivo 2013

Consiglio comunale del 28 aprile 2014

Dall’analisi del bilancio consuntivo sono emersi elementi che mi hanno sollecitato riflessioni politiche che non posso non portare in quest’aula.

Dietro i numeri ci sono scelte, non è vero come si vuol far credere che è solo un fatto meramente numerico. Le riflessioni che si fanno sui numeri hanno risvolti e considerazioni politiche.

ONERI di URBANIZZAZIONE
Un importante introito per le casse comunali è quello rappresentato dai proventi della L.10 (la cosiddetta Bucalossi).
Abbiamo un introito di quasi €3ML e 900mila che rispetto al 2012 (€5ML333mila) è in netto calo.

Se non ci fosse stata la norma del giugno 2013 che consente ai Comuni di utilizzare fino al 50% dei proventi degli oneri di urbanizzazione per spese correnti, e fino al 25% in più per la manutenzione ordinaria, anche per le annualità del 2013 e 2014 saremmo stati un comune in dissesto.
Proprio così.

E’ lo stesso discorso del livello di arsenico nell’acqua: se la legge deroga per qualche anno, non è che la sostanza cambia. L’acqua è velenosa. L’unico “vantaggio” è che non si incorre nelle sanzioni. E così vale per l’utilizzo dei proventi derivanti da oneri concessori.
Il principio di base qual’è: il costruttore contribuisce alla costruzione delle opere e dei servizi che gli abitanti di quelle case in quella zona necessiteranno. Tanto costruisci, tanto mi dai per rendere vivibile quel quartiere.

E invece cosa succede: il Comune non ce la fa a sostenere la spesa corrente e prende somme dai proventi degli oneri di urbanizzazione togliendole alla realizzazione di opere per la vivibilità di quella zona ai cittadini, e lo fa per pagare la spesa della macchina che dovrebbe far funzionare tutto.
Voi mi direte: ma ci è concesso dalla legge!
La sostanza, però, è che finanziare una spesa fissa come la spesa corrente con entrate che fluttuano, ovvero, finanziare una spesa ripetitiva con proventi che possono essere impegnati solo dopo la riscossione, capite bene che è un comportamento rischioso.
Seppur previsto dalle legge ancora per 2013 e 2014, a nostro avviso è da evitare.
Ma ci pare che qui ne facciate un uso piuttosto disinvolta.

PROVENTI DERIVANTI DA SERVIZI PUBBLICI
Da quanto risulta dal prospetto notiamo che gli unici servizi che effettivamente sono attivi e di molto anche, sono i servizi cimiteriali e i parcheggi.
Il dato dei parcheggi è significativo: supera del 164% la copertura totale, il che significa che ci guadagniamo, Urbania permettendo…
Altri dati, tutti in evidente perdita, sono
 le colonie e i soggiorni coperte solo per il 14% (questo significa che il Comune, ovvero tutti i cittadini, le finanzia per l’86%, l
 e mense non scolastiche (vari centri sociali, diurni ecc…) coperte per il 29% ovvero significa i cittadini mettono il resto per il 71%
 le mense scolastiche sono coperte per il 41% (come è andata la lotta all’evasione e elusione dal pagamento di questo servizio? Quali dati abbiamo? Oltre un anno fa era stato annunciato un rinnovato impegno rispetto a questo tema. Ma se nulla è stato detto significa che nulla è stato fatto: è più facile comunicare in pompa magna qualcosa che avverrà piuttosto che qualcosa che non c’è stato…)
Ma c’è un dato che voglio citare perché è il più basso di tutti:
 proventi da impianti sportivi 6%
traduco, tutti i cittadini, anche quelli che non fanno sport, anzi soprattutto quelli che non fanno sport, o che praticano uno sport minore, tra l’altro completamente ignorato da quest’amministrazione, coprono i costi per il 94% delle spese. E non sono le spese per i campetti dei borghi o delle periferie della città.

Mi riferisco a grosse società, quelle che occupano alcune senza titolo, perché i contratti sono scaduti, importanti strutture della nostra città e non certo per beneficenza.

Il 6% è una percentuale vergognosa, è una percentuale che fa pensare, che fa riflettere e che fa emergere questo dato: entrano nelle casse comunali quasi €60mila e le spese, i costi ammontano a quasi €1ML.
Beh, se non c’è la volontà esplicita di favorire gli interessi di qualcuno, qua ditemi voi come lo vogliamo chiamare questo fenomeno.

Passiamo al capitolo PARTECIPATE.
La gestione dei rapporti con le partecipate del Comune di Latina è a dir poco volutamente confusa e all’insegna dell’immobilismo, della non scelta, del non dare risposte, del non detto.
Mi ha colpito una frase pesante pronunciata da don Ciotti proprio qui in piazza del Popolo: “La vera forza delle mafie sta fuori dalle mafie, è nella retorica d’occasione, nell’immobilismo, nei silenzi.” E io aggiungerei anche nelle dichiarazioni contrastanti.

Ebbene, guardiamo come avete gestito le partecipate: ognuna di loro (sono 5, ricordiamolo) è in carico ad un dirigente di un servizio diverso. I dirigenti cambiano come in un carosello, oggi uno domani un altro, le convenzioni cambiano, nessuno controlla se le modifiche sono a favore del socio privato o della collettività, i costi aumentano, il servizio agli utenti diventa sempre più scadente, i nostri rappresentanti nei consigli di amministrazione si avvicendano e non si sa bene cosa facciano, secondo quali indicazioni deliberino, cambiano di nuovo, mettiamo come presidente il city manager, poi lo mettiamo al controllo… avete presente quella indicazione su un regolamento navale, mi pare che in casi di incapacità di dare indicazioni c’era scritto “facimm’ ammuina”?

A me tutto sembra, tranne che si sia fatto ordine da quando vi siete insediati.
E’ stata ricapitalizzata la società attraverso una rivalutazione delle nostre quote in Ecoambiente rimettendo i conti a posto, ma in modo assolutamente fittizio e non sostanziale: la società è in continua perdita!! La c.d. “ricapitalizzazione” è stata pure origine di un pasticcio: quei soldi che abbiamo messo erano DEBITI FUORI BILANCIO!
I costi del servizio aumentano e si fa un gran parlare di aumento della differenziata a 65, 70, 85, 95% ma i fatti stanno che il 31 dicembre del prossimo anno rischiamo di accollarci i debiti che il socio privato non pagherà e il Comune andrà in default.

Stiamo lavorando al bando per chi sostituirà la LatinAmbiente?
Quali sono le linee programmate rispetto a questo tema? Abbiamo messo in moto un meccanismo di decisione rispetto al modello che vogliamo?

La commissione Ambiente è paralizzata, ma è paralizzata, anzi immobile la vostra attività progettuale, la vostra capacità di modificare questo rapporto viziato, inquinato sin nel midollo con questa società.
Un giorno la pensate in un modo il giorno dopo cambiate idea.
Abbiamo due contenziosi: uno con la LatinAmbiente e uno della LatinAmbiente con la Poseidon.

Insomma da che parte stiamo?
Un giorno stiamo con la Poseidon perché rivestiamo i panni del Comune che segue schemi “politici”, che pensa al livello occupazionale ecc…, un altro giorno siamo contro la Poseidon perché rivestiamo i panni del socio di maggioranza della società partecipata.
E mi voglio fermare qui perché la schizofrenia di questo rapporto è oltre il limite della decenza politica e molto simile alla spericolatezza di una giocoleria finanziaria che non prelude a niente di buono.

Perché non avete mai pensato ad un ufficio di raccordo per tutte le partecipate per monitorare meglio il perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica e per controllare?

Questa è la proposta che facciamo. Non critichiamo soltanto: proponiamo.

Se andiamo a guardare bene gli indirizzi del legislatore capiamo che si sta muovendo proprio in questa direzione puntando alla verifica del risultato affermando la tracciabilità del processo decisionale per verificare la legalità dei comportamenti. In questo comma, il 551 della legge di stabilità entrata in vigore il 1 gennaio 2014 gli EELL, in caso di perdita, e qui abbiamo visto che non è una ipotesi peregrina, devono essere istituiti appositi fondi nel proprio bilancio al fine di assorbire, anche solo parzialmente, i risultati negativi conseguiti dalla partecipata.
Il nostro obiettivo, non lo dobbiamo mai dimenticare, è la “sana gestione dei servizi secondo criteri di economicità ed efficienza” e le partecipate rientrano, con questa legge, nei vincoli dati agli EELL cioè quelli dettati da economicità ed efficienza.

Due Soc.Partecipate hanno registrato perdite per tre esercizi continuativi:
 la SLM in liquidazione dal 2010 e
 le Terme di Fogliano in liquidazione dal 2004
e in deroga alla legge abbiamo finanziato la SLM per €20mila: non lo potevamo fare e l’abbiamo fatto.
Forzature e immobilismo.

Voglio solo evidenziare una cosa rispetto al bilancio della LtAmbiente:
 il numero delle unità di personale dipendente dal 2011 al 2012 è + 25 unità e
 il costo del personale dipendente dal 2011 al 2012 è + €2ML500mila
ed è proprio in questi anni che si generato il maggior importo di debito della società. Dopo l’insediamento della nuova amministrazione.

CONSORZIO SVILUPPO INDUSTRIALE RM-LT
il personale dipendente diminuisce di 16 unità e la spesa del personale aumenta di €2mila. (???)

ACQUA LATINA
La società è in perdita, non riesce ad incassare i crediti e seppure abbiamo una quota del 10,85% non possiamo esimerci dal controllo. La controversia relativa alle caditoie mai risolta ora pare in contenzioso.

Come mai la società non è stata in grado di fornire acqua ai cittadini di Borgo Baisizza e Montello a ridosso della discarica?
Perché non ci siamo fatti carico di questo servizio primario, vitale, visto che i loro pozzi sono inquinati?
Perché non dimostriamo di stare dalla parte dei nostri cittadini?
E rispetto al 7%, qual’è la l’indirizzo di questa amministrazione?

Risulta dagli atti che i revisori hanno chiesto dati relativi alla verifica dei crediti e dei debiti, ma nessuna partecipata, nonostante più volte sollecitata a febbraio e ad aprile 2014, ha fornito questi dati.
A me sembra una cosa gravissima.

Sanzioni amministrative pecuniarie per violazione del codice della strada: le multe.
Abbiamo un residuo attivo altissimo: €4ML con una capacità di riscossione del solo 10%.
Anche qui c’è qualcosa che non va.
Cosa sta facendo l’amministrazione per attivare un sistema di riscossione degno di questo nome? Vogliamo lasciar perdere? Signori, sono €4ML.

Chi paga?

Proventi dei beni dell’Ente
Affitti attivi: su €683mila siamo capaci di incassarne meno della metà: €317mila con un residuo attivo di €366mila.

Anche qui: chi paga?

Un altro elemento da segnalare è che in questo consuntivo si registra che non è stato approvato il contratto decentrato.
E questo mi fa riflettere sulla capacità di interloquire di questa amministrazione. Interloquire per giungere ad una conclusione che tenga conto delle parti in causa e che sappia valorizzare ed armonizzare le proposte.
Anche qui dobbiamo registrare un fallimento.

Residui attivi
I residui attivi ante 2009 ammontano a €136ML su un totale di quasi €280ML, ovvero oltre il 50%
I residui passivi ante 2009 sono di più degli attivi, ovvero €148ML, ovvero 53%.
Mi chiedo: se i residui attivi non sono più esigibili e vanno cancellati, con quali soldi paghiamo i debiti ante 2009? Possiamo esimerci dal pagarli? Un Ente pubblico può fare orecchie da mercante e non onorare un impegno?

Secondo gli indirizzi della Corte dei Conti quelli ante 2009 hanno perso la loro esigibilità e andrebbero cancellati. Se così facessimo, la veridicità del nostro bilancio consuntivo sarebbe minata.
E la questione dei debiti fuori bilancio ancora non riconosciuti mina anch’essa alla veridicità del risultato del consuntivo perché una parte dell’avanzo deve essere vincolata proprio alla copertura di questi debiti. Successivamente alla chiusura dell’esercizio e prima della scrittura del rendiconto sono venuti fuori DFB in attesa di riconoscimento per €773mila!!! L’importo per il 2013 si è cosi praticamene raddoppiato.
In Commissione Bilancio abbiamo richiesto più volte una ricognizione e una previsione dei DFB, ma né a noi consiglieri né risulta agli atti che siano stati forniti tali dati ai revisori dei conti che pure l’avevano richiesti. Anche questo a me sembra grave.

Ecco perché la valutazione che facciamo è negativa.

ASSEMBLEA NAZIONALE PD: ve la racconto

epifaniAbbiamo eletto Guglielmo Epifani segretario del Partito Democratico.

Dopo una giornata intensa fatta di 6 ore di interventi (CLICCA QUI per vedere l’assemblea), tutti molto interessanti, sono arrivata alla conclusione che il Partito Democratico non è affatto moribondo come pensavo. E’ vivo, fatto di dirigenti che lo amano, fatto di giovani che ci tengono e che mettono in moto la fantasia per far sentire la loro voce.

Molti interventi hanno ripreso le parole del documento che #occupyPD ha voluto leggere in assemblea. Si comprendeva la consapevolezza che senza le nuove generazioni il PD può davvero considerarsi morto. Invece i giovani erano lì, numerosi a sollevare una protesta intelligente, civile, arguta, con un documento assolutamente condivisibile. E condiviso.101

Alcuni hanno sottolineato l’esigenza di conoscere a viso aperto i 101 che non hanno votato Prodi per conoscere i motivi della scelta che ha messo tutti i militanti democratici in ridicolo. Altri hanno sottolineato che LAVORO non è un tema esclusivo dei giuslavoristi, o dei sindacati, ma che lavoro a 360° riguarda anche chi il lavoro lo crea, come fanno gli imprenditori e che essere imprenditore non significa non poter partecipare alla costruzione di un progetto democratico per la società (Soru).

Attesissimo l’intervento di Matteo RenziCosa deve fare il governo. Non è il nostro governo quello che ora c’è. Lo ha detto lo stesso Letta.Non avendo preso i voti del centrodestra, abbiamo preso i ministri del centrodestra. Questo governo lo subiamo o lo viviamo? Nel primo caso stiamo regalando un nuovo calcio di rigore a Berlusconi e lasciandogli carta bianca. Siamo in condizioni di dire che il lavoro è una priorità non solo per i giuslavoristi, che la riforma del Senato è un’altra priorità? È importante che questo governo sia quello che fa le cose, a partire dalla battaglia di Cecile Kyenge sullo ius soli. Continue reading