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Cimitero: discussione rimandata

In Consiglio non si è discusso della situazione del cimitero. Il Segretario Generale ha comunicato che è in corso una trattativa per arrivare ad un accordo tra Comune e Concessionario (IPOGEO LATINA srl). Il gruppo del Partito Democratico ha immediatamente fatto richiesta di un nuovo Consiglio Comunale per discutere il punto.

La situazione è complessa a causa di scelte, a mio avviso,  sbagliate fatte nel passato. Ne stiamo pagando tutti le conseguenze.

Innanzitutto occorre un riordino del regolamento e una ottimizzazione delle sepolture, espropriando quelle degli eredi irrintracciabili e stimando le reali necessità del Comune, visto il costante aumento del numero della cremazioni.

Il concessionario del cimitero comunale di Latina, la società Ipogeo, ha fatto di recente ricorso al Tar per una somma ritenuta dovuta di circa 1 milione e mezzo di euro. Il ricorso è stato respinto, ma – afferma la consigliera comunale del Partito democratico Nicoletta Zuliani – per l’amministrazione comunale deve restare un campanello d’allarme sulla situazione, non più procrastinabile, di completo disordine normativo in tema di servizi cimiteriali. Proprio su una serie di contraddizioni del regolamento comunale si basava infatti quel ricorso e il disordine genera discrezionalità, nonché situazioni al limite della legittimità, se non addirittura illegittime. Il Comune di Latina basa oggi il suo Regolamento Cimiteriale su una norma risalente al 31 dicembre 1938: il cosiddetto Regolamento di Polizia Mortuaria del Podestà”.

La situazione che si presenta oggi al cimitero comunale di Latina è paradossale: l’ente, e quindi tutti i cittadini, si accolla il costo della manutenzione di sepolture di oltre 70 anni, di cui non sa chi siano i familiari eredi e recentemente ha pagato 87mila euro per cercarli attraverso un sistema fallace, che non ha portato risultati soddisfacenti. “Non ha alcun senso – affonda Zuliani – pagare per sepolture che non non risultano avere alcun erede interessato. Questi ‘fantasmi’ pare che esistano solo per movimentare denaro a carico di tutti i cittadini”.

Evidentemente aveva notato il problema anche il commissario prefettizio Guido Nardone, che con una delibera nel luglio 2010 aveva concesso solo per due anni alla Ipogeo questo contributo, solo per il tempo necessario per aggiornare l’anagrafe dei titolari ai quali inviare la fatturazione per la manutenzione delle sepolture (18,50 euro Iva inclusa a sepoltura, che fa 540mila euro all’anno). Il lavoro è stato fatto e risulta pagato dal Comune con 87mila euro, ma non ha portato i risultati auspicati: la Ipogeo, infatti, ancora avanza al Comune la richiesta dei costi di mantenimento per lo stesso numero di sepolture, come se la ricognizione anagrafica, che ripeto risulta pagata e quindi completata, non avesse avuto alcun effetto. La soluzione a questo paradosso, ora, può essere soltanto quella di eseguire quanto indicato del Regolamento del 1938, l’unico vigente: esporre un avviso pubblico ed espropriare le sepolture di cui non si trovano gli eredi, liberandole dalle salme e facendo rientrare il Comune in possesso dei loculi per reintrodurli nella disponibilità dei defunti di oggi.

Un altro punto di grande vulnus è il risarcimento di 500mila euro chiesto dalla Ipogeo al Comune per il ritardo dell’approvazione del progetto definitivo per la costruzione di nuove sepolture, e di altri 500mila per l’apertura forzata del cimitero per l’intera settimana.

Per quanto riguarda l’approvazione del progetto definitivo, vorrei capire: abbiamo veramente bisogno della costruzione di tutte queste nuove sepolture? A parte il recupero di quelle senza eredi che ammontano a oltre 20.000, ci sono da considerare anche i posti non richiesti da chi, invece del loculo, chiede la cremazione. Su 8.700 decessi negli ultimi 10 anni, infatti, le richieste di cremazione sono state del 40%, ed il numero è in aumento pari a circa l’80% ogni anno. Non ritengo ci sia dunque una situazione di emergenza. Piuttosto mi porrei il problema di fare un semplice lavoro di pianificazione e capire, con i numeri alla mano, come vanno modificati i termini che ci legano al concessionario. L’amministrazione sembra essere però anche in questo caso ‘affetta’ da una sorta di sindrome bipolare: da una parte dà’ ragione alla Ipogeo e vuole andare avanti con l’approvazione del progetto definitivo per la costruzione di nuovi loculi e predisponendo atti per il riconoscimento dei crediti, dall’altra ritiene illegittimo il riferimento al Regolamento di Gestione non deliberato (e quindi come inesistente) ed istituisce una commissione per redigere un Regolamento di Polizia Mortuaria, che viene completato, viene trasmesso alla Commissione di cui è presidente il consigliere Giorgio Ialongo, ma che non è mai stata convocata  con questo punto in discussione. Ora va pagato il debito con i cittadini”.

Cimitero, il Comune non certifica i crediti vantati dalla Ipogeo

«Basta dormire, Ialongo convochi la commissione competente per la discussione del caso»

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È stato notificato al Comune il rigetto del ricorso presentato dalla Ipogeo srl contro l’ente rispetto al diniego della certificazione dei crediti che la società concessionaria della gestione del cimitero urbano sostiene di vantare nei confronti del Comune stesso. Il Tar ha respinto il ricorso dichiarandolo inammissibile per difetto di giurisdizione e precisando che la controversia in esame non si riferisce a interessi legittimi bensì a diritti soggettivi di cui i giudici amministrativi non sono competenti.

«L’amministrazione comunale e il dirigente della sezione Ragioneria non hanno certificato questi crediti, che evidentemente non sono dovuti alla Ipogeo srl, riguardanti i famosi €540mila concessi dal Commissario Prefettizio per un biennio. Il problema del cimitero cittadino resta perché la gestione del servizio non è ancora a norma nonostante le denunce e le ripetute richieste di fare luce su una situazione che è già costata cara alle tasche dei cittadini». Così Nicoletta Zuliani, consigliera del Partito democratico, commenta la notizia della notifica del ricorso al Comune e la mancata certificazione dei crediti vantati dalla Ipogeo riportando in auge il tema delicato della gestione cimiteriale, «un tema su cui il Comune ha sempre soprasseduto» sottolinea la democratica.

La Zuliani torna a chiedere con forza che venga finalmente discusso e poi varato il Regolamento di polizia cimiteriale. «Il Regolamento – ricorda la consigliera – permetterebbe di dirimere questioni economiche importanti che comportano costi pari a qualche milione di euro per i cittadini di Latina. I titolari dei loculi della parte vecchia del cimitero che hanno un contratto perpetuo – cita ad esempio la Zuliani – nel momento in cui liberano il loculo delle ossa del vecchio occupante per un nuovo deceduto si vedono avanzare una richiesta di pagamento per un nuovo contratto dalla Ipogeo. Molti pagano, ma non sono tenuti a farlo perchè il contratto stipulato col Comune prima della gestione non può decadere, per effetto retroattivo, nel momento in cui un concessionario subentra all’ente nella gestione».

Una bozza del Regolamento cimiteriale già esiste e potrebbe essere valutata in Commissione Sanità se solo questa fosse convocata. «Invece – afferma la Zuliani – resta a fare la muffa nei cassetti perché Ialongo non convoca la commissione da lui presieduta, sede in cui si dovrebbe discutere del Regolamento. A Palazzo tutto è fermo, la Commissione Sanità in un anno si sarà riunita cinque o sei volte al massimo, nessuno fa nulla per evitare che i cittadini paghino quanto non devono. È questa un’inerzia vergognosa di cui la nostra amministrazione continua senza pudore a macchiarsi».>