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Ipocriti e smemorati: la destra a caccia dei voti dei cattolici.

FullSizeRender (4)Sono ipocriti e smemorati quei politici della scorsa consiliatura, Calandrini, Calvi, Chiarato, Tripodi &Co, che oggi firmano documenti a favore della famiglia e ieri non hanno voluto la Consulta per la Famiglia/Infanzia/Adolescenza.

Da quando sono entrata in Consiglio Comunale ho chiesto col mio gruppo PD di istituire l’organismo previsto dallo statuto della nostra città di partecipazione democratica, per elaborare insieme alle associazioni le politiche per la famiglia: associazioni come MOIGE, La Chiave d’Oro, Famiglie Nuove, Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti di Latina (UCID), Centro Aiuto alla Vita di Latina, Associazione Italiana Genitori di Latina (AGE), Genitori si Diventa, Forza Papà e tante altre avrebbero potuto dire la loro su tassazione, incentivi, scuola, viabilità trasporti e incidere sulle scelte del Comune.

Sono state invece azzittite dalla maggioranza che le ha scientemente ignorate.

A nulla sono valse le continue e pressanti richieste fatte da me al presidente della Commissione che doveva approvare il Regolamento senza il quale non si poteva dare inizio ad un organismo di interfaccia con le associazioni più rappresentative della città per la famiglia.
Per un anno la Commissione non è stata neanche convocata perché i politici che oggi si affrettano a firmare, quando erano in potere di fare, hanno tergiversato, snobbato e fatto orecchie da mercante. (Leggi la mia denuncia di quei giorni)

Dire oggi che si farà qualcosa che, quando era nel loro potere, non hanno fatto, è palesemente strumentale e ipocrita.
Fanno gola i voti dei cattolici e si preferisce il rapporto “uno a uno” con le associazioni per poter elargire misure e chiedere i voti in cambio: prassi che sa di mafia.

La Consulta è evidentemente un organismo troppo trasparente per chi ragiona come la destra che ci ha governato.
Noi la realizzeremo immediatamente.

Una riflessione sull’esito del nazionale… e locale.

Solitamente si cerca un vincitore e un vinto.
 
Oggi abbiamo due coalizioni sostanzialmente alla pari e un movimento che irrompe sulla scena politica con un 25% e relativi rappresentanti alla camera e senato che si impongono come interlocutori politici.
E’ vero, non sono “politici” dalle parole che dicono, ma gli italiani gli hanno dato la loro fiducia per rinnovare proprio il mondo della politica.
 
Rabbia, stanchezza, sfiducia, e voglia di “mandarli tutti a casa” hanno caratterizzato il voto per Grillo. Speriamo che le “new entry” del parlamento sappiano gestire il difficile compito.
Chi ha votato la coalizione di Berlusconi ha dimostrato di essere fedele ad un uomo che, sebbene contraddittorio, incoerente, pasticcione,  populista, strumentalmente semplice nel suo messaggio, sa far sognare gli italiani promettendo rimborsi di tasse e rientri economici impossibili insieme a tutto ciò che non ha fatto nel suo governo forte negli ultimi anni. Promette di fare ciò che aveva la possibilità di fare e non ha fatto.
 
Chi ha votato per la coalizione di Bersani era già indebolito dalle primarie zoppe, ma ha creduto che un’auto-legittimazione bastasse per accreditarsi come partito di TUTTI gli italiani. Tanti italiani si sono sentiti comunque respinti dalle sue primarie e certamente sono confluiti altrove: suppongo Grillo. Secondo me avremmo potuto totalizzare più consenso garantendo una maggiore apertura.
 
Ciononostante il PD in provincia ha totalizzato il 22,46% e a Latina il 24,38%.
Nelle precedenti era in provincia 20,40% e a Latina il 18,37%.
Quindi il PD è cresciuto a Latina addirittura di 5 punti di percentuale: certamente grazie al lavoro di un Gruppo Consiliare in città credibile ed efficace, al lavoro delle primarie nonostante le lamentele di chi le voleva più aperte ma soprattutto al lavoro dei tre candidati, tanto criticati per insistere su una stessa città di provenienza, che hanno lavorato su Latina determinando un avanzamento proprio del dato PD.
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