VARIANTE e PARERE felicemente sposi in barba alla collettività

Oltre ad una pessima figura, la variante di Borgo Piave costerà alla collettività più di €13mila.

Nicoletta Zuliani: un inutile e costoso parere di facciata che non può entrare nel merito del problema.

downloadSindaco e giunta ritengono necessario un parere esterno (pro veritate) per avvalorare la tesi della correttezza del loro operato.

Un parere costoso.

Sono mesi, ormai, che il tema desta polemiche, ma l’interesse che oggi suscita è a causa di un’inchiesta e di indagini che la magistratura ha ripreso e sta approfondendo.

UN PARERE INUTILE
In seno all’Amministrazione già abbiamo tutte le figure preposte ad esprimere pareri di legittimità: lo stabilisce la legge.

Ci sono tre versanti: la forma, il merito e il presunto reato.
La magistratura si occupa dell’accertamento della presenza di presunti illeciti di rilevanza penale come abuso di ufficio, falso e lottizzazione abusiva e ci dirà se la variante, essendo stata considerata “non sostanziale”, poteva saltare il passaggio in Consiglio Comunale necessario per l’approvazione, evitando lo scoglio del vaglio e controllo della città attraverso i suoi rappresentanti. In più, la variante interessava direttamente un consigliere comunale in quanto imprenditore.
L’Amministrazione, lo sappiamo, scegliendo di ritenerla “non sostanziale” ha saltato il passaggio del confronto in Consiglio e Commissione ed ha approvato direttamente in Giunta.
La forma e il merito sono, per legge, tutelate da ben tre figure all’interno dell’Ente: segretario generale, dirigente del settore e avvocatura.

LE TRE FIGURE
Il Segretario Generale e nessun altro può assicurare che l’azione amministrativa sia legittima. La firma del Segretario Generale su quella delibera di Giunta non comparirebbe, e quindi avremmo già una sorta di parere interno.

Il Dirigente e nessun altro può garantire la regolarità tecnica di una scelta dell’amministrazione rispondendone di persona.

E poi c’è l’Avvocatura Comunale liquidata nella delibera di incarico del parere, con la scusa che è già oberata “da notevoli mansioni”.
Voglio ricordare che l’Avvocatura esiste proprio per tutelare l’Amministrazione da eventuali illegittimità ed è lì già pagata da tutti noi proprio per questo. Si temeva forse un parere sfavorevole nel caso della variante? Come nel caso della questione del cimitero in cui l’Avvocatura sottolineava il pesante vulnus di carenza regolamentare interna all’Ente? E non è la prima volta che si sceglie un esterno per un parere giuridico costosissimo. E non è escluso che si possa segnalare alla Corte dei Conti un comportamento così inutilmente oneroso per i cittadini.

I QUESITI
Leggendo poi i quesiti è interessante vedere come si “metta in bocca” dell’esimio professionista la risposta da dare:
- nel primo la variante viene già definita “non sostanziale”. Ma il “quid” di tutta l’operazione è proprio li, nel merito, e non è certo un avvocato che possa stabilirlo, bensì un dirigente rispondendone di persona. Alla domanda “una variante non sostanziale può saltare il passaggio in consiglio? Così posta la risposta non può essere che “si!”
- nel secondo quesito si chiede se nell’iter ci sia stato conflitto d’interesse da parte di generici “consiglieri comunali”, e qui basta leggere il TUEL che all’art.63 comma 1 esplicita le fattispecie di incompatibilità.
La ratio, infatti, della causa di incompatibilità risiede nel fatto che un consigliere sia portatore “interessi configgenti con quelli del comune – ovvero personali (ndr) – o i quali si trovino comunque in condizioni che ne possano compromettere l’imparzialità». Il consigliere indirizza e controlla e non può indirizzare diversamente da interessi della comunità o rivestire le vesti del controllato contemporaneamente: delle due o l’una o l’altra.

DUBBIA VALIDITA’
Apprendiamo poi che il capo di gabinetto, dipendente in quiescenza con incarico da funzionario, rilascia pareri tecnici che solo un dirigente può rilasciare, secondo l’art.49 TUEL, mettendo in dubbio la stessa validità della delibera di incarico.

E come tacere la mancanza dall’elenco in premessa dell’unico parere tecnico significativo: quello del dirigente Responsabile Unico del Procedimento?

Infine trovo la motivazione citata in delibera, che annovera IL QUOTIDIANO – LATINA come causa di una campagna mediatica che arreca danno all’Istituzione, veramente imbarazzante: il danno di immagine è tutto a carico delle persone indagate che dovrebbero pagarsi i pareri pro veritate di tasca propria.

4 Responses to VARIANTE e PARERE felicemente sposi in barba alla collettività

  1. Silvia Elisabetta Pasquali-Coluzzi

    E’ ignobile, debbo fermare questo sperpero dei MIEI soldi, dopo che LORO hanno combinato un guaio enorme.
    L’opposizione si opponga con tutte le sue forze. Forza Nicoletta, sei tutti noi! :-)

  2. Vincenzo Ranfone

    Non sono un esperto di diritto amministrativo, ma sembra che manchino le tre figure che per legge dovrebbero tutelare forma e merito. Da come scrivi la firma del Segretario NON c’è, l’Avvocatura NON ha deliberato ed il Dirigente viene sostituito da un dipendente in quiescenza con incarico da funzionario.
    Noi cittadini “normali” siamo abbastanza stufi sia dei comportamenti scorretti, ma soprattutto dalle denunce fine a se stesse e non produttive di soluzioni concrete.
    Chi legge quotidianamante la stampa locale sà di questa situazione, a questo punto mi aspetterei dall’Opposizione almeno una segnalazione (sarei curioso da qualcuno che ne sà di diritto amm.tivo se non possa essere una denuncia) a questa benedetta e costosa Corte dei Conti.
    Grazie sempre della tua puntuale informazione sulle tematiche cittadine.

  3. Le tre figure ci sono e per questo è del tutto inutile (e dannoso per le nostre tasche) aver richiesto un parere pro veritate. Il punto era proprio questo.
    In quanto agli esposti, sono stati fatti diversi esposti alla Corte dei Conti: questione cimitero, Urbania…
    Per quanto riguarda questa variante, sulla legittimità degli atti c’è la procura che sta indagando.
    Rispetto a questo incarico oneroso farò io stessa un accesso agli atti prodromici per un esposto.
    I tempi non sono mai immediati. E si rischia di dimenticare tutto, specie da parte di chi vota.

  4. Questa è l’ennesima prova che i Consiglieri della cosidetta maggioranaza stanno in Consiglio non per fare l’interesse della nostra Città ma unicamente i loro. Alla faccia dei babbei che continuano a votarli.

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