Contrasto alle ludopatie: il Comune di Latina si schiera

Un passo coraggioso ed importante quello compiuto dal consiglio comunale che ha approvato all’unanimità il provvedimento.

_DSC5435All’interno del regolamento Tares ho proposto con il mio gruppo del Partito Democratico  la riduzione del 30% della quota variabile imputata alle utenze non domestiche (ovvero il locali) che rinunciano, dismettono o dichiarano di non voler installare dispositivi da gioco d’azzardo che creano dipendenza. Una possibilità che partirà dal 2014 dietro presentazione di autocertificazione da parte degli esercenti e controllo di veridicità da parte della polizia amministrativa e a seguito di un regolamento che disciplinerà tutta la materia e correlati.

«Il Comune di Latina ieri sera in consiglio ha fatto una scelta importante e coraggiosa – dichiara la consigliera comunale del Partito democratico Nicoletta Zuliani –  l’unanimità ha caratterizzato il passo che tutte le parti politiche hanno fatto nel dichiararsi concretamente a favore del contrasto alle ludopatie».

Un fenomeno purtroppo difficilmente quantificabile. I dati del Codacons del settembre 2013 pubblicati da HelpConsumatori.it dicono che il 50% dei disoccupati italiani presenta forme più o meno gravi di dipendenza dal gioco, e risultano affetti da ludopatia il 33% dei giocatori di videolottery, il 25% delle casalinghe e il 17% dei pensionati. Allarmante è anche la percentuale di giovani che sviluppa dipendenza da gioco: in Italia il numero di studenti coinvolti nel fenomeno delle ludopatie è salito infatti al 17%. Pesantissimi anche i dati sulle perdite economiche: l’85% dei giocatori subisce una perdita media pari a 40 euro al giorno.

«La carenza di dati è una delle maggiori criticità- afferma la Zuliani -. Il fenomeno è ancora molto nascosto e la sua azione è subdola. Ci sarebbe da elaborare una modalità di raccolta di questi dati se vogliamo che gli interventi da parte dei Servizi Sociali e dalla ASL siano mirati ed efficaci».

Questo percorso è stato possibile grazie a una legge regionale: il 5 agosto 2013 è stata infatti approvata dall’amministrazione Zingaretti la legge  che disciplina la collocazione delle sale da gioco, istituendo delle “aree sensibili” (le vicinanze di scuole, ospedali, luoghi di culto, centri sociali e anziani) e prevedendo dei meccanismi premiali, come quello approvato dal consiglio comunale di Latina, per gli esercizi che rimuovano o non istallino slot machine o videolottery.

In questa ottica, sarà istituito il marchio regionale “Slot free-RL“, rilasciato dalla Regione agli esercenti, ai gestori dei circoli privati e di altri luoghi deputati all’intrattenimento, che non abbiano nel proprio esercizio apparecchiature per il gioco d’azzardo.

La legge impedisce  di pubblicizzare l’apertura o l’esercizio di sale da gioco sul territorio regionale che prevedano vincite in denaro. Inoltre, i gestori di sale per gioco d’azzardo dovranno esporre all’ingresso dei locali e sui relativi apparecchi materiale informativo sui rischi correlati e sui servizi di assistenza presenti sul territorio.

«Le slot rappresentano un facile introito ma generano comportamenti patologici – continua la consigliera comunale del Pd – . Il vero problema è la dipendenza dichiarata che questo sistema di giochi crea. Le fasce più colpite sono le più vulnerabili e i costi sociali imputabili a cause di gioco sono note agli avvocati che curano cause di separazione, e a medici che hanno in cura ludopatici. Da non sottovalutare – conclude Nicoletta Zuliani – gli affari malavitosi che girano attorno al gioco d’azzardo che vanno stanati e per i quali dobbiamo alzare la guardia».

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