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Destra unita e il “santo in paradiso”.

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Non trovo incredibile che la destra si sia organizzata per presentarsi in modo unitario alle prossime elezioni amministrative del 2016.
Lo trovo spudoratoÈ comprensibile che si uniscano coloro che non avrebbero alcuna speranza di poter conquistare “il governo della città” se non insieme (forse) e dopo che per ben due volte quei medesimi politici sono stati smascherati perché invece che “per il governo della città” erano in tutt’altro indaffarati.

Ben 9 inchieste, voglio ricordarlo, sono state aperte dalla magistratura nei confronti della gestione del Comune di Latina durante l’era Di Giorgi su diverse questioni: rifiuti, variante Borgo Piave, spalti stadio, via Quarto, verde, spacchettamento appalti, campi sportivi senza concessioni, proroghe all’infinito…

Cinque anni fa il giovane latinense, da poco eletto in Consiglio Regionale e aspirante sindaco, fa un pubblico “mea culpa” per i disastri a firma Zaccheo, giura discontinuità e vince le elezioni.
Si insedia l’amministrazione Di Giorgi, piena di vecchi e di nuovi, con una giunta cangiante Romano-Latinense al bisogno.

Cade di nuovo e giurano “mai più insieme”.

Oggi leggiamo che le varie componenti di centro destra, che fino a ieri giuravano che non avrebbe mai più fatto accordi di nessun tipo con i propri fratelli-cugini ex PDL, ritrovano l’unità su un progetto politico che – audite audite – supera le divisioni sui temi di urbanistica, rifiuti, cimitero e metropolitana.
MA QUESTI SONO I TEMI CALDI della scorsa consiliatura ai quali i proprio gli stessi Calandrini, Tiero, Calvi e NON HANNO SAPUTO TROVARE SOLUZIONI PER BEN 4 ANNI!!!
Ma ci prendete in giro?
Ora hanno trovato l’intesa.
Fuori tempo, signori.

Quale credibilità può avere chi, alle strette, giura di fare il bravo la prossima volta, dopo che è stato colto in flagrante per ben due volte, con le mani nel grande sacco delle varianti urbanistiche, delle volumetrie raddoppiate e triplicate, dei doppi acquisti di aree già in possesso del Comune?
Chi volete incantare ancora?

Lo so, sperate ancora di essere quel “santo in paradiso” del cittadino che spera di trovare in voi chi gli sbriga le pratiche comunali.
Ecco perché ve ne andavate con faldoni in giro per gli uffici… ed io, neo eletta, a chiedervi se mi ero persa qualcosa, se dovessi anch’io procurarmi quel pesante fardello che supponevo indispensabile per l’espletamento del mandato di amministratore.
Dopo che con insistenza chiedevo cosa fossero tutte quelle carte, una risposta per tutte: “Ma scusa, come credi che mi possa mantenere tutti i voti che ho preso?“.
Sono felice ed orgogliosa che i miei 650 elettori non mi abbiano mai chiesto favori personali, o di fare per loro il lavoro che gli uffici sono tenuti a fare e che un certo politico, ahimé, “velocizza“, facendo credere al cittadino che quello sia un favore da ricambiare con un fedele voto da parte sua e della propria famiglia, quando invece è un diritto del cittadino quello di avere un’amministrazione che funzioni.
Ecco il motivo per cui la macchina amministrativa non veniva modernizzata, non veniva resa trasparente, non veniva resa efficiente: avrebbe tolto il lavoro e il consenso a certi politici…

Ed è questo lo scatto richiesto alla nostra città: il politico, nonostante debba mantenere una grande sensibilità nei confronti delle difficoltà particolari delle persone, deve prendersi cura della collettività, deve rendere più agevole, più efficiente, più trasparente, più accessibile il percorso di qualsiasi atto amministrativo. Deve sostenere la propria comunità, coordinando e agevolando il lavoro del terzo settore, progettando insieme alla comunità gli interventi che vengono erogati per evitare di trattare i cittadini fruitori finali dei servizi come oggetti sui quali far ricadere le proprie politiche. I cittadini vanno resi protagonisti e soggetti con i quali collaborare.
Gli elettori, da parte loro, devono pretendere dai propri eletti che si occupino della città tutta, perché è li che si gioca il futuro: il ben-essere si misura in termini di vivibilità collettiva, non individuale.
Gli elettori devono pretendere dai propri eletti che vengano alzati quegli standard che purtroppo oggi ci vedono fanalino di coda di tutte le classifiche, dall’ambiente alla trasparenza, dai servizi alla persona alla vivibilità in generale.

Il voto fidelizzato non fa bene a nessuno: il politico resta impunemente al suo posto nonostante combini disastri alla città e il cittadino resta chiuso nel proprio bisogno individualistico che il politico soddisfa: il disastro è garantito.

L’alternanza è lo strumento che rende i politici migliori (se faccio bene sarò confermato e altrimenti no) e i cittadini più attenti a valutare l’operato dei propri amministratori.

Cambiare si può: è il momento dell’alternanza.

Addio video sorveglianza…

imageVi ricordate il progetto di video sorveglianza, quello finanziato con la legge 15/2001?
Quello da oltre €90mila? Quello che nel 2010 “Ora, grazie al bando della Regione annunciato dal Consigliere Stefano Galetto e finanziato sulla base della legge Regionale 15 del 2001 che porta la firma di Fabrizio Cirilli, finalmente si potrà rendere concreta la possibilità di utilizzare anche nella nostra città un sistema di videosorveglianza, che come ben noto è il supporto più efficace per il lavoro che tra mille difficoltà conducono le forze dell’ordine“.
Infatti… Con una nota a fine anno 2015 la Regione ci comunica che:  ci REVOCANO il finanziamento!!!!
Il motivo?
Il Comune non ha realizzato NIENTE. Commissioni bilancio, Commissioni Strategica, tutto inutile. I vari responsabili negli uffici non hanno fatto il loro dovere. Eppure, quei responsabili erano stati nominati dall’amministrazione Di Giorgi…
Pur stando nel cuore dell’amministrazione Di Giorgi non si è potuto far nulla per quel finanziamento targato Cirilli?

Latina, sei stata presa in giro ben bene: ti hanno fatto credere di saper amministrare, ma i nodi eccoli qui. Non basta fare i regolamenti, stabilire le regole, vincere i bandi per i finanziamenti e farsi belli: bisogna saper organizzare la macchina amministrativa per farla funzionare per il bene della comunità. Purtroppo fino ad oggi, nonostante le belle risorse umane di cui è dotato il nostro comune, le priorità dei governanti sono sempre state altre. E lo sappiamo bene dalle innumerevoli inchieste in corso.
Ora serve altro.
Ora serve onestà e competenza.
Ecco il documento della Regione che revoca il finanziamento.

Persi €100mila per le attività produttive

imageIl lavoro non si crea da solo: gli Enti Locali sono importanti e se non fanno il loro dovere sono dannosi. E i soldi ci sono, ci sono… vanno ben gestiti e non persi… ”Abbiamo sempre chiesto e spinto per ottenere un potenziamento della struttura a servizio delle attività produttive: i risultati dipendono da chi ha amministrato (evidentemente malissimo).
Un ultimo smacco è presente sull’albo pretorio del Comune di Latina (leggi qui): si perde il finanziamento della regione Lazio pari a €100.000 per non aver realizzato un progetto relativo ad uno sportello SUAP con il Comune di Cisterna. Lo smacco è ancora più grande perché non solo abbiamo perso i soldi del finanziamento, ma i € 100.000 li abbiamo dovuti sborsare di tasca nostra per pagare un decreto ingiuntivo a seguito di una causa persa con la STEP
“.

I DETTAGLI
Nel 2004 la Regione approva la concessione di incentivi per l’istituzione e la gestione del SUAP a LATINA. Il Comune di Latina è capofila dell’aggregazione comprendente anche il comune di Cisterna di Latina. Lo sportello, secondo il progetto, deve lavorare in forma associata per gestire le problematiche dei due comuni in materia di semplificazione dei procedimenti autorizzatori. Totale del contributo euro 100.000.
img_1357.jpegIl Comune di Latina incassa nel 2005 la prima tranche di €30mila.
A febbraio del 2006 viene stipulata la convenzione tra Comune di Latina e STEP insieme al quale si redige il progetto.
Nell’ottobre 2006 la STEP presenta due diverse fatture pari a €30.000 e €70.000.
A febbraio 2007 la STEP presenta altre due fatture per un totale di €70.000 ed una nota di credito sempre di € 70.000 che annulla la precedente fattura presentata nel 2006 sempre per lo stesso importo: il totale resta €100mila
img_1355.jpegA marzo del 2007 viene pagata la prima fattura di €30.000 in cui viene specificato che anticipo per l’attivazione la realizzazione di tutte le attività a sostegno dell’incentivazione del SUAP.
Perché venisse erogato il saldo la regione necessitava la documentazione relativa a tutte le fatture, ma a dicembre 2007 il comune non riesce a fornire la documentazione e di conseguenza i €70mila (a saldo dei €100mila) di finanziamento regionali non possono entrare nelle casse del Comune di Latina. A questo punto la STEP presenta ricorso per decreto ingiuntivo ad ottobre del 2009 per ottenere il pagamento delle restanti fatture che ammontano €70.000.
img_1356.jpegAd aprile del 2010 la regione Lazio insiste nel chiedere al Comune di Latina la rendicontazione finale per poter erogare i restanti €70mila relativi al progetto, ma che il Comune non è in grado di dare.
Ad aprile del 2011 (2 mesi prima dell’insediamento dell’amministrazione Di Giorgi) la Regione Lazio comunica la revoca del contributo dello sportello unico per le attività produttive motivandolo in questo modo: “in seguito a verifica effettuata da incaricati della Regione Lazio presso il Comune di Latina e Cisterna di Latina, è stata rilevata l’inesistenza di uno sportello unico in forma assoiata tra i due comuni, così come previsto dal progetto a suo tempo approvato, bensì due distinti SUAP non coordinati né collegati tra di loro“.

LE NOSTRE PROPOSTE
“Volevamo il potenziamento dl SUAP anche con fondi di bilancio: abbiamo presentato emendamenti, e abbiamo richiesto il potenziamento del personale in ogni seduta Consiliare di bilancio e in sede di Commissione Bilancio e Commercio: il settore attività produttive ha subito, con l’amministrazione DI GIORGI, un progressivo impoverimento di personale che di fatto ha reso l’ufficio assolutamente inadatto a far fronte alle istanze degli operatori assediati da una crisi senza precedenti. Non compare sul sito, tra i regolamenti del Comune di Latina il regolamento del SUAP, il che la dice lunga sulla cura e l’attenzione che l’amministrazione Di Giorgi e i suoi vari assessori hanno saputo imprimere a questo settore. Quanto meno un settore è regolamentato, tanto più conta la discrezionalità degli attori.

CLIENTELISMO
Dove hai una macchina amministrativa che non riesce a dare risposte ai cittadini, sono i canali politici che, aumentando la loro discrezionalità, personalizzano l’intervento per fini elettorali. Stesso sistema sperimentato nel settore urbanistica, verde ecc…

RIGENERARE la MACCHINA AMMINISTRATIVA
Sono convinta che gli uffici e tutta la struttura amministrativa siano il primo punto da rigenerare nella nostra città: sono l’interfaccia con il cittadino, sono l’avamposto della legalità e della trasparenza.
E i principi per far funzionare bene una macchina amministrativa sono pochi: merito in primis, un’organizzazione funzionale ai cittadini (e non ai propri amici) e un sistema di controlli e sanzioni che non guardi in faccia a nessuno“.