UNA MOZIONE per la TRASPARENZA

schermata-2018-10-23-alle-07-27-28Non avrei mai immaginato che con un’amministrazione che aveva la parola TRASPARENZA nel DNA del proprio programma avrei trovato così tanta difficoltà nell’esercizio della mia azione amministrativa proprio su questo elemento.

Eppure la legge e la cultura dei social hanno imposto un sempre crescente livello di trasparenza e accesso a questioni e documenti che riguardano la vita di tutti noi.

Trovo scandaloso ed insopportabile che questioni di grande importanza per la vita della città non siano immediatamente accessibili a chi ha il dovere di controllarne l’iter e rettificarne l’andamento.schermata-2018-10-23-alle-07-27-40

Non è possibile che il Consiglio Comunale, organo preposto al controllo e indirizzo, non sappia cosa accade negli uffici rispetto a problemi che ricadono pesantemente sui cittadini.

Un esempio per tutti la questione di ABC: se non ci fosse stato l’accesso agli atti di due consiglieri di opposizione per avere la relazione semestrale di Cappucci che ha fatto emergere pesanti criticità sull’andamento dell’Azienda Speciale, tutto sarebbe passato in sordina lasciando credere a città e consiglieri che tutto andava bene.

E invece non va bene proprio niente.

E allora?

La proposta che facciamo a tutto il Consiglio è di dotare i consiglieri di un accesso dedicato al protocollo dell’ente per conoscere in tempo reale le vicende che riguardano la città ed esercitare così un maggior controllo a garanzia di tutti.

Si può fare e lo dice il T.A.R. Sardegna n. 29/2007 e n. 1782/2004 affermando che «deve essere accolta la richiesta dei consiglieri comunali di prendere visione del protocollo generale [...] senza alcuna esclusione di oggetti e notizie riservate e di materie coperte da segreto, posto che i Consiglieri comunali sono comunque tenuti al segreto, ai sensi dell’art. 43, comma 2, del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267’

Non solo.

Anche il Ministero dell’Interno si è espresso in termini favorevoli all’accesso rilevando, in particolare, che:

«Superando le precedenti decisioni contrarie, fatta salva la necessità di non aggravare la funzionalità amministrativa dell’Ente con richieste emulative, la giurisprudenza (cfr. TAR Sardegna n. 29/2007 e n. 1782/2004, TAR Lombardia, Brescia, n. 362/2005, TAR Campania, Salerno, n. 26/2005), è, infatti, oggi orientata nel ritenere illegittimo il diniego opposto dall’amministrazione di prendere visione del protocollo generale e di quello riservato del Sindaco, comprensivo sia della posta in arrivo che di quella in uscita. [...] Pertanto, si ritiene che la previa visione dei vari protocolli [...] sia necessaria per poter individuare gli estremi degli atti sui quali si andrà ad esercitare l’accesso vero e proprio».

E l’Albo Pretorio? Attualmente alcuni atti sono privi di documento allegato: (un esempio per tutti) non è presente in albo pretorio nella parte storica delle determine dirigenziali la determina n. 1563/2016 riguardante una importante determina della piscina comunale, che figura nell’ elenco come titolo ma non è presente come documento. Tra l’altro, non sono presenti nella parte storica i permessi a costruire (oscurati dopo 15 giorni), come anche non sono direttamente accessibili atti amministrativi risalenti al periodo anteriore a cinque anni dalla data della loro pubblicazione… e in un ente con storie amministrative di decenni è davvero ridicolo toglierli dall’accesso pubblico.

E allora? Si è costretti a fare accesso agli atti alterando così il regolare svolgimento dell’attività degli uffici, come più volte lamentato dal Sindaco e dal SG, occupando il tempo del personale già ridotto all’osso che è obbligato ad aprire un procedimento amministrativo assolutamente inutile se avessimo accesso diretto ai documenti in possesso dell’ente come la legge prevede.

Siamo ancora in assenza di un Regolamento di accesso agli atti per i Consiglieri Comunali che, secondo gli obiettivi del DUP, era previsto entro il mese di giugno 2018.

Insomma, dopo due anni e mezzo di governo della città è arrivata l’ora di dimostrare per davvero che la Trasparenza non era solo uno slogan elettorale.

Ecco il testo della mozione.

 

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