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Viale Italia e lo sdegno per gli alberi tagliati

imageViale Italia desta sentimenti forti oggi, senza le chiome dei pini che lo limitavano in una cornice di architettura tipica latinense. Giornali e social hanno gridato allo scempio o hanno azzardato risposte.
imageIl problema è un altro.
Non è la scelta di tagliare gli alberi: il vero problema è che ci si sente come se venissero eliminati dei mobili in casa propria senza il proprio consenso.
Il problema è condividere le scelte CON CHI vive la città.
Come per me a scuola: è sbagliato entrare in classe, iniziare a fare lezione senza esplicitare agli alunni qual’è lo scopo di quella lezione e di quelle attività: se non lo facessi, sarebbero distratti e non motivati per tutto il tempo.

Rendere PARTECIPI significa costruire COESIONE.

Evidentemente il Commissario Barbato sta intervenendo in emergenza su vari fronti, come per esempio per i pini di Viale Italia in emergenza sicurezza, e senza dover cercare particolare “feeling” con la cittadinanza (il suo compito non è avere il consenso dei cittadini).
La reazione della cittadinanza però fa capire quanto sia importante la fase della progettazione partecipata.
Cosa ha progettato il Comune per Viale Italia? Lo sanno i cittadini? Quali alberi pianteranno? Come sarà il viale una volta terminati i lavori di piantumazione delle nuove piante? Ci saranno nuove piantumazioni? Quale sarà il risultato finale e fra quanti anni lo vedremo?
Chiunque amministri domani non potrà non tener conto che i cittadini sono pronti a qualsiasi sacrificio a patto che sia chiaro il motivo del sacrificio, a patto che sia chiaro quale sia l’obiettivo finale e soprattutto che sia condiviso.

Si potrebbe ad esempio utilizzare il sito del Comune per esplicitare per ogni intervento quale sia l’obiettivo finale, gli strumenti, i tempi eccetera…
È impensabile che i cittadini che passano per una strada non comprendano che cosa stia accadendo e siano costretti a chiedere agli operai che cosa stiano facendo. È una grave responsabilità di chi amministra: lasciare nel buio e nel più completo disorientamento i padroni della città che sono i cittadini.

Le scelte non vanno rendicontate solo alla fine dell’anno con atti amministrativi e chiusure di bilancio: vanno condivise sin dall’inizio e rendicontate in itinere, esplicitando i progetti e i motivi che hanno portato a quelle scelte attraverso mezzi e strumenti accessibili a tutti.
Non esiste per me altro modo di intendere l’amministrazione della città: partecipare, rendere visibile l’obiettivo e condividere con la cittadinanza che vive e il fruisce degli spazi della città, mezzi metodi e tempi di realizzazione delle opere.

E non esiste neanche altro modo di insegnare :-)