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Scuola: Comune di Latina perde più di 4 milioni

imageIl Comune di Latina aveva presentato domanda di finanziamento regionale per quattro scuole di propria competenza: la Mazzini, la Giuliano, la Corradini e la Prampolini.

Nessuna
di esse, però, beneficerà dei fondi che la Regione Lazio aveva stanziato per il piano triennale sull’edilizia scolastica 2015-2017 per consentire interventi di messa in sicurezza, adeguamento sismico ed efficientamento energetico di immobili adibiti ad edilizia scolastica, nonché la costruzione di nuovi edifici.

I nomi delle quattro scuole di Latina, infatti, nella determina regionale (leggi determina con allegati) sono contenuti nell’allegato 2, dove ci sono i nomi di tutti i plessi (54 in tutto il Lazio) le cui domande, inviate dagli enti locali competenti, sono risultate non ammissibili perché carenti della documentazione richiesta dal bando.

In pratica – spiega Nicoletta Zuliani – soltanto il capoluogo di provincia pontino resterà a secco di finanziamenti. E questo grazie all’incompetenza dell’amministrazione del sindaco Giovanni Di Giorgi. Nella determina risultano ben evidenti gli importi che erano stati richiesti per i lavori, soldi sui quali le scuole contavano e che non arriveranno mai, per un totale di 4.345.125,00 euro persi. Una cifra molto importante non solo per la somma in sé, ma anche nel contesto cittadino dell’edilizia scolastica e perdere finanziamenti così sostanziosi significa essere irresponsabili. È l’ennesima occasione persa: l’amministrazione deve cambiare e modificare il passo rispetto alla intercettazione dei fondi. Altrimenti si rischia di restare impantanati in una palude che Mussolini è riuscito a bonificare dal punto di vista materiale, ma non sotto l’aspetto culturale: concretamente Latina deve ancora emanciparsi”.

E’ dall’inizio del mandato che mi occupo del problema dell’edilizia scolastica a Latina – dice Marco Fioravante – Dal 2012, con alcune interrogazioni ho fatto emergere la problematica in tutta la sua drammatica evidenza: prima è stato constatato che le scuole di Latina non garantivano un adeguato livello di sicurezza e poi, attraverso lo studio generale che ne è scaturito, è emerso che per la messa in sicurezza generale di tutti i 74 plessi di competenza comunale sarebbero necessari ben 18 milioni di euro. È necessario seguire i bandi ed è colpa degli amministratori se ciò non viene fatto o viene fatto male; è un problema politico. E non si vengano a giustificare o far ricadere la colpa sulla Regione, che ha finanziato praticamente tutti, inclusi i Comuni gestiti dal centrodestra”. Tra le 282 scuole che in tutto il Lazio saranno finanziate, c’è infatti un lungo elenco di plessi in quasi tutti gli altri territori della provincia.

Siamo stati, purtroppo, profetici. La mancanza di idee e competenze di questa amministrazione – afferma Omar Sarubbo – ha generato proposte progettuali mediocri che non saranno mai competitive all’interno dei numerosi bandi che la Regione ed il Governo pubblicano per finanziare l’edilizia scolastica. Nel capoluogo la situazione delle scuole è drammatica ed è stata acuita dall’inefficienza dell’amministrazione Di Giorgi. Occuparci di questa annosa problematica sarà nostra cura e priorità. La stagione del centrodestra è al capolinea”.

Le scuole di competenza del Comune di Latina che non saranno finanziate (tra parentesi le somme richieste):

  1. Mazzini (€ 912.888,00)
  2. Giuliano (€ 1.141.900,00)
  3. Corradini (€ 1.144.727,00)
  4. Prampolini (€ 1.145.610,00)

Gli altri Comuni della provincia che saranno finanziati (tra parentesi le somme concesse):

  1. Gaeta (1 milione 200mila euro)
  2. Terracina (1 milione 198mila euro)
  3. Itri (969mila euro)
  4. Santi Cosma e Damiano (1milione e 700mila euro)
  5. Pontinia (642mila euro)
  6. San Felice Circeo (841mila euro)
  7. Roccagorga (955mila euro)
  8. Campodimele (374mila euro)
  9. Ventotene (628mila euro
  10. Ponza (747mila euro)
  11. Castelforte (953mila euro)
  12. Fondi (522mila euro)
  13. Formia (due scuole: 889mila euro; 1milione 190mila euro)
  14. Monte San Biagio (1 milione 157mila euro)
  15. Sperlonga (1 milione 163mila euro)
  16. Cori (1 milione e 24mila euro)
  17. Roccasecca dei Volsci (626mila euro)
  18. Lenola (565mila euro)
  19. Minturno (765mila euro)
  20. Aprilia (due scuole: 800mila euro; 300mila euro)
  21. Maenza (575mila euro)
  22. Pontinia (1 milione 193mila euro)
  23. Prossedi (637mila euro)
  24. Sabaudia (due scuole: 495mila euro; 237mila euro)
  25. Sonnino (630mila euro)
  26. Spigno Saturnia (202mila euro)
  27. Sezze (274mila euro)
  28. Sermoneta (706mila euro)
  29. Rocca Massima (355mila euro)

 

No progetto esecutivo? No finanziamento. Sorry.

image«La Regione Lazio ha sbloccato ancora dei fondi per l’edilizia scolastica, ma il Comune di Latina rischia di perdere anche questa nuova occasione perché non ha le carte in regola per accedere ai finanziamenti». Lo denunciano i consiglieri del Pd Omar Sarubbo e Nicoletta Zuliani.

I due colleghi democratici fanno riferimento ad un bando regionale per cui i Comuni con più di 100mila abitanti possono presentare fino a quattro progetti per interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza, adeguamento sismico ed efficientamento energetico di scuole comunali o di immobili adibiti ad alloggi e residenze per studenti universitari di proprietà degli enti locali, nonché per la costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici e per la realizzazione di palestre nelle scuole o di interventi volti al miglioramento di quelle già esistenti. Il bando, che scadrà il prossimo 15 aprile, prevede la possibilità per i Comuni di accedere a mutui di durata trentennale con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato e che un’amministrazione locale possa usufruire di tali agevolazioni purché sia in possesso di un progetto esecutivo di ristrutturazione o costruzione di una scuola immediatamente cantierabile.

«Da un controllo effettuato oggi presso gli uffici – segnalano Zuliani e Sarubbo – abbiamo preso atto che il Comune non ha alcun piano esecutivo nei propri cassetti, ma solo qualche progetto preliminare che servirà a ben poco. Insomma, l’ennesima occasione sta per essere persa a danno degli studenti, delle loro famiglie e del personale docente delle nostre scuole già disastrate. La mancanza di programmazione e progettazione è una grave responsabilità da imputare all’amministrazione Di Giorgi che, come in quest’ultimo caso, produce danni concreti negandoci la possibilità di partecipare a bandi pubblici in favore dell’edilizia scolastica. Se avesse redatto anche solo un progetto esecutivo all’anno utilizzando le proprie risorse interne, oggi potremmo usufruire di contributi pubblici (statali e regionali) di cui beneficeranno invece altre amministrazioni locali della regione più meritevoli e virtuose. Quest’amministrazione – concludono i due consiglieri del Pd – continua solo a fare danni ed oggi abbiamo preso atto che, oltre a fare poco, neppure riesce a progettare su carta».

Spariti gli emendamenti al bilancio proposti dal PD: wifi alle scuole e barriere architettoniche

gruppoPDDi fatto sono stati sottratti alla città €50mila per il wi-fi nelle scuole e università e altri 50mila euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche nella città. Senza dimenticare la sparizione di 35mila euro dal bilancio per installare la videosorveglianza nei borghi Nord denunciata da Omar Sarubbo qualche giorno fa.
€135mila in tutto. L’amministrazione Di Giorgi spieghi dove sono finiti.

Sono questi i tre emendamenti del Partito Democratico di Latina che avevano trovato accoglimento da parte dell’intera assise e che avevano ricevuto un voto favorevole unanime in Consiglio Comunale.
Sono anche però questi i tre emendamenti, con i relativi fondi a loro sostegno, che non si sa che fine abbiano fatto.

È proprio questo il nodo della questione che intendono affrontare, in tutte le sedi, il consiglieri del Pd e la vice presidente del consiglio comunale Nicoletta Zuliani che sottolinea:”Si inaugura così una irritualità pericolosa attraverso questa prassi. Quelle somme erano state previste per la realizzazione dei progetti deliberati da tutto il Consiglio. Che fine hanno fatto i fondi che il Consiglio aveva deciso di stanziare? €135mila sono tantissimi, non può esserci un ‘buco’ così grande nelle casse del Comune, né tantomeno gli uffici possono aver ignorato un atto di indirizzo varato dall’organo rappresentativo del Comune. Oppure sta succedendo qualcosa di molto grave: l’amministrazione del sindaco Giovanni Di Giorgi potrebbe avere arbitrariamente stabilito che quei soldi vadano indirizzati altrove. In questo caso, ci troveremmo davanti a un vero e proprio atteggiamento antidemocratico, oltre che ad una gravissima inadempienza. Ne andrebbe della credibilità dell’Ente davanti a tutta la città, ed il potere del Consiglio Comunale, che è l’organo di massima rappresentanza del Comune, ne uscirebbe svilito e mutilato.

È per questo motivo che chiediamo formalmente al sindaco Di Giorgi di rispondere con urgenza a queste nostre domande, soprattutto considerando che non è la prima volta che mozioni, ordini del giorno e indirizzi precisi vengono ignorati in dispregio alla sovranità democratica delle Istituzioni.

Isola ecologica a Latina Scalo, Pd schierato contro la chiusura

«Oggi il sito è una discarica a cielo aperto perché il Comune l’ha abbandonato»

imageL’isola ecologica di Latina Scalo potrebbe presto riaprire: nella seduta della commissione Sanità tenuta oggi la maggioranza si è detta disponibile a valutare i costi della riattivazione, sollecitata in questa direzione dai consiglieri del Partito democratico Omar Sarubbo, Fabrizio Porcari e Nicoletta Zuliani.

image«L’isola ecologica di Latina Scalo – affermano i tre democratici – ha offerto per anni un servizio di raccolta dei rifiuti ingombranti ai cittadini di Latina, ma nel 2011 ha cessato di funzionare su decisione del Comune ed è stata abbandonata. Da quel momento l’incustodita struttura è diventata una discarica a cielo aperto e la Latina Ambiente è costretta a costose bonifiche mensili che, ovviamente, ricadono sulle tasche dei cittadini. Oggi in commissione la maggioranza ha proposto di chiudere la struttura temporaneamente sistemando la recinzione e installando un paio di telecamere di videosorveglianza, l’idea era quella di rimandare ad un momento successivo la decisione sul suo utilizzo».

Dopo gli interventi dei tre consiglieri del Pd la commissione è tornata sui suoi passi e la proposta di riapertura avanzata dai democratici è stata accolta dal dirigente Servizio Ambiente Francesco Passaretti oltre che dai commissari presenti. «Nei fatti per garantire il servizio – spiegano Sarubbo, Porcari e Zuliani – è sufficiente che un addetto presidi il posto e coadiuvi i cittadini nel momento del conferimento. È lo stesso metodo utilizzato in via Bassianese e presso l’isola ecologica de La Chiesuola che, infatti, non presentano le stesse problematiche di conferimento selvaggio e illegale di rifiuti riscontrate a Latina Scalo.

Per i tre consiglieri il costo di un operatore è modesto e sostenibile, «soprattutto è un costo che in difesa dell’ambiente dobbiamo e vogliamo sostenere senza tentennamenti ed evitando i soliti ritardi cui questa amministrazione ci ha abituati e che finiscono col tradursi in un costo ambientale ed economico per la cittadinanza. Se oggi esiste a Latina Scalo una discarica a cielo aperto è perché il Comune l’ha chiusa ed abbandonata. Per questo – concludono i democratici – proponiamo che i soldi spesi per le ripetute bonifiche e riparazioni della struttura vengano utilizzati per garantirne il funzionamento e la riapertura. Se poi ci sarà da installare qualche telecamera noi saremo d’accordo, ma è un tema decisamente accessorio».

Cultura, a Latina un settore allo sbando

 I consiglieri del Pd Nicoletta Zuliani Omar Sarubbo : in commissione regna la confusione più assoluta e l’amministrazione snobba la cultura libera e le associazioni locali

“Nella commissione cultura continua a regnare la confusione più assoluta”. I consiglieri comunali del Partito democratico Omar Sarubbo e Nicoletta Zuliani hanno partecipato oggi a una seduta nella quale sono emersi ancora una volta con una chiarezza allarmante le mancanze e i ritardi con cui l’amministrazione tratta le politiche culturali a Latina.

“Ho richiesto da tempo (oltre 4 mesi) di visionare i documenti relativi al riconoscimento “Latina città europea dello sport” – afferma la consigliera comunale del Partito democratico Nicoletta Zuliani -. Il Presidente non ha ancora fornito i documenti e ora ci vediamo costretti a fare un accesso agli atti”.

“Sono due anni che le associazioni culturali attendono l’indizione del bando per ricevere i contributi dal Comune – continua Sarubbo, consigliere del Pd e presidente della commissione trasparenza -. Da mesi chiediamo lumi in merito alle ragioni del ritardo ma l’amministrazione è trincerata dietro inaccettabili  e incomprensibili ‘problemi tecnici’. Abbiamo chiesto l’audizione del dirigente responsabile per conoscere tutta la verità”.

Proprio oggi, inoltre, il presidente della commissione cultura ha riferito che la gara per l’affidamento della biblioteca di Latina Scalo è andata deserta.

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