Tag Archives: Latina Ambiente

Sindaco e Latina Ambiente: impaludati

imageMolti si chiedono cosa abbia a che fare la crisi della Latina Ambiente (“l’emergenza rifiuti” creata ad hoc) e la sfiducia al sindaco.
Provo a spiegare :-)
Da molto tempo si sapeva che la questione della società partecipata Latina Ambiente Spa (51% Comune, 49%Unendo) andava definita, ma è sempre stata rimandata e mai affrontata come si deve.
Sapendo che la situazione debito/creditoria con la Latina Ambiente è sempre stata non chiara, sarebbe stata necessaria un’operazione trasparenza.

Il termine della scadenza della società si è sempre saputo: il 31 dicembre 2015.
Un buon padre di famiglia avrebbe dovuto cominciare a pensare come chiudere l’esperienza preparandosi a ripianare la questione debiti/crediti già da tempo.
Invano i Revisori dei Conti del Comune hanno chiesto più volte negli ultimi anni una relazione chiarificatrice e mai hanno ricevuto dalla Società risposte: ma chi è il socio di maggioranza della società? Perché i bilanci della società hanno sempre problemi ad essere certificati e vengono relazionati in modo non positivo dai vari organi di revisione?
Rispetto alla scelta imposta dalla legge che come scadenza ha il 31 dicembre 2015, la società va chiusa, sia che si scelga di “esternalizzare” sia che si scelga di “municipalizzare” il servizio raccolta e smaltimento rifiuti; ma chiudere una società implica il fare chiarezza sui numeri.

A inizio 2014 il Comune ha istituito un Tavolo Tecnico per definire la riconoscibilità dei crediti e dei debiti accumulatisi negli anni con la Società. A luglio del 2014 è stata redatta una relazione, è stata consegnata al Sindaco e al Capo di Gabinetto e l’iter avrebbe dovuto continuare, perché la riconoscibilità di quei numeri, che non erano altro che i debiti e crediti verso la LATINA AMBIENTE, dovevano essere riconosciuti in consiglio comunale e che avrebbe deliberato di conseguenza.
Dopodiché si sarebbe dovuto lavorare nei confronti di una ipotesi transattiva per evitare un ulteriore contenzioso e pareggiare i conti.

E invece?

Fino ad oggi non è mai stata redatta, formulata una proposta di transazione dai dirigenti (che poi avrebbero trasmesso ai revisori dei conti, al segretario generale e poi al consiglio comunale).
A nulla è valso il richiamo forte del dirigente dei tributi che mesi fa aveva rappresentato in giunta l’urgenza di redigere un accordo transattivo: nessuno si è mosso.

Senza alcuna chiarezza sui conti, ci chiamano, come politici, a decidere se internalizzare la gestione del servizio o se esternalizzare.
Abbiamo fatto diverse commissioni Bilancio/Ambiente congiunte per entrare nel merito, ma le relazioni che sono state fatte dai dirigenti dell’Ambiente e della Ragioneria riportano semplicemente la dicitura “rischi“: ci sono dei rischi sia nella prima ipotesi che nella seconda ipotesi.

Ma dove sono i numeri certi?

Dov’è il computo dei rischi sia nell’uno che nell’altro caso?
Il peso delle valutazioni non può essere dato solo alla parte dei politici che non sono tenuti ad avere nessuna laurea in diritto societario o diritto amministrativo o in economia o in giurisprudenza: un consigliere comunale può anche essere un infermiere, un panettiere, e proprio per questo motivo si avvale dei tecnici dell’Ente che sono tenuti a dare delle risposte in termini numerici e devono prendersi la responsabilità di ciò che dicono.

QUALI IPOTESI?
Bandire una gara
ed affidare all’esterno un servizio così complesso ed oneroso è, in linea di principio, la cosa più logica perché lo dice la legge. Ricordiamo che l’importo del bando di garanè circa €100ML (€20ML per almeno 5 anni).
L’”in-house“, ovvero la costituzione di una nuova società a 100% di proprietà Comunale che riportava al suo interno il sistema e la struttura della Latina Ambiente (che vanta 10 anni di lavoro nel settore) poteva anche essere una soluzione, ma ad oggi che decidiamo, manca la cosa più importante: la chiarezza sui conti di chi “ci portiamo dentro casa” e la certezza che ci sia un beneficio concreto e certo per la collettività.
Come ammortizziamo i debiti? Quanto tempo ci vuole? Posso fare un bilancio consolidato a mia tutela? È stato fatto uno studio sulle spese del personale?
Non si può fare una scelta basandosi semplicemente sulla definizione di una formula societaria: servono elementi che si sarebbero dovuti acquisire prima e che ad oggi ancora non abbiamo.

EMERGENZA FINANZIARIA LATINA AMBIENTE
Giustamente, adesso la società Latina Ambiente richiede come minimo €500.000 al mese perché non ha liquidità. Ma come ci siamo ridotti a questo?
Il problema è che non è stata mai approntata prima una vera e credibile ipotesi per uscire da questa storia.
Quanto riguarda i lavoratori, se una società fallisce c’è il fondo di solidarietà, e l’esercizio provvisorio garantisce ai lavoratori di essere riassorbiti dalla società che subentra alla gestione del servizio.
Dobbiamo dirlo: la Latina Ambiente è servita ai politici per dare lavoro e garantirsi un elettorato riconoscente e fedele. E le poltrone della Latina Ambiente sono servite allo stesso scopo ma verso una categoria di persone diverse, più altolocate.

I controlli non sono stati mai fatti e sono stati incautamente accumulati debiti con la buona pace dei politici che “governavano” e non avevano nessun interesse a fare chiarezza.
Sono stati fatti gli accantonamenti?
È stato fatto l’accantonamento pro-insoluto?
Ecco cosa prevedeva il regolamento: reportistica ogni tre mesi, relazioni e conguagli ogni anno sin dall’inizio, e se sin dall’inizio ci si fosse comportati come un “buon padre di famiglia” non ci si sarebbe ritrovati in queste condizioni perché il CONTROLLO avrebbe fatto monitorare i costi e avrebbe fatto emergere le anomalie, le carte di credito, gli appartamenti, le auto di rappresentanza, i compensi esagerati ai componenti del cda, e i conguagli avrebbero mantenuto, di anno in anno, condizioni finanziarie gestibili.
Ora, costretti dal termine stabilito per legge (31 dicembre 2015) che impone la chiusura delle partecipate, abbiamo dovuto decidere cosa farne e nel Consiglio del 4 maggio è stata deliberata la scelta: esternalizzazione del servizio e gara europea per la scelta del gestore.
Ad oggi, però, nessun atto amministrativo è seguito a quella deliberazione.
Il sindaco e i suoi “irriducibili” (Fratelli d’Italia con a capo l’on.Maietta) non vogliono mollare e, pressati dall’emergenza rifiuti servita sul piatto d’argento dalla società che vuole invece essere municipalizzata, opera una sorta di “ricatto” sulla città: “mi devo occupare della criticità: datemi il potere di farlo, devo restare sindaco”.

Ma i pieni poteri il sindaco li ha sempre avuti, sin dal suo insediamento nel maggio del 2011. Come li ha usati nei confronti della Latina Ambiente?
Il piano industriale redatto nel 2013 si reggeva su alcune condizioni: sono state rispettate tutte? Il sindaco, dai pieni poteri, le ha controllate?
Su questo piano industriale era prevista la scadenza della società per il 31 dicembre 2015? È chiaro che si sarebbe dovuta predisporre la procedura per un “atterraggio morbido” della società partecipata vista la sua data di conclusione definita per legge.
Nell’eventualità di un fallimento, come si prospetta oggi, se la Latina Ambiente viene a chiedere il pagamento dei debiti nei suoi confronti, come fa a pretendere quelle somme che il Comune non ha riconosciuto?
Il Tavolo Tecnico si è espresso rispetto alla riconoscibilità dei debiti e dei crediti, ma ad oggi non è stato fatto nessun atto amministrativo in questo senso: era il Consiglio Comunale che doveva deliberare rispetto alla riconoscibilità dei debiti e dei crediti della LATINA AMBIENTE.

Cosa pagheremo alla LATINA AMBIENTE, debiti non accertati?

Altra anomalia: nel Piano della Razionalizzazione delle partecipate sono citati 14 milioni di debito nei confronti della LATINA AMBIENTE: sono stati riconosciuti da quale organo dell’ente? Appunto la riconoscibilità doveva essere sancita con un atto deliberato dal consiglio comunale che mai è avvenuto. Il Sindaco, che ha firmato quel documento che conteneva la dicitura di 14 milioni inviato alla Corte dei Conti, può anche rischiare di aver fatto un riconoscimento di quella somma con forti ripercussioni sul bilancio della città, cosa che compete invece solo al Consiglio Comunale, unico organo che delibera in materia di Bilancio.

Il sindaco non è credibile quando dice che l’emergenza rifiuti richiede che lui se ne faccia carico da sindaco al 100%.
Diciamolo: si continua ad usare la Latina Ambiente come strumento a servizio dei propri fini, e la storia lo conferma.

Latina Ambiente: ultimo atto.

image

Un Consiglio Comunale molto importante quello di ieri, 12 maggio 2015, che si è prolungato fino a notte fonda per decidere le sorti della Società partecipata Latina Ambiente.
Nello sfondo si è ben percepito il sostanziale crollo dell’amministrazione Di Giorgi.

Il Consiglio si è espresso votando a maggioranza una mozione unica frutto di sintesi tra le proposte del Partito Democratico, Forza Italia e Insieme per Latina firmata dai 10 consiglieri PD, i 9 di Forza Italia e con il voto favorevole di Fabio Cirilli.

La mozione chiedeva di mettere in liquidazione la società partecipata e avviare una gara europea per l’individuazione del soggetto che si occuperà del servizio raccolta e smaltimento rifiuti, questa volta totalmente privato.

imageTensioni e folla dal primo minuto fino al termine della seduta che si è protratta fino oltre la mezzanotte tanto da richiedere DIGOS, Carabinieri e forze di Polizia per tutto il tempo: i lavoratori della Latina Ambiente temevano di perdere il lavoro e le forze politiche Fratelli d’Italia, NDC e gruppo misto (ovvero i fuoriusciti dai vari partiti che non si sono politicamente ricollocati) sostenevano l’ipotesi che ci fosse il pericolo per gli operai di perdere il proprio lavoro.
imageimageDi fatto la normativa nazionale tutela i livelli occupazionali perché obbliga l’impresa che si aggiudicherà la gara ad assumere gli operai già in forza all’impresa cessante. Anzi, nella relazione dei dirigenti all’Ambiente e del settore Finanziario del Comune di Latina si legge che l’implementazione del “porta a porta” per una differenziata spinta richiederà di fatto un aumento della forza lavoro. Potrebbero invece essere a rischio i posti degli amministrativi e dei dirigenti della Latina Ambiente.
L’opzione del partito del sindaco, NCD e indipendenti era invece di internazlizzare il servizio, ovvero municipalizzare la società e gestire il servizio raccolta e smaltimento dai nostri uffici.

Ma vi immaginate? Non siamo stati capaci di controllare l’operato di una società pubblica/privata, figuriamoci di gestirlo noi in prima persona. Tra l’altro gli operai non sarebbero mai stati internalizzati al Comune perché nell’amministrazione pubblica si entra solo per concorso pubblico.

Non potevamo che chiudere l’esperienza di una società mista che ha “sprecato” risorse pubbliche, ha generato debiti, conti non chiari e non verificabili, e soprattutto non ha mai aumentato il livello di differenziata (da anni fermo al 32%), quando invece la Comunità Europea ci impone il 65%.

Un costoso “carrozzone” usato per acquisire consenso elettorale.

La farsa Di Giorgi-Fazzone

IMG_0129.JPGUn governo zoppo, che tira avanti come un malato terminale in attesa di morte naturale.

Questo è ad oggi la condizione dell’amministrazione Di Giorgi.

Mantenere le dimissioni date ad ottobre sarebbe stato un grande atto di onestà che avrebbe lasciato al sindaco Di Giorgi la dignità di chi ha il coraggio di guardare alle cose con occhio pulito e trarne le conclusioni.

A nulla sono valse le dimissioni dell’ex prefetto La Rosa chiamato per “ripulire” il settore urbanistica dalle sporcizie di interessi personali capaci di piegare l’interesse pubblico ad uso e consumo di chi ci vuole guadagnare.

A nulla è valsa la lenta fuoriuscita dalla maggioranza di consiglieri che uno alla volta si sfilano da uno pseudo-governo.

Quello che abbiamo oggi è un epilogo continuamente annunciato dai fatti ma che non si avvera mai.

Un Consiglio Comunale importante, quello di giovedì 30 aprile, che doveva approvare il Rendiconto di Gestione (con la nuova normativa se non si approva il rendiconto, si va tutti a casa).
Un rendiconto non approvato nel passaggio in Commissione Bilancio (mai successo nella storia di Latina, la maggioranza si è astenuta, come dire: “noi di Forza Italia siamo importanti e potremmo mandarti a casa“), ma ha votato favorevolmente in Consiglio.
Dopo aver approvato il Rendiconto di Gestione, che di fatto è un atto di sostegno forte, si alza un componente di Forza Italia e a nome del suo gruppo legge un documento. La sostanza è: il sindaco ci ha deluso, non abbiamo visto il cambio di passo annunciato, noi usciamo dalla maggioranza, gli assessori di FI si dimettono, e di volta in volta decideremo cosa votare analizzando ogni singolo provvedimento.

Una condizione stabile di ricatto. Fazzone, che coordina il partito Forza Italia, non ama Di Giorgi. Non vede valorizzata sufficientemente la sua componente nel contesto politico-amministrativo della città e della provincia, e vorrebbe giocare un ruolo da protagonista nelle sorti della città come scelta del futuro candidato a sindaco.

Ma quali sono le sue idee sulla Metro? E sui rapporti col gestore del cimitero? Che vorrebbe fare degli inquinati piani particolareggiati? Lasciarli così o rivederli? Come li considera?
E cosa pensa della questione rifiuti?

A noi questi temi interessano, non i giochi di potere.

I detentori del potere di questa città dimostrano ancora una volta di essere lontani anni luce dalla vita dei cittadini di Latina.

Il non decidere su questioni che riguardano i cittadini e dedicarsi unicamente a questioni di potere partitico è esso stesso una forma di dittatura e di disprezzo nei confronti della città: è un tradimento nei confronti di chi ha dato il proprio voto convinti che avrebbero avuto una città migliore.

Vengano davanti alla città e dicano a chiare parole quali sono i loro veri interessi.
E ammettano tutti di aver fallito.
Questa è una farsa, non è Politica.

SITUAZIONE PARTECIPATE al 24 giugno 2014

Ecco il prospetto della situazione finanziaria e debitoria al 24 giugno 2014 delle cinque società Partecipate del Comune di Latina:

CLICCA QUI

L’inconsistenza delle proposte e le promesse tardive

Due notizie mi hanno colpito questa mattina sui siti online: lo scandalo della gestione delle biciclette prima concesse agli Scout e poi ritirate, e la decisione del sindaco di metter mano alla questione delle partecipate, Ipogeo ecc…

Il micro e il macro.

20140608-084326-31406785.jpgLa questione delle biciclette, triste epilogo di un inizio di collaborazione attiva tra associazioni e Comune, è l’emblema della confusione che regna nelle stanze del Comune.
L’assessore al turismo (Di Cocco) concede le biciclette temporaneamente, a mo’ di esperimento, all’associazione AGESCI che insieme ad altre associazioni avrebbero messo su un sistema di “ripristino e riciclo” delle biciclette comunali. Ad uso pubblico, naturalmente – esempio di come i cittadini desiderano donarsi e “costruire” una città migliore.
Poi assessore al Commercio (Tripodi) e presidente della Strategica (Patarini), in un comunicato stampa, annunciano un’iniziativa di rastrelliere private davanti ai bar con bici messe a disposizione dall’esercente ad uso pubblico.
Successivamente arriva una comunicazione ufficiale dall’assessorato all’ambiente (Cirilli) per comunicare la revoca della concessione delle 10 biciclette date alle associazioni.

Poi ci sono altri privati che si attivano per incentivare l’uso delle biciclette – senza alcun coordinamento da parte dell’amministrazione -: lodevole l’iniziativa di un chiosco a mare (lato sx) che mette una rastrelliera per bici nel suo parcheggio garantendo uno sconto sui lettini. 20140608-090310-32590931.jpg
Ricordiamo, rastrelliere a mare erano state promesse dal comune prima dell’estate 2013…

Pasticcio è parola troppo generosa. Confusione è quella che meglio definisce lo stile dei rapporti tra i vari assessorati, tra i politici che guidano questa macchina senza navigatore e senza meta.

ESISTE UN PROGETTO COMPLESSIVO sulla ciclabilità?
È prevista o no la compartecipazione delle associazioni?

A tre anni dall’insediamento di questa amministrazione abbiamo solo il PLUS, grazie a Dio, che ci obbliga a tempi contingentati o non vedremo mai i soldi. Se l’amministrazione non è “costretta“, non riesce a completare nulla.
O meglio: tutto ciò che è costruzione (urbanistica e lavori pubblici) desta grande interesse e grande fermento in amministrazione; tutto il resto – cultura, musei, progetti di sostenibilità, città a misura di infanzia e di disabili, turismo, lavoro, pari opportunità e tutto il resto… siamo all’anno zero.

Sulle partecipate e le grandi questioni (Metro Latina, Ipogeo, LatinAmbiente, SLM…) il sindaco dice che vuole iniziare a metterci mano: beh, dopo tre anni direi che è un po’ difficile. Man mano che il tempo passa – ed è già passato oltre il limite – le decisioni sono sempre più soggette al ricatto dell’urgenza.
Il ricatto dell’urgenza.
Quando si è costretti a decidere a ridosso delle scadenze, le decisioni sono SEMPRE a scapito del pubblico e a favore del privato che ha un contratto in mano con clausole chiare e a tutela del proprio interesse. Contratti sottoscritti dall’amministrazione Zaccheo e approvati dal Consiglio Comunale che ha ancora oggi rappresentanti importanti in maggioranza risalenti a quel tempo.

Anche qui, a tre anni dall’insediamento, abbiamo ancora solo annunci e dichiarazioni di intento.

Ma, mi chiedo, basta questo per governare una città con pesantissime ipoteche sul suo futuro?
20140608-090733-32853873.jpgLa questione della metro ci peserà per oltre €12ML nel caso di una rescissione del contatto.
Cosa stiamo facendo?

20140608-090929-32969194.jpgLa LatinAmbiente è ormai superata: si deve pensare al POST LatinAmbiente: quale modello di gestione dei rifiuti vogliamo? Quali servizi diamo al gestore e quali teniamo inhouse? Vogliamo darli tutti al gestore del servizio? La gara europea doveva essere già redatta o si va in proroga. Vogliamo allora la proroga? Ovviamente data alla LatinAmbiente? Le maestranze – i lavoratori – che fine faranno? E quelli del riassetto dei cassonetti? E i debiti che la società ha, come verranno ripianati?

Le questioni sono tante, ma la volontà di risolverle evidentemente non c’è: rimandare tutto a ridosso delle elezioni è certamente più comodo.
Per fare poi altre promesse.

Processo Ecoambiente: non interessa al Comune di Latina

Il Comune di Latina non si è costituito parte civile nel processo che vede coinvolta la Ecoambiente

Il partito metterà anche a disposizione gratuitamente i propri avvocati per i cittadini che vorranno costituirsi parte civile in surroga del Comune di Latina. A renderlo noto sono la consigliera comunale Nicoletta Zuliani ed il neo segretario comunale del Pd Gioacchino Quattrola. “Il Partito democratico sosterrà i cittadini che ed assisterà legalmente, in modo del tutto gratuito, i cittadini che vorranno partecipare attivamente per la giustizia per conto del Comune di Latina contro chi ha inquinato il nostro territorio” – afferma Quattrola.

La decisione deriva dal fatto che ieri, seppure con un aggiornamento al prossimo 23 giugno, è iniziato il primo troncone del processo scaturito dallo scandalo rifiuti nel Lazio e nel quale, nella conta delle parti civili che chiedono giustizia e risarcimenti, non è risultato il Comune di Latina. “Il fatto che l’amministrazione non abbia preso posizione su quella che è una condizione non solo di disagio, ma di danno ambientale, di sfruttamento spregiudicato del territorio e di danno alla salute dei cittadini, è deplorevole. Il Comune spieghi ora perché non si è costituito parte civile in questo primo troncone del processo, dove gli imputati sono accusati di falso in atto pubblico ed associazione a delinquere” – commenta Nicoletta Zuliani. “Promuovendo l’azione popolare, così come previsto dal Tuel, i cittadini – che già più volte hanno dimostrato il loro amore per la città con iniziative e progetti gratuiti (ad esempio rassegne culturali e progetti di ciclabilità) – potranno sostituirsi al Comune davanti al giudice ordinario per ottenere giustizia, surrogando l’Ente che non ha voluto farlo nell’interesse dei suoi cittadini. Almeno per la seconda parte del processo, dove i reati contestati sono truffa, gestione illecita della discarica e traffico illecito di rifiuti”.

Come funziona?

A regolare l’azione popolare c’è l’articolo 9 del Tuel (Testo unico per gli enti locali), costituito da soli due commi, che recita: “1. Ciascun elettore può far valere in giudizio le azioni e i ricorsi che spettano al Comune e alla Provincia. 2. Il giudice ordina l’integrazione del contraddittorio nei confronti del Comune ovvero della Provincia. In caso di soccombenza, le spese sono a carico di chi ha promosso l’azione o il ricorso, salvo che l’ente costituendosi abbia aderito alle azioni e ai ricorsi promossi dall’elettore”. Ciò significa che il cittadino può, in sostituzione dell’Ente, costituirsi parte civile davanti ad un giudice per far ottenere all’Ente stesso un risarcimento che gli sarebbe dovuto.

Le spese legali, in caso il giudice desse torto all’elettore che ha promosso questa azione popolare, sarebbero a suo carico, ma in questo processo – essendo assistiti gratuitamente dagli avvocati del Pd – i cittadini non incorrerebbero in alcuna spesa.

I latinensi avranno modo di dimostrare di amare la propria città più dei propri amministratori”.

Porta a porta in Q4 e Q5, finora solo proclami

«Zuliani e Fioravante denunciano: doveva partire due anni fa, poi è stato rinviato, oggi è ancora tutto fermo. Basta con la politica degli annunci»

«Doveva partire entro il 2012, poi l’avvio è stato rimandato a scadenze diverse fino ad oggi. Tanti annunci che non hanno trovato corrispondenza nella realtà perché la raccolta porta a porta dei rifiuti in Q4 e Q5 non è mai cominciata anche se tanto attesa e auspicata». A denunciare la mancata attivazione del porta a porta nei quartieri Nascosa e Nuova Latina sono Nicoletta Zuliani e Marco Fioravante residenti in quei quartieri20140308-215857.jpg fioravante. «Invece di definire e mettere in atto il porta a porta in Q4 e Q5 – dicono i due in merito all’accordo raggiunto due settimane fa – si afferma di volerlo realizzare in tutta la cittàAlzare la posta in gioco senza aver realizzato quel poco che era stato promesso non è credibile e fa pensare ad una presa in giro. Per lo meno questa è la sensazione dei residenti dei quartieri Nascosa e Nuova Latina». E’ purtroppo tardivo il protocollo con il CONAI, e gli effetti non si vedranno certo in un futuro prossimo rispetto alle tariffe.

«È il 2012 quando il Comune – ricorda la Zuliani in un breve excursus della vicenda – annuncia che sta per partire il porta a porta in Q4 e Q5. Sono passati due anni e la situazione è rimasta immutata. Di più: nell’aprile 2013 si cominciano a scavare in centro città i cassonetti interrati, contenitori costosissimi che non c’entrano nulla con il porta a porta di cui l’amministrazione sembra essersi dimenticata. Poi – continua la consigliera – è stato il momento degli operatori ecologici in bicicletta: il Comune affida la pulizia delle zone intorno ai cassonetti alle cooperative sociali, ma il lavoro degli “operatori” sulle due ruote si coordina poco e male con l’operato della Latina Ambiente con il risultato che i cassonetti appena svuotati tornano nuovamente e in breve tempo a riempirsi. L’incivile di turno, trovando il cassonetto pieno, si sente così meno in colpa a lasciare i propri rifiuti a terra».

«Fino a dicembre 2015, quando scadrà il contratto con la Latina Ambiente, i nuovi programmi per rivoluzionare la raccolta dei rifiuti – sostengono la Zuliani e Fioravante – saranno solo annunci altisonanti. Ci vorrà il 2016 e una nuova gara per la gestione del servizio perché si possa realizzare davvero qualcosa e definire un cambiamento reale».

«Il Piano Economico Finanziario della Latina Ambiente quest’anno aumenterà di circa 2,4 milioni – ricordano i due consiglieri del Pd – e saremo noi cittadini con il pagamento delle bollette a dover coprire tale costo. Nel Pef il riassetto dei cassonetti e le guardie ecologiche pesano per quasi un milione di euro. Se i cittadini hanno verificato che questo è un servizio efficace ed indispensabile, siamo d’accordo col mantenerlo, ma se come noi lo considerano aggiuntivo e non essenziale potremmo proporre di tagliare questo costo e pensare ad ulteriori tagli sul Pef. La differenziata spinta – concludono i democratici – era da implementare appena insediato il Consiglio nel 2011: con un tale ritardo avremo risultati tangibili non certo nei prossimi mesi: ora occorre un risparmio sul Pef».

 

LatinAmbiente: per la maggioranza un “bene prezioso”.

La situazione della LatinAmbiente (perdita di oltre €2ML nell’esercizio 2011 che fanno scendere sotto soglia il capitale dello stato patrimoniale) è tale che obbliga a scegliere tra due opzioni: liquidare la società e portare i libri in tribunale per sancirne la fine o ricapitalizzare la società (ovvero, immettere denaro liquido per consentirle di continuare ad operare almeno fina alla data di scadenza naturale 31/12/2015).
Il comune ci propone di votare una Delibera di Giunta in cui noi diamo mandato al sindaco di esprimersi a nome nostro rispetto alle sorti della società.
In Consiglio, nel mio intervento, ho segnalato delle gravi incongruenze contenute nella delibera:

20131105-124550.jpgprimo punto - Poiché la LtAmbiente possiede quote di Ecoambiente (società che gestisce una delle due discariche di B.go Montello): se le rivalutiamo per il loro valore di mercato odierno, otteniamo un incremento patrimoniale di €1ML 200mila. E questo è consentito dalla legge. Poi, un po’ più avanti segnato col punto interrogativo A, dicono che al fine di calcolare il nuovo valore da attribuire alle quote di Ecoambiente serve affidare un incarico professionale. MA NON LO AVEVANO GIÀ CALCOLATO per €1ML 200mila ?? E soprattutto, non dovevano farlo calcolare a questi professionisti PRIMA di questo documento?

Continue reading

Consiglio Comunale sui Rifiuti

Ieri c’è stato il Consiglio Comunale da noi richiesto dove abbiamo discusso del problema dei rifiuti.

Personalmente ho appreso cose nuove: sapevate che a Montello ci sono due discariche? Una è per la città di Latina, l’altra …. è per tutti gli altri comuni della provincia che sono 33 !!
Quando l’Assessore all’Ambiente (Fabrizio Cirilli) diceva di “mettere un punto” alla discarica di Borgo Montello, non intendeva di chiuderla!
Magari!!
È quello che abbiamo tutti creduto, però.
Intendeva invece che Latina avrebbe conferito altrove. Tutti gli altri comuni della provincia avrebbero continuato a conferire a Montello.

Abbiamo quindi proposto una commissione d’inchiesta  che si occupasse di far chiarezza in un ambito estremamente delicato, con personaggi che hanno interessi perché le cose non si risolvano.
Esempi:
Ogni volta che conferiamo in discarica paghiamo il proprietario della discarica: chi è? EcoAmbiente, posseduta per il 49% da LatinAmbiente, e quindi per metà di questa quota dal Comune di Latina.

Altro esempio, stiamo continuando a conferire in discarica rifiuti NON trattati. La normativa europea ci impone di trattare i rifiuti prima di conferirli in discarica. Siamo quindi “fuori legge”.
In provincia NON abbiamo un impianto per trattare i rifiuti (il piano Marrazzo successivamente ripreso dalla Polverini lo prevedeva ma non in provincia di Latina). Cusani lo vuole in provincia e la Polverini non glielo da…
La frazione umida la portiamo in provincia di Piacenza!!!! (come indicato dalla Regione).
Chi beneficia da questa movimentazione di rifiuti? Chi li trasporta.
Io ho sempre sentito che le varie mafie fanno affari con il trasporto dei rifiuti…
Abbiamo messo i cassonetti in centro città e la raccolta differenziata è DIMINUITA, mentre negli altri quartieri il degrado attorno ai cassonetti non accenna a diminuire e pochissimi differenziano (avete mai visto i supermercati differenziare i rifiuti?)
Insomma, alla fine? Ci hanno bocciato la proposta della Commissione d’Inchiesta.
Spero di non avervi avvilito (pensate a me!!)

Il mondo va verso le rinnovabili, la differenziata spinta, il rispetto dell’ambiente e l’impatto zero… Vedrete che saremo COSTRETTI a farlo.

Ci COSTRINGERANNO e allora lo faremo.
Questo è ciò che un po’ mi consola…
Ma state tranquilli, NOI NON MOLLIAMO la presa.

Aggiornamento Consiglio Comunale 17 gennaio 2012

Nel Consiglio del 17 gennaio, di cui abbiamo richiesto la convocazione noi del PD, abbiamo proposto la discussione della proposta di delibera per lo scioglimento di cassonetti_immondizia_largo_palos_latina_centro_6547621.jpgLATINAMBIENTE.  Nella finanziaria di agosto, all’art.4 viene sancita la fine delle società partecipate (con le caratteristiche della LATINAMBIENTE). La maggioranza ha accettato di discuterne nelle commissioni competenti (Bilancio e Ambiente). Da giovedì prossimo la Commissione Bilancio inizierà l’analisi della proposta di delibera da noi presentata che prevede, appunto, la cessazione del rapporto con la Latina Ambiente entro il 30 giugno 2012 e l’indizione di una nuova gara per l’affidamento del servizio.
Epilogo positivo.

Altro punto, le utenze della piscina comunale pagate dal Comune e non dall’AmbraNuoto che ha in gestione la struttura. L’Assessore competente (Rino CECERE), nella sua relazione ha “fin troppo dettagliatamente” (come hanno commentato i nostri colleghi della maggioranza…) messo a nudo le inadempienze e la cattiva gestione del Comune. Pensate, ha assimilato la nostra mozione recepita piscina-comunale-latina-47657222.jpgall’unanimità dal consigliol’ha allegata alla sua relazione per inoltrarla agli uffici senza modificare nulla. Ha riconosciuto che la gestione economico finanziaria è completamente fuori controllo, il debito accumulato dal gestore nei confronti del Comune è altissimo, oltre 240.000,00 Euro. E’ necessario avviare la verifica della situaizone di fatto dando mandato ai dirigenti comunali competenti ad adire le vie legali per arrivare alla risoluzione del contratto per grave inadempienza.
Epilogo STRApositivo. Continue reading