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Rifiuti: contro ogni regola, ecco le proroghe…

LA NON SCELTA
Ancora un vuoto decisionale caratterizza il Comune di Latina: Coletta, come Di Giorgi, proroga.
All’amministrazione DI GIORGI abbiamo imputato la responsabilità di non aver scelto ed alla fine, con un atto che è costato caro al vecchio sindaco, il 12 maggio 2015 il Consiglio ha votato per la esternalizzazione  del servizio cui poi è seguita la caduta dell’amministrazione ed il Commissariamento del comune di Latina.

L’ANAC BACCHETTA CHI PROROGA

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L’ispezione che ha interessato la Latina Ambiente per un periodo che va dal 2013 al 2016 compreso il periodo commissariale, ha rilevato “ che non è stata attivata per tempo alcuna procedura volta alla soluzione dei problemi della LATINA AMBIENTE e/o alla scelta di un nuovo esecutore del servizio o del socio privato della società. Con la proroga, infatti, si è proceduto ad affidare per ulteriori 18 mesi la gestione dei servizi ambientali in via diretta senza il rispetto delle necessarie procedure ad evidenza pubblica, alla scadenza di una convenzione della durata di ben 18 anni.” Pur riconoscendo le oggettive difficoltà in cui si è venuto a trovare il commissario straordinario, la relazione imputa anche al lui gravi responsabilità. Tanto più si può dire di Coletta e la sua amministrazione che si è insediata con una gara in corso e che si è preso la responsabilità di sospenderlo per prorogare l’esercizio provvisorio di una società che in qualche modo ha contribuito a far fallire.

Allora mi chiedo: per quale motivo l’amministrazione Coletta non fa ricorso all’ANAC per sapere se è corretto e legittimo permettere una ulteriore proroga ad una società fallita in esercizio provvisorio già da cinque mesi? Forse perché sa già che l’ANAC bacchetta chi proroga?

ATTI DI INDIRIZZO CONTRASTANTI
Oggi ci troviamo di fronte ad una sostanziale sovrapposizione di atti di indirizzo che sussistono contemporaneamente: qual’è quello valido ed efficace?
L’Amministrazione Coletta faccia chiarezza!
Il 12 maggio 2015 viene dato un chiaro indirizzo dall’ente nella direzione della esternalizzazione della raccolta e gestione rifiuti: DCC nr.24/2015, tanto che il commissario BARBATO dà seguito a questo atto e predispone il bando di gara.
Con l’insediamento di COLETTA il bando viene sospeso – con nota inviata dal sindaco alla dirigente del servizio ambiente – in attesa di un parere ANAC che neanche sappiamo se mai arriverà in tempo utile per darci la certezza che quel bando fosse davvero fatto male.
Intanto l’amministrazione sovrappone all’indirizzo del maggio 2015 una delibera di consiglio comunale, quella dell’11 novembre 2016, dove (cito dalla delibera)“si rileva che l’attuale bando non corrisponde agli obiettivi programmatici di questa amministrazione sulla gestione dei rifiuti, la loro raccolta e riciclaggio, [quindi] l’ipotesi più idonea è senza dubbio la gestione in-house.

Rimaniamo nel campo delle idee e delle opinioni, non degli atti chiari, tanto che nello stesso documento viene rimandato a tempi successivi il Piano Industriale e la relazione ex articolo 34 (documento che deve motivare il cambio di indirizzo che evidentemente ancora non è efficace). Quindi questa delibera non delibera un bel niente.

Il 24 marzo 2017 (dopo la bacchettata dell’ANAC) con la delibera di giunta nr.97/2017 la Giunta propone di deliberare in consiglio comunale un’altra forma di gestione del servizio rifiuti: l’Azienda Speciale, senza citare la revoca o l’annullamento delle precedenti due delibere di consiglio.
Ricapitolando, oggi abbiamo tre atti: due di questi confusi e pasticciati e che dicono tre cose diverse: il primo l’esternalizzazione (affidamento a società esterna); il secondo la municipalizzata (l’ente gestisce il servizio); il terzo l’Azienda Speciale (l’ente costituisce un’azienda per perseguire uno scopo).
In tutto questo il bando di gara è ancora in piedi.

LATINA AMBIENTE REDIVIVA
schermata-2017-04-06-alle-19-27-22La società per cui l’Amministrazione Coletta – come quella Di Giorgi – non ha voluto certificare la situazione debito-creditoria, oggi è ancora attiva pur essendo fallita dal 7 dicembre 2016. Oggi opera in modalità di esercizio provvisorio con proroga da gennaio fino al 31 marzo, e dal 1 Aprile con proroga fino al 30 giugno.
Ancora proroghe.
La società sta producendo utili (€110mila al mese) da quasi un anno e l’amministrazione Coletta, che ha contribuito a decretarne la morte formale con il fallimento, continua a beneficiarne anche se morta, perché la società continua a raccogliere i rifiuti e li gestisce ancora per noi, fa corsi di formazione e collabora con le scuole per la differenziata.
Secondo l’assessore all’ambiente Lessio ci vuole un’altra proroga, nel frattempo che l’amministrazione cerca di studiare come e in che forma gestire i rifiuti.
Intanto, se avessimo dato corso alla gara a quest’ora avremmo da tempo una nuova società già attiva, con mezzi nuovi, un sistema nuovo, e il comune avrebbe dovuto solo occuparsi di controllare (non di gestire), con notevoli risparmi sulle bollette. Ricordiamolo: più scegliamo di andare avanti a colpi di proroghe con il vecchio sistema, più saremo costretti a continuare a conferire a RIDA con i costi impossibili che ci impone sull’indifferenziata.
In questo l’amministrazione Coletta si sta prendendo la responsabilità di un costo erariale che poteva risparmiare a tutti i cittadini (sarà la Procura della Corte dei Conti a stabilire se ci sarà danno o meno per l’Ente). Si poteva completare la gara, e invece ancora proroghe

Il sogno dell’AZIENDA SPECIALE
L’ultimo sogno di Coletta è un’Azienda Speciale. Nel frattempo ne abbiamo visti altri di sogni che ci hanno fatto perdere tempo prezioso: l’ATO dei trasporti, per esempio, che ci è costato ulteriori proroghe all’ATRAL; l’in-house (l’ipotesi municipalizzata), miseramente affondata con la legge Madia; la partecipazione al consorzio Formia Rifiuti Zero.
Ora abbiamo l’Azienda Speciale che presenta però delle criticità.
Quanto ci costerà una azienda speciale per i rifiuti? Quanto investiamo per i mezzi? Quanto per le spese di personale? Il personale avrà un contratto disciplinato dal Codice dei Contratti Pubblici: quanto ci costerà? Ci sarà bisogno di fare trattative con i sindacati: quanto tempo occorrerà? Quali saranno le modalità operative della raccolta dei rifiuti? Dove verranno allocati i materiali prima del conferimento per le varie destinazioni finali? Come verranno calcolate le bollette? Si farà la tariffa puntuale? Come vengono gestite le varie zone di raccolta della nostra variegata città? (Marina, borghi, alta densità, centro…)
Il piano è un piano complesso che richiederà minimo 9 mesi di tempo per essere definito.
Nel frattempo, chi raccoglie l’immondizia se Latina Ambiente chiude i conti?

Il personale dell’Azienda Speciale.
Una ulteriore criticità si presenta in ordine di gestione del personale.
Un Decreto Legislativo, infatti, il nr.24 del 2012 stabilisce che dal 2013 le aziende speciali sono soggette a patto di stabilità interno, sono soggette al rispetto della disciplina del Codice dei Contratti pubblici nonché delle disposizioni che stabiliscono, a carico degli enti locali, il divieto o la limitazione alle assunzioni di personale. Sono escluse solamente quelle aziende speciali che si gestiscono servizi socio-assistenziali, educativi, culturali e farmacie.
E non è certo il nostro caso. Come verranno configurati 150 lavoratori, o forse più, all’interno di questo quadro normativo?

Due cose andavano fatte appena insediati: il bando dei trasporti e quello dei rifiuti. Ed è quello che il PD ha più volte affermato sin dall’inizio di questa consiliatura.
Per i trasporti forse capiremo cosa succederà per la fine dell’anno.
Per i rifiuti vedo solo una grande confusione, e a rimetterci sono ancora i cittadini costretti ad aspettare e a pagare.