Servizi sociali e beni comunali: senza un controllo vince il prepotente.

imageA proposito delle case popolari del capoluogo pontino: spero che il commissario Giacomo Barbato prenda provvedimenti e faccia ciò che gli ex amministratori del centrodestra delle ultime consiliature non hanno mai fatto in modo adeguato: controllare.

Ci sono due tipi di verifiche da compiere:
la prima, sotto un profilo esclusivamente economico, andrebbe affidata direttamente alla Guardia di Finanza ed è quella che riguarda la gestione dei sussidi erogati dal Comune di Latina. La Finanza ha personale qualificato e risorse umane a sufficienza per farlo.

La seconda verifica, che dovrebbe essere di competenza degli uffici e dei vigili urbani, riguarda invece l’assegnazione degli alloggi popolari e degli immobili comunali: si tratta di andare a vedere chi effettivamente occupa un dato appartamento e a che titolo, individuando le irregolarità e sanando quelle situazioni in cui si profila la reale necessità dei soggetti. In questo modo il Comune avrebbe una mappatura chiara e, con controlli a tappeto e frequenti, potrebbe evitare situazioni spiacevoli come quella emersa nei giorni scorsi. In entrambi i casi non si tratta, ovviamente, di andare a cercare il pelo nell’uovo nei conti di chi ha effettivamente maturato il diritto ai sussidi o all’alloggio popolare, ma l’intento dovrebbe essere sempre quello di tutelare il diritto di chi ha veramente bisogno, per una seria e più equa distribuzione dei beni pubblici”.

È dove mancano i controlli che si insinua la criminalità.

Nelle passate consiliature di centrodestra non si è mai fatto molto per andare a colmare queste lacune: negli ultimi 4 anni di amministrazione abbiamo assistito ad una vera e propria girandola di dirigenti in un settore dove dove continuità e controllo sono indispensabili.
Perché?
Ci sono dei motivi ben precisi.
Intanto basti pensare al sistema clientelare che può essere facilmente creato intorno agli immobili pubblici: il politico di turno può intervenire personalmente dove l’amministrazione – lenta, burocratica e distratta dai numerosi cambi dirigenziali – non arriva, perché l’amministrazione stessa non è stata messa in condizione di farlo da chi la guida.
C’è poi un altro aspetto: i Servizi sociali sono un grandissimo bacino elettorale: che “fine” hanno fatto i politici che hanno ricoperto il ruolo di assessore con quella delega? Stefano Galetto, Giovanni Di Giorgi, Fabrizio Cirilli: dalle tornate elettorali successive a quel ruolo sono usciti vincenti. O è un settore che porta una grande fortuna ai futuri candidati, oppure è un posto effettivamente strategico, perché è lì che alla gente in situazioni di fragilità e bisogno “viene dato”.

Controllo del Comune di Latina sui propri immobili e sull’assegnazione dei sussidi, un iceberg sotto il quale sono probabilmente nascoste una serie di irregolarità e di questioni irrisolte di cui la vicenda emersa dei giorni scorsi – la presunta “compravendita” tra privati del posto in un alloggio comunale – rappresenta forse solo la punta.

2 Responses to Servizi sociali e beni comunali: senza un controllo vince il prepotente.

  1. E’ curioso però che dopo anni di amministrazione comunale di persone legittimamente elette, i controlli li debba fare un commissario il cui unico compito è amministrare la normale routine del comune.
    C’è da chiedersi: ma questi che hanno fatto in tutto questo tempo?
    Lasciando da parte le polemiche che potrebbero diventare troppe e tutte legittime, io aggiungerei anche il problema di LATINA AMBIENTE: che venga fatta chiarezza una volta per tutte.

    Stefano

  2. gaetano zulli

    Cara Nicoletta,
    vi siete accorti finalmente che, in definitiva,il problema principe è quello del funzionamento della giustizia?La cui riforma,tra l’altro,è a costo zero?
    Sulla sfiducia a Di Giorgi e sulle implicazioni su Acqua Latina poi, speriamo ” che ce la caviamo”.Grazie in ogni modo per il tuo impegno.
    Gaetano Zulli

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