URBANISTICA: a che gioco giochiamo?

Con un po’ di ritardo vi racconto dell’ultimo Consiglio Comunale svoltosi il 20 febbraio scorso, venerdì.
All’ordine del giorno: urbanistica e piani particolareggiati.

Come PD abbiamo presentato una mozione che chiedeva la sospensione dei piani, così come il sindaco aveva promesso in più riprese subito dopo aver ritirato le sue dimissioni.
Forse molti non sanno cosa sono i piani particolareggiati: provo a spiegarlo.
La città è suddivisa in zone.
ppeOgni zona, in quanto a progettazione di spazi e degli edifici, deve rispettare degli indici calcolati su scala complessiva secondo un progetto di città definito nel piano regolatore generale.
All’interno di queste zone possono essere apportate delle modifiche, sostanziali o non sostanziali, rispetto alla destinazione di aree o progettazione di edifici, sempre tenendo in considerazione quanto programmato nel piano regolatore generale.
Alcuni piani particolareggiati sono stati revisionati e riprogrammati.
Ogni qualvolta viene apportata una modifica ad un piano particolareggiato si può operare in due diversi modi:

  1. se questa modifica è sostanziale deve essere approvata dal consiglio comunale
  2. se la modifica non è sostanziale (ovvero se non modifica i parametri definiti nel piano regolatore generale, quindi se di fatto resta fedele all’idea originaria di città) può essere direttamente portata in giunta e direttamente approvata con un iter che la legge Polverini ha inteso introdurre per velocizzare le operazioni.

Prima della legge Polverini qualsiasi variazione all’interno dei piani particolareggiati doveva essere posta comunque al vaglio della commissione urbanistica e poi approvata dal consiglio comunale. Essendo presente anche la minoranza, c’è un potere di controllo e un vaglio che può prevenire situazioni di speculazione e di eventuali illegalità.
Con la legge Polverini, invece, queste variazioni apportate ai piani particolareggiati possono non passare al vaglio dell’opposizione e quindi al vaglio delle commissioni, ma essere approvati direttamente in Giunta la quale, composta da assessori (scelti dal sindaco) e dal sindaco, sostanzialmente si rende assolutamente autonoma e fuori da qualsiasi controllo dell’opposizione poteva praticare rispetto a queste variazioni.

Per guadagnare un po’ di credibilità il sindaco ha scelto un nuovo assessore all’urbanistica: al posto di DI RUBBO, ha nominato l’ex prefetto Salvatore LA ROSA, a garanzia di una legalità che evidentemente mancava. Come dire: fino ad ora si è agito in modo illegale, ora metto un prefetto che rimette in ordine le cose.

La Regione Lazio, che è l’unica competente in materia di urbanistica rispetto alla legittimità degli atti, ha detto che per revisionare la correttezza dei piani particolareggiati è necessaria una sospensione di questi, ovvero, non concedere più permessi a costruire, fermare tutti lavori di tutti i cantieri, controllare che tutto sia corretto e poi eventualmente revocare alcune concessioni o continuare con quelle già poste in essere a seconda se sono legittime o no.
Perché sospendere? Immaginate che una concessione sia stata data in modo illegittimo: una volta che la casa o l’edificio è terminato non è detto che possa essere abbattuto. Ecco perché si rende necessaria una sospensione immediata.
Dal momento in cui vengono sospesi i piani particolareggiati, la Regione Lazio con i suoi tecnici può avviare le operazioni di controllo e verifica rispetto alla legittimità degli atti e delle modifiche (eventualmente sostanziali) effettuate nei vari piani particolareggiati.

Il Partito Democratico aveva chiesto questa sospensione con la mozione proposta in Consiglio.
La maggioranza l’ha respinta e ha votato una mozione che non chiedeva la sospensione, bensì semplicemente uno stop ai permessi a costruire da lì a venire.
La Regione invece continua a chiedere quello che noi PD abbiamo chiesto in consiglio comunale: se non avviene la sospensione non si può procedere al controllo e alla valutazione dei piani particolareggiati.

Le mie considerazioni sono le seguenti:
1- il sindaco ha rimosso l’assessore DI RUBBO (FI) ed ha messo un ex prefetto al suo posto. Questo vuol dire che ha ammesso che fino a quel momento si era agito in maniera non conforme alla legge. Perché ha lasciato Di Rubbo ai Lavori Pubblici??
2- il sindaco inizialmente chiedeva la sospensione, poi si è lasciato convincere dai suoi e ha chiesto una cosa più morbida, a significare che le sue idee non sono forti ma si piegano ai bisogni di chi lo circonda
3 – in consiglio comunale ha detto che considera la regione la Cassazione rispetto alle decisioni da prendere in ambito urbanistico. Ebbene, la regione chiede la sospensione dei piani e lui continua a dire che i piani non devono essere sospesi: a che gioco giochiamo?

Intanto la città aspetta, e sono passati oltre 30 giorni da che lui aveva indicato nella sospensione e nella verifica la strada più giusta, indicando in 45 giorni la conclusione di tutta questa vicenda.
Invece assistiamo ad un continuo tira e molla mai.
E la città ancora aspetta.

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